Grimmless – Elfo Puccini, Sala Fassbinder – Milano

Elfo Puccini, Sala Fassbinder | 14 > 19 febbraio

 

Grimmless

 

regia Stefano Ricci

movimenti Marco Angelilli

con Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Anna Terio

produzione Associazione culturale Ricci/Forte

 

Fiabe senza lieto fine e fisicità estrema: il teatro di Ricci/Forte torna all'Elfo Puccini, dopo il successo della trilogia proposta la scorsa stagione (Macadamia nut Brittle, Troia's Discount e Pinter's anatomy). Anche questa volta – c'è da scommetterci – l'impatto sarà dirompente: la materia umana di Grimmless – senza Grimm – è quella del desiderio e della sospensione fiabesca, che richiedono attitudine ludica e stupefatto distacco. Sei performer invocano una nuova età dell'oro e denunciano la violenza fisica, culturale e morale dilagante, invitando alla ribellione con un linguaggio tecno-narrativo dai grandi picchi visivi.

Fiaba come transizione infantile verso l’età adulta. Fiaba come polmone d’acciaio per sopportare, da adulti, una quotidianità più affilata delle unghie di qualunque matrigna. Fiabe per nonni e nipoti, ognuno con il proprio bagaglio di desideri, aspettative e frustrazioni pronte a spiccare il volo verso una materializzazione dei bisogni. Che non sempre avviene. Perché le nostre giornate non sono scritte dai fratelli Grimm. Non hanno lieto fine. Non ci sono artifici abusati e fazioni manichee: buoni da una parte, cattivi dall’altra. Ci siamo noi. Fratturati. Ribaltati. Senza sconti. Grimmless. Senza Grimm, appunto.

Nessuna Cenerentola, nessun Orco. I nuovi Hansel e Gretel, i timidi Pim Pum Fracassino, gli arroganti leprotti e i coraggiosi gnomi – emorragia di archetipi che ci sfiorano ogni giorno sull’autobus – incarnano figure e mondi che si stagliano all’improvviso nella nebbia di qualunquismo caratterizzante la nostra epoca: inquietanti come fantasmi, la cui identità fisica e mentale è assorbente e dolorosamente sincopata, alla stregua degli ossessivi ritmi techno delle autoradio che aggrediscono dai finestrini in corsa.

L’evocazione di un’età dell’oro (quella in cui tutto è possibile, quella parallela e ipercontemporanea) che ci potrà dare la spinta propulsiva a trovare la pentola d’oro ai piedi dell’arcobaleno, cominciando col sollevare gli occhi dall’asfalto che abbiamo preso come riferimento per un’esistenza senza maiuscole. Materia umana, quella metamorfica del desiderio, impastata con ironia e sgomento, con quella sospensione fiabesca che richiede attitudine ludica e stupefatto distacco.

Un progetto politico sulla fantasia, quello di Grimmless, come codice per analizzare il presente. Come segreta rinascita, ribaltando le classificazioni di Bene e Male, per stanare il malessere di un’esistenza deprivata di valori, accontentata, vinta.

Un new realism dove forse – come Pollicino – appellare le briciole che ci riconducano fuori dall’intrico forestale dell’Assenza. Dalla neve candida, che cade e ricopre tutto raffreddando – con bonario e vellutato silenzio – ogni brace vitale.”                                                    ricci/forte

 

Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33 (Milano) – Martedì/sabato 21.30, domenica 17.30 – Intero 30 €, ridotto giovani/anziani 16 €, martedì posto unico 20 € – Durata: 1 h 30 – Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, biglietteria@elfo.org, www.elfo.org

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