di Giuliana de Antonellis
Foto di Giulio Ziletti
Il Piemonte si sa è una terra ricca di nobili presenze nel mondo dei vini, il suo terroir è degno di essere continuamente riscoperto, perché la ricerca e la tradizione in viticoltura vanno di pari passo.
Tra le zone più feconde si annoverano i vitigni che si alternano tra Gattinara e Ghemme: Nebbiolo, Vespolina, Bonaria, Spanna, Ghemme, Fara…..
E’ qui che ci soffermiamo per un rapido ma significativo tour giornaliero effettuato lo scorso mese di giugno grazie ad A.S,A e Cristina Thompson per una degustazione di vini, prodotti tipici e conoscenza del territorio.
La prima tappa del tour è Gattinara ove si trova la storica Azienda Travaglini, presente nel mondo da generazioni.
Il nome Gattinara rievoca antiche note del territorio vercellese, un territorio ricco di oligoelementi preziosi che arricchiscono il suolo e in particolare i vitigni del medesimo: il Nebbiolo.
Un suolo , come racconta Cinzia Travaglini, di origine rocciosa, la cui origine risale a circa 150 milioni di anni fa,ricco di graniti, porfidi, quarzi ed abbondanti minerali di ferro che gli conferiscono il tipico colore rossiccio. Queste caratteristiche piuttosto rare per altri terreni da vite italiani ed esteri fanno del Gattinara un vino unico e ricco di sensazioni olfattive, il tutto coadiuvato dal clima della zona di produzione che è tipico dell’area pedemontana. Cinzia ci tiene a far presente che la loro è un’azienda di famiglia da diverse generazioni, ma di dimensioni medio-grandi – infatti, è la più grande del Gattinara e conosciuta in tutto il mondo.
Arturo Travaglini, suo nonno, già nel 1958 produceva Gattinara, e la coltivazione dei vigneti è rimasta essenzialmente tradizionale, anche se con orientamento di lotta integrata e con accorgimenti particolari in vigna per quel che riguarda gli spazi.
Il lavoro in vigna è costante, con cimature anche di punte e “spalle” del grappolo stesso, per cui al momento della vendemmia ogni acino raccolto è a perfetta maturazione, una garanzia per il vino che darà.
Questo, dopo una attenta vinificazione, viene imbottigliato in una bottiglia unica e sinonimo dell’azienda: la bottiglia di Gattinara Travaglini che fu ideata nel 1958 da Giancarlo Travaglini con l`obiettivo di trattenere al fondo i sedimenti che si formano in bottiglia durante gli anni di invecchiamento e quindi fungere da originale decanter.
In cantina la ricerca della qualità è nelle mani dell'uomo e in casa TRAVAGLINI si è investito molto in ricerca e tecnologia innovativa per una vinificazione naturale e tecnologicamente controllata.
E' con l'invecchiamento del vino Gattinara così ottenuto che avviene "l'abbraccio" tra la moderna tecnologia e la tradizione del legno: le botti di Rovere di Slavonia custodiscono ed affinano nel tempo quel "nettare" che sarà poi il Gattinara D.O.C.G. tanto amato e decantato da Mario Soldati.
Il Gattinara Travaglini si presenta con le inconfondibili caratteristiche organolettiche che rendono unico questo grande vino: l’intenso colore rosso granato ed i profumi di rosa e viola, con note di liquirizia, di vaniglia,di spezie e di sottobosco.Un vino che appaga i palati più esigenti e sa affascinare con la sua morbidezza e rotondità gli amanti delle sensazioni più intense e anche un vino austero, nobile che trova ottimale abbinamento con cacciagione ed arrosti. Ben si adatta a tutti i piatti robusti e strutturati, ai formaggi erborinati a pasta dura.
I prodotti dell’Azienda Travaglini sono: Gattinara D.O.C.G. Selezione; Gattinara D.O.C.G. “Tre Vigne”; Gattinara D.O.C.G. Riserva; Nebbiolo D.O.C. “Coste della Sesia” ed il “Cinzia” e il “Sogno”. Nella degustazione abbiamo potuto apprezzare un Nebbiolo 2010, un Gattinara 2007, un Tre Vigne 2006 e una Riserva 2006, nonché Il Sogno 2007, un vino da meditazione ottenuto con appassimento dell’uva su graticcio.
