LE STRENNE DI CONTRASTO

 AA.VV.
MAGNUM
LA SCELTA DELLA FOTO


 
28 x 34,2 cm
435 b/n e a colori
cartonato + sovraccoperta
€ 98,00

 
Pochi libri di fotografia possono vantare di essere realmente innovativi. Questo è uno di essi.


Un volume di riferimento che svela e ripercorre, attraverso il lavoro dei fotografi di Magnum, la storia di un metodo di lavoro fondamentale: l’utilizzo del foglio di provini a contatto come prova e strumento per la selezione della foto migliore.
 
Un foglio di provini e un po’ come il taccuino di uno psicoanalista. Quasi come un sismografo che registra il momento. Tutto rimane scritto – tutto ciò che ci ha sorpreso, quel che abbiamo catturato in volo, quel che ci siamo persi, quel che è scomparso o un evento che si sviluppa fino a diventare un’immagine che è puro giubilo…
Estrarre una buona fotografia da un foglio di provini è come scendere in cantina e prendere una buona bottiglia da condividere.

Henri Cartier-Bresson
 

Per la prima volta, grazie a questo grande progetto internazionale, è possibile entrare nella camera oscura degli autori Magnum e, accompagnati dalla loro voce, penetrare il processo creativo, comprendere le strategie e i criteri di scelta che determinano come nasce una “buona” foto destinata a diventare un’icona della fotografia.
139 fogli di contatti di 69 diversi autori, raccontano storie, dettagli, ripercorrono vicende cruciali, testimoniano il successo di una particolare immagine, la sua prima pubblicazione, i drammi e le vicende umane che nascondono.
Da Henri Cartier-Bresson a Robert Capa, da Elliott Erwitt a René Burri fino ai più giovani autori di Magnum, come Paolo Pellegrin e Alec Soth: con le loro immagini i fotografi Magnum raccontano sessanta anni di storia, dallo sbarco in Normandia al ’68 parigino, alla guerra in Cecenia, ai ritratto di Che Guevara, Malcom X e delle grandi dive di Hollywood, fino alle classiche immagini ormai impresse nella nostra memoria.
Un’eccezionale collezione oltre 400 immagini che mettono a nudo il processo creativo e di selezione utilizzato da molti fra i grandi della fotografia.



W. EUGENE SMITH
 
PIÙ REALE DELLA REALTÀ
 
A CURA DI BRITT SALVESEN E ENRICA VIGANÒ




FORMATO: 26 x 32,5 cm
PAGINE: 240
FOTOGRAFIE: 197 in b/n
Cartonato con sovraccoperta
Euro 55,00


 

Il meglio del lavoro del fotografo che ha rivoluzionato
il concetto di reportage

In questa monografia sono raccolte le immagini dei sei più importanti reportage di Williame Eugene Smith pubblicati sulla rivista Life tra il 1948 e il 1956. Si tratta di fotografie divenute pietre miliari del suo lavoro e della storia del fotogiornalismo: The Country Doctor, realizzato in Colorado nel 1951 seguendo il lavoro quotidiano e a volte frustrante del medico Ernst Ceriani tra le città dell’America rurale; Spanish Village, il più potente ritratto del paese sotto la dittatura franchista dopo la guerra civile degli anni ’30; The Nurse Midwife, in cui si testimoniano le giornate della levatrice del South Carolina documentando con precisione un mestiere esercitato solo dalla gente di colore; A Man of Mercy, che documenta il lavoro umanitario del premio Nobel Albert Schweitzer in Africa; Pittsburgh, che evoca il dramma degli operai della città dell’acciaio; Minamata, il racconto del disastro ambientale, umano e sociale
di un villaggio di pescatori le cui acque furono avvelenate dai rifiuti tossici di mercurio di una grande industria chimica.
 
Le parole di W. Eugene Smith raccontano e spiegano, meglio di qualsiasi altro saggio, le sue tecniche di lavoro sul campo e i suoi principi guida. Completano il volume il racconto della nascita della sua fotografia forse più celebre e emblematica, “A Walk to a Paradise Garden”, e un saggio sulla Spagna del 1950, con la preparazione del reportage realizzato.
 
