Piero Guccione – Opere 1963/2008

dal 9 luglio al 21 settembre 2008 PALAZZO REALE Milano L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dal 10 luglio al 7 settembre 2008, presenta a Palazzo Reale Piero Guccione – Opere 1963 – 2008 una mostra nata da un progetto di Vittorio Sgarbi e organizzata da Torcular. Dopo l’antologica di Palazzo Dugnani del 1986, e la rassegna di opere recenti del 1998, a Palazzo Reale, torna a Milano, nella stessa sede dell’ultima esposizione, Piero Guccione, uno dei massimi esponenti in assoluto della figurazione contemporanea, non solo nazionale. “Guccione non rincorre la verdad nel molteplice. Dipinge il vento, le nuvole, il frangere della risacca, la luce che precede il tramonto, non avvertendoli mai come manifestazioni del molteplice. Il molteplice è l’antitesi dell’assoluto, dove sta l’uno non sta l’altro… A Guccione interessa l’assoluto, senza dubbio alcuno. L’assoluto immanente nella natura, il celeste contagiato di terra, mai totalmente puro, che va scattivato, come dicevano una volta gli scalpellini, per liberare la pietra preziosa dalle inevitabili impurità umane. Come un maestro zen, fra Sicilia e Giappone, Guccione si propone di contemplare l’assoluto, cercando, con mestiere tecnico straordinario, l’essenza nella lampante semplicità di ciò che vede…”

 E' quanto asserice il curatore,Vittorio Sgarbi.

 L’esposizione, composta da circa ottanta opere, realizzate nelle tecniche predilette dell’olio su tela e del pastello su carta, ripercorre quasi per intero, dal 1963 ai nostri giorni, la carriera e il cursus espressivo di Guccione, nel suo evolversi come un tragitto di andata e ritorno, logistico e intellettuale, dal luogo natale a quello dell’iniziazione culturale, e viceversa. La natura, mitica, eterna, mediterranea, rappresentata nell’intento di cogliere il passaggio dallo stato di contemplazione al sentimento dell’assoluto, diventa il tema dominante dell’arte di Guccione. Se, fino ai primi anni Ottanta, Guccione è ancora interessato a esplorare i confini fra realismo e astrazione, nei successivi si concentra su una natura sempre più rarefatta nelle geometrie essenziali che le inquadrature, da obiettivo fotografico, accentuano al massimo, esaltando, per esempio, il significato simbolico dei carrubi, residui di tempeste nei pastelli della serie Dopo il vento d'Occidente, o delle linee d’orizzonte, che sfumano le differenze fra entità supreme come il mare, prediletto dall’artista, il cielo, la terra. Le opere in mostra inducono il visitatore ad una attenta lettura del messaggio pittorico dell'artista che va oltre il quadro, sino alla sua rerra,Scicli, anche quando si rifà ai grandi.Particolarmente interessanti il Polittico del 1999, Vita e morte dell'ibisco del 1984 e le opere recenti, dove terra e cielo sono in un connubio inscindibile. 

Catalogo Skira

Ufficio Stampa: KU.RA ROSI FONTANA info@rosifontana.it www.rosifontana.it www.comune.milano.it

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