MAMbo Danza Urbana FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA NEI PAESAGGI URBANI

Mercoledì 5 settembre appuntamento con Mas Danza,
uno sguardo sulla nuova scena coreutica internazionale 
Dalle 18 in poi, tra Mambo e Giardini del Cavaticcio,
Mickeal Marso Riviere, Alvaro Frutos ed Emily Tanaka




            Nel secondo giorno di Festival, mercoledì 5 settembre, Danza Urbana conferma l'appuntamento con Mas Danza, la piattaforma per la promozione in Europa e nel mondo degli autori vincitori dell’omonimo concorso coreografico delle Isole Canarie, uno sguardo sulla nuova scena coreutica internazionale.

            Sono tre quest'anno le creazioni coinvolte; le prime due avranno luogo al Mambo, con due repliche (alle 18 e alle 19). La prima si intitola Eteins Pas, firmata da Mickael Marso Riviere, francese di nascita e inglese d'adozione. Frammento coreografico in work in progress, l'assolo è parte di un progetto più ampio. Si ispira all’idea di una vita dopo la morte e trae spunto dalle molte letture di racconti riguardanti le esperienze del corpo. “Questo materiale sorgente – ha dichiarato l’autore – è stato un grande stimolo a sfidare il mio vocabolario di movimento e i modi di pensare durante la performance. La piéce è in parte improvvisata”.

            La seconda è Pez muerto, dello spagnolo Àlvaro Frutos. Questa breve coreografia, creata in collaborazione con il musicista francese Sylvain Robine, è stata sviluppata in due diverse fasi lungo l'asse Lione Siviglia, e ha debuttato il 15 luglio 2011 a Malaga, al Festival Sea&Sun, vincendo inoltre il Best International Remarkable Performer Prize a Mas Danza 2011. Attraverso movimenti energici, trattenuti in una scrittura coreografica densa e inframmezzata da una gestualità sensuale, Àlvaro Frutos conduce lo spettatore ad una dimensione intima e privata.

            Infine, in Cube (Giardini del Cavaticcio, ore 19.30, proposto anche martedì 4 settembre all'Hotel Majestic “già Baglioni”) la giapponese Emily Tanaka a partire dalla figura del cubo approfondisce il mistero delle forze che la travolgono e la costruiscono. Il corpo passa per differenti materie, differenti stati; corpi decomposti in frammenti chiari, accarezzati dalla luce di una lampada portatile che tiene nella sua mano. La danzatrice ci invita a una celebrazione spettrale, nella quale l’inanimato inizia a vivere. Nel suo assolo coniuga il rigore della struttura e l’evanescenza delle forme. Se il cubo è lo spazio che la rinchiude e dal quale vorrebbe talvolta vorrebbe sottrarsi, allo stesso modo definisce i contorni, è una struttura necessaria sulla quale appoggiarsi: il cubo, che nella teoria platonica è il solido più stabile, quello che è associato alla terra.  

Gli spettacoli sono gratuiti ma a prenotazione obbligatoria telefonando al numero 331/3304738. Info: www.danzaurbana.itwww.danzaurbana.itwww.danzaurbana.it ; 331/3304738