William Eugene Smith nasce nel 1918 a Wichita, Kansas. Nel 1936 è ammesso alla Notre Dame University dove viene istituito un corso di fotografia appositamente per il promettente giovane fotografo. Abbandonata l’università, inizia a collaborare con il settimanale Newsweek, da cui è allontanato per aver rifiutato di lavorare con le macchine Graphic 4×5. Nel 1939 viene contattato dalla rivista Life, con cui inizia una collaborazione che lo porta, nel corso degli anni successivi, a coprire come fotografo di guerra il teatro bellico del Pacifico. Il 23 maggio 1945 rimane ferito al volto dall’esplosione di una granata: nei due anni successivi è costretto a dolorosi interventi e a una lunga riabilitazione. Una volta recuperato, Eugene Smith riprende a lavorare per Life. Nel 1956 entra nell’agenzia Magnum e nel 1957 ne diventa membro a pieno titolo. L’anno seguente, dopo essersi trasferito a Tucson per insegnare presso l’Università dell’Arizona, Smith muore per un ictus. I suoi archivi sono tenuti dal Center for Creative Photography di Tucson, in Arizona. Oggi, la sua eredità si rinnova attraverso il W. Eugene Smith Fund che promuove la “fotografia umanistica”, attraverso premi per i fotografi che si sono distinti nel settore.



Josef Koudelka
 
ZINGARI



24,1 x 32 cm
192 pagine
109 fotografie in b/n
Cartonato con sovraccoperta
€ 69,00

“Il lavoro di Koudelka è segnato da una sorta di organizzazione teatrale della realtà.”

Robert Delpire

UN VOLUME ATTESO DA PIÙ DI 40 ANNI
 
Per la prima volta in libreria un’opera unica e imperdibile

che raccoglie il capolavoro visivo del più grande fotografo vivente.


Questo volume è la versione aggiornata e ampliata del menabò definitivo originale di Cikáni (zingari in ceco) libro che Josef Koudelka realizzò insieme al grafico Milan Kopřiva nel 1968 e che doveva essere pubblicato a Praga nel 1970. Koudelka lasciò la Cecoslovacchia proprio nel 1970 e il libro non andò mai in stampa.
A Parigi Koudelka cominciò a lavorare con l’editore francese Robert Delpire a un altro libro di fotografie di zingari, che conteneva sessanta immagini scattate perlopiù nei campi rom della Slovacchia orientale fra il 1962 e il 1968. Il volume uscì nel 1975 in Francia con il titolo Gitans, la fin du voyage edito da Delpire Editeur e negli USA con il titolo Gypsies edito da Aperture (di cui fu realizzata un’edizione speciale per il Museum of Modern Art).
Il libro resta ancora oggi un testo di riferimento del Ventesimo secolo.
 
Questa edizione accresciuta, pur facendo fede all’idea originale del 1968 fin’ora inedita, contiene 109 fotografie scattate nella ex-Cecoslovacchia (Boemia, Moravia e Slovacchia), in Romania, Ungheria, Francia e Spagna fra il 1962 e il 1971. Il titolo, Zingari, vuole creare un immediato legame con la parola che definiva e individuava questo gruppo etnico quando le fotografie furono scattate, prima che l’attuale termine Rom si affermasse.
Il sociologo Will Guy, autore dei testi che accompagnavano la prima edizione di Zingari, ripercorre, in un saggio, la storia delle migrazioni dei Rom dalla terra d’origine, nell’India del Nord, fino alla loro attuale condizione, costantemente al centro di polemiche a livello internazionale.
 
Zingari è un volume mitico nella storia della fotografia mondiale.
 