Da non perdere la visita nei vigneti che oltre a dare una visione della tenuta, offre una panoramica unica, che spazia dal Monviso vicino a Torino, fino alle Alpi Marittime, fino a Milano nonché al Monte Rosa, che da
Per maggiori informazioni visitare il sito www.travaglinigattinara.it
Per un piacevole ristoro l’Agriturismo “Il Cavenago” è l’ideale,è in zona ed è accogliente, esso è una antica villa padronale con vasti annessi ad uso agricolo trasformata in una moderna realtà culinaria che utilizza una produzione “a filiera corta” e“a km zero”, con ortaggi come radicchio, melanzane, peperoni, pomodori, cavoli ecc., a frutta come mele, pere, pesche, susine, fragole.
Questi prodotti provenienti dall’agriturismo stesso e da aziende vicine costituiscono il piatto forte della degustazione composta da: “fidighin” (salame tradizionale realizzato con fegato di maiale, carniccio, guanciale e pancetta) e mocetta (affettato di carne bovina salata e stagionata), tartine di farina di mais con salame della Duja, crostini di riso venere con formaggio fresco ai profumi, sformato di zucchine e riso rosso, gorgonzola naturale e miele, riso Carnaroli al Nebbiolo e toma, nonché un magnifico dolce all’amaretto.
Per info visitare il sito: www.ilcavenago.it
Non si può lasciare il territorio senza fare una tappa a Ghemme, un antico borgo immerso tra i vigneti i cui vitigni, oltre al Nebbiolo, sono Vespolina, Erbaluce e Uva Rara.Grazie a Marco Arlunno si possono scoprire due realtà vitivinicole Il Chiosso e Mirù che completano il circo dei nobili vini della zona a cavallo tra Gattinara e Ghemme
“Il Chiosso” di per sé rappresenta un vigneto delimitato da un muro di pietra: tale cinta simboleggia l’importanza attribuita dai viticultori a un determinato cru per la sua propensione a creare vini unici,vini incredibili sotto qualsiasi aspetto. L’azienda si è prefissa l‘obiettivo di coltivare personalmente viti nel più assoluto rispetto della natura e dei suoi ritmi e di vinificarli nel più tradizionale dei modi, tutto questo per lasciar esprimere in bottiglia la pura essenza del vino con tutta la sua prorompente personalità ricca di sfumature.
I prodotti da degustare sono: Gattinara “Chiosso” D.O.C.G.; Ghemme D.O.C.G.; Nebbiolo D.O.C.; Fara D.O.C.; Vespolina D.O.C.; Ficorosso e Paglierino Bianco D.O.C.
Per info visitare il sito: www.ilchiosso.it
Altra realtà è “Mirù” che prende il nome da una famiglia di viticoltori originaria di Arluno, detta “Mirù”. Dopo una serie di vicissitudini che vedono un alternarsi di fortuna della vita di questa vigna, si arriva agli anni’90 in cui la conduzione dell’azienda passa a Bruna Zecchinato che ha tramandato la stessa passione e lo stesso amore per le viti al nipote Marco Arlunno, winemaker e dal 2009 titolare dell’azienda. La superficie vitata dell’azienda è sita quasi tutta nella zona collinare di Ghemme, caratterizzata da una reazione nettamente acida del terreno con suoli magri di origine Morenica-Alluvionale formatisi da depositi di detriti erosi e trasportati a valle dal ghiacciaio del Monte Rosa. La collina è un costolone ondulato con altezza variabile da
I vigneti sono impiantati con i soli vitigni tipici del territorio – Nebbiolo Vespolina, Erbaluce ed Uva Rara – e condotti direttamente dalla famiglia, cercando di limitare al massino l’impatto ambientale con la tecnica della “Lotta Guidata ed Integrata”, già in collaborazione con l’Università di Milano dal 1986, rispettando così la naturalità delle uve e dell’ambiente circostante.
I prodotti sono: Ghemme D.O.C.G.; Ghemme D.O.C.G. Riserva; Colline Novaresi Vespolina D.O.C.; Colline Novaresi Uva rara D.O.C.; Colline Novaresi Bianco D.O.C.; Colline Novaresi Nebbiolo D.O.C.
Per info vitare il sito: www.aziendaagricolamiru.it