Pillole d’Europa_incontro con Mario Fiorillo – Teramo

Verso il patrimonio culturale dell’Europa unita

conferenza con Mario Fiorillo, costituzionalista, Università degli Studi di Teramo

lunedì 14 ottobre2013 ore 17

Da ottobre a dicembre 2013 la Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con il Liceo Ginnasio “A. Canova” di Treviso e con il Consiglio d’Europa, sede di Venezia, organizza, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, una serie di incontri incentrati sui temi della cittadinanza europea.

Dopo il ciclo di appuntamenti dedicato al tema dei diritti umani e il progetto a scala nazionale ispirato all’articolo 9 della Costituzione italiana, la Fondazione torna a concentrarsi su una delle problematiche attuali, in questo caso l’importanza di restituire senso a una appartenenza, quella di essere cittadini d’Europa, e non solo d’Italia, e lo fa rivolgendo sempre particolare attenzione ai giovani, cui spetta il compito di arrivare preparati ad affrontare le sfide che pone dinnanzi il mondo contemporaneo. Per questo gli appuntamenti in programma, aperti al pubblico, si rivolgono soprattutto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

 

L’itinerario inizierà lunedì 14 ottobre alle ore 17 con una conferenza di Mario Fiorillo, costituzionalista, Università degli Studi di Teramo, che affronterà il tema del patrimonio culturale dell’Europa unita. Il Trattato Maastricht del 1992 riconosce infatti competenze specifiche all’Unione in materia di cultura (come pure di istruzione e ambiente); prevede, fra gli obiettivi dell’azione comunitaria, quello di portare un contributo per un’istruzione e formazione di qualità, e per il pieno sviluppo delle culture degli stati membri. Con tale trattato diventa prioritario, all’interno della Comunità europea (che perde non casualmente l’aggettivazione di “economica”), l’interesse per il fattore culturale, individuato come determinante in funzione di quell’«unione sempre più stretta fra i popoli europei», profetizzata sin dal preambolo del Trattato di Roma del 1957 e già auspicata da Robert Schuman, per il quale «prima che l’Europa sia un’alleanza militare o un unione economica, deve essere un’unità culturale nel senso più elevato del termine. L’Europa deve darsi un’anima».

Il ciclo proseguirà lunedì 28 ottobre alle ore 17.30 con una conferenza, a cura di Giulia Casarin, nel corso della quale saranno approfonditi gli aspetti legati all’evoluzione dell’Unione Europea. Seguiranno altri due appuntamenti in novembre e dicembre, cui parteciperà Alberto D’Alessandro, direttore della sede italiana del Consiglio d’Europa, nel corso dei quali saranno illustrati tutti quei volti istituzionali, e non solo, che danno un senso all’Europa unita, perché non siano visti come qualcosa di lontano, burocratizzato e inefficiente.

«Per far crescere il senso di appartenenza è necessario apprezzare questi volti, farne comprendere le potenzialità e la costruttività» sottolinea Lucia Saccon, docente del Liceo Canova e tra i coordinatori del progetto Cittadini europei di cui questa serie di incontri costituisce la prima fase. «Bisogna considerare l’Europa non come un avversario ma come una grande opportunità, in primis per il lavoro e la realizzazione personale, ma per far questo bisogna innanzitutto capire che cos’è l’Europa».

 

Ingresso libero

auditorium spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso

Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, www.fbsr.it.

 

 

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