 
Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Inizia la sua carriera come ingegnere aeronautico e diventa fotografo professionista verso la fine degli anni Sessanta. Nel 1968 fotografa l’invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie con le iniziali P. P. (Prague Photographer, fotografo di Praga). Per queste fotografie, nel 1969 riceve da anonimo il premio Robert Capa dell’Overseas Press Club. Nel 1970 lascia la Cecoslovacchia per cercare asilo politico e, poco dopo, entra a Magnum Photos. Nel 1975, viene pubblicata la prima edizione di Gypsies, il primo di una lunga serie di libri di questo fotografo, incluso Exiles (1988), Chaos (1999), Koudelka (2006) e Invasione Praga 68 (2008). Nel corso della sua carriera Koudelka ha vinto svariati premi come il Prix Nadar (1978), il Grand Prix National de la Photographie (1989), il Grand Prix Cartier-Bresson (1991), e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). Le sue fotografie sono state esposte al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography di New York, all’Hayward Gallery di Londra, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Palais de Tokyo di Parigi, alla Fondazione Forma di Milano e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1992 ha ricevuto la nomina di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese. Oggi vive fra Parigi e Praga.
 
Will Guy è Research Fellow alla University of Bristol, Inghilterra. Nel 1975 ha collaborato al testo dell’edizione originale di Gypsies mentre stava completando un dottorato sulla politica nei confronti degli zingari nella Cecoslovacchia comunista. Le recenti ricerche da lui condotte per la Commissione Europea e per diverse ONG internazionali ruotano attorno alla valutazione di iniziative che promuovono l’integrazione sociale dei rom. Molte sono le sue pubblicazioni sull’argomento. Guy è stato inoltre curatore dei libri Between Past and Future: The Roma of Central and Eastern Europe (2001) e Roma Migration in Europe: Case Studies (2004).



MUSIC:BOX

Quando i grandi fotografi raccontano la musica

A cura di Gino Castaldo



17 x 22 cm
480 pagine
338 fotografie a colori e in b/n
Cartonato con chiusura magnetica
€ 28,00

La musica raccontata attraverso le immagini dei più grandi fotografi

 

Un percorso per immagini che racconta la musica popolare e le sue trasformazioni attraverso una prospettiva del tutto nuova.
Le immagini raccontano i luoghi fisici e ideali in cui la musica popolare è apparsa, si è fatta storia e continua a vivere: dai fan ai locali storici, dalle ville alle sale d’incisione. Ma anche le situazioni, i protagonisti e gli oggetti. Partendo dal palco e il backstage, la notte e la vita quotidiana, passando attraverso il corpo, la chitarra, il cappello per approdare agli occhi, ai dettagli che compongono a livello visivo l’immaginario che gira intorno alla musica.

 

Bryan Adams, Anton Corbijn, Philippe Halsman, Guido Harari, Elliott Landy, Annie Leibovitz, Guy Le Querrec, Robert Mapplethorpe, Jim Marshall, Terry O’Neill, Giuseppe Pino, Neal Preston, Herb Ritts, Phil Stern, Dennis Stock, Albert Watson, sono solo alcuni dei fotografi che nel corso degli anni hanno immortalato e sospeso in un attimo infinito icone e performance musicali.

 
Sì perché, come dice Gino Castaldo, “non ci sarebbe stato il rock’n’roll se prima qualcuno non l’avesse ‘visto’”
 
“La musica ha sempre preteso un’immagine, come indispensabile complemento della sua fuggevole, immateriale natura fisica. E già molto prima dell’avvento dei videoclip i fotografi hanno catturato le scie di fiammeggianti chitarre lanciate a sfidare il cielo, le espressioni intense di facce che portavano note incise sul volto, le notti chiaroscurate del jazz, acconciature, attimi fuggenti, dinamiche mobilità sonore, backstage eccitati o malinconici, metamorfosi, pubblici in estasi, complicità collettive, perfino il beat delle cadenze storiche. A mettere insieme in un’ideale, infinita libreria, tutte le immagini significative che riguardano la musica, verrebbe fuori la più imperiosa e completa sinfonia del Novecento.”

Gino Castaldo


 
Music:Box si inserisce nel percorso iniziato da Foto:box e proseguito con Fashion:box. Una serie di successo. Un progetto internazionale che vede Contrasto protagonista assoluto: le coedizioni coinvolgono editori che vanno dagli Stati Uniti all'Europa fino al Giappone e alla Cina, con risultati che in alcuni casