Pavia LE INCISIONI DEL BAROCCO Rare seicentine della biblioteca Bonetta, legature seicentesche, stampe da due raccolte private pavesi e dalla collezione Malaspina

Una ricca selezione di stampe – più di 200 –  provenienti da due collezioni private pavesi e dalla collezione Malaspina dei Musei Civici, insieme a rarissime seicentine di proprietà della biblioteca Bonetta e ad alcune legature storiche dell'epoca sono i ricchissimi contenuti dell’esposizione            “Le incisioni del Barocco” ospitata nella Sala mostre dei Musei civici del Castello Visconteo.

Organizzata dalla Biblioteca Bonetta – Assessorato alle Biblioteche civiche del Comune di Pavia, in collaborazione con l'Associazione Amici della Biblioteca. Bonetta, questa iniziativa intende essere  un evento culturale di richiamo non solo locale, grazie all'eccezionalità delle opere esposte e distribuite in un percorso articolato ed organico che permette di avere una precisa visione del complesso panorama dell'incisione italiana nel Seicento. Ecco dunque la scuola emiliano-bolognese sulle orme dei Carracci con Guido Reni, Giovanni Francesco Grimaldi, Simone Cantarini (il “Pesarese”), Giuseppe Maria Mitelli e altri; e la tradizione genovese del paesaggio con Giovanni Benedetto Castiglione (il “Grechetto”), Bartolomeo Biscaino e Giovanni Andrea Podestà su tutti. Ma anche la scuola toscana della corte del Granduca, con Antonio Tempesta, Jacques Callot, Stefano della Bella e Giovan Battista Vanni, mentre a Roma e a Napoli sono attivi i Testa, Pietro (“il Lucchesino” e Giovanni Cesare), Raffaello Schiaminossi, Salvator Rosa, Pietro Aquila e Pietro Sante Batoli, e lo spagnolo Jusepe de Ribera. Con un piccolo omaggio agli editori e tipografi, incisori e illustratori librari d'area milanese. Quindi l'Europa: l'Olanda del “secolo d’oro”, dominata da Rembrandt, maestro della luce, da Hendrik Goltzius e Adriaen Van Oestade; quindi i maestri incisori d'area fiamminga: da Antony Van Dyck a Jan Sadeler, da Pieter De Jodem a Lucas Vosterman, da Jan Van Londerseel a Cornelis Schut.                     L'arte della stampa seicentesca, poi, è dominata dai grandi contrasti propri dell'epoca, divisa tra il trionfo del barocco, con una produzione sempre più appariscente, e l'aumento degli studi scientifici con la produzione editoriale clandestina; a tale proposito sono qui esposti per la prima volta al pubblico una quarantina di volumi: libri di stemmi, religiosi e di medicina, storici, geografici e dizionari, biografie, trattati militari e perfino un curioso manuale per il perfetto segretario.

Durante l’inaugurazione abbiamo assistito ad un interessante momento musicale con il concerto “Sinestesie” del trio “I Tesori di Orfeo” che ha eseguito composizioni di G. F. Haendel, J. S. Bach,      H. Purcell,   J. B. Lully e J.B. Loeillet, a cura dell'Istituto Vittadini, a dimostrazione della simultaneità delle varie discipline artistiche.

La mostra è corredata da un bel catalogo con le riproduzioni e i commenti di tutte le opere esposte, a cura dell'Associazione Amici della Biblioteca “C. Bonetta”, in ricordo di Carlo Belloni, studioso di stampe e di libri antichi, diffusore a Pavia dell’amore per l’arte grafica.

 

Musei Civici del Castello Visconteo, Sala mostre; fino al 22 Dicembre 2013

Orari: da martedì a venerdì 9-17.50; sabato, domenica e festivi 9-20; lunedì chiuso.

Per informazioni: Tel. 0382-399770; 0382 216365; email amicibonetta@gmail.com.

 

Fabio Giuliani

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