A NOVOLI PER LA GRANDE FOCARA

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La fede, l’arte, la passione. Racchiude in sé tutto questo la grande Focara di Novoli, che alta 25 metri con un diametro di 20, viene costruita con i tralci di vite e viene accesa il 16 gennaio di ogni anno per festeggiare Sant’Antonio Abate, il protettore di Novoli, paese che si trova ad appena 15 chilometri a Nord di Lecce. E’ il più grande falò del bacino mediterraneo, “un fuoco che aggrega  e che unisce, il fuoco buono di Puglia”, dice il sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno, presidente della neo costituita Fondazione Focara di Novoli (www.fondazionefocara.com  ), un amministratore che ha saputo promuovere il valore della grande festa religiosa facendola diventare un appuntamento di livello nazionale.

E l’edizione 2012 sarà ricca di importanti novità. Iscritta tra i Beni Immateriali della Regione Puglia e candidata a divenire Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco, la grande festa di Novoli ha aggregato intorno al fuoco prestigiose firme dell’universo artistico internazionale. E’ Mimmo Paladino, a firmare infatti il manifesto d’autore per la focara e 80 serigrafie d’autore. Antonio Romano, il designer che ha ideato tra i tanti la farfalla della Rai e il quadrato della Cgil, ha creato il marchio della Fondazione Focara di Novoli, operativa da quest’anno, mentre a grandi fotografi come Uliano Lucas e Mario Cresci è stato affidato il compito di ritrarre le emozioni e gli istanti più belli di questa grande festa. In particolare Uliano Lucas è stato premiato l’anno scorso come  miglior fotografo e quest’anno, nell’edizione 2012, si potrà vedere la mostra di fotografie realizzate da lui un anno fa intorno al Fuoco. Quest’anno invece sarà premiato Mario Cresci, di cui potremo vedere la mostra fotografica il prossimo anno.

Mimmo Paladino ha dato il suo imprimatur anche alla grande focara, dove si incontrano l’arte contadina con l’arte contemporanea. Sei cavalli, realizzati a grandezza naturale in cartapesta dalla cartapestaia leccese, Carmen Rampino, campeggeranno sulla grande focara, testimoniando l’amore che Sant’Antonio aveva per gli animali. Infatti nel pomeriggio del 16 gennaio a Novoli avviene la tradizionale benedizione degli animali.

La notte poi, intorno al fuoco, che continua ad ardere per giorni e giorni si potrà ballare al ritmo della musica di Roy Paci e dell’Orchestra del fuoco al suo esordio. Concerti in piazza fino al 18 gennaio, ultimo giorno della festa.

La focara di Novoli è strettamente legata alla cultura e alle tradizioni del territorio. Infatti viene costruita con una tecnica che si tramanda di padre in figlio e utilizzando i tralci della vite di cui è ricco Novoli e tutto il territorio circostante. Siamo infatti nel Parco del Negroamaro, contrassegnato dalla produzione di ben tre vini doc: il Salice Salentino, (di cui Novoli fa parte), lo Squinzano e il Leverano, grandi vini nati dall’abbraccio tra negroamaro e malvasia nera di Lecce. Non a caso contemporaneamente alla festa religiosa si svolge la rassegna delle cantine del Parco del Negroamaro, cui partecipano anche i Primitivi di Manduria.

“La nostra focara”, dice il presidente della Fondazione  e sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno, “è il simbolo dell’accoglienza e dell’unione perché chiama ormai a raccolta genti da tutte le parti d’Italia. Affidandoci a grandi artisti come Mimmo Paladino abbiamo voluto far dialogare l’arte contadina con l’arte contemporanea”.

In pochi anni la festa è diventata un polo d’attrazione per il turismo invernale. E’ considerata infatti la versione invernale della Notte della Taranta, che ogni anno attrae a fine agosto, 100mila presenze in una sola notte. Uno studio condotto dall’Università Bocconi di Milano e finanziato con il Bando regionale Principi attivi della Regione Puglia ha messo in evidenza come la Festa sia stata in grado di rilanciare le attività legate al turismo. I bed and breakfast di Novoli registrano in quei giorni il tutto esaurito, le trattorie tipiche sono al completo, mentre i turisti prenotano anche negli alberghi di Lecce, pur di essere presenti alla grande cerimonia dell’accensione.

Il giorno più importante è il 16 sin dalle prime ore del mattino, anche se la costruzione della focara è iniziata un mese prima, il giorno dell’Immacolata con carretti tradizionali e trattori coordinati dal professore Guido Pagliara. Il comitato, guidato da Toni Villani, dà luogo alla cerimonia della bardatura. Con una lunga scala di legno i costruttori della focara, formando una vera e propria catena umana, vi depongono in alto l’effigie del Santo, passandosela di mano in mano con devozione. Nel primo pomeriggio avviene la benedizione degli animali, cui il Santo era legato. Così si vedono cagnolini, gatti, ma anche uccellini nelle loro gabbiette e piccoli criceti con i loro padroni. Nella tarda serata, dopo la processione con la Statua del Santo, che attraversa le vie del paese, avviene l’accensione della Focara tra Fuochi d’artificio e luminarie.

Nel Salento, del resto, operano tra le più grandi ditte al mondo specializzate nell’arte dei fuochi d’artificio e delle luminarie, la cui arte si ispira al barocco leccese. Infatti su impalcature di legno intagliato si montano tantissime lampadine colorate che ricordano il barocco delle chiese.

LA FESTA A TAVOLA

Ma la festa è anche a tavola. Vi consigliamo infatti di degustare il piatto tipico che i novolesi sono soliti mangiare in quei giorni, invitando parenti e amici a festeggiare con loro. Si tratta degli gnocculeddhi al sapore di mare: gnocchi di patate conditi con cozze, seppia, polipetti e frutti di mare ai pomodorini. Unici e indimenticabili sono quelli che potrete mangiare nella locanda Mangia an terra e stusciate subbra di Paolo e Antonella, a pochi passi dalla chiesa madre di Novoli (gruppo Facebook Mangia an terra e stusciate subbra).

Carmen Mancarella

 

Info: www.fondazionefocara.com

cultura@comune.novoli.le.it

living.specchia@gmail.com

www.spiaggepuglia.it

 

segnalato da Giuliana de Antonellis

 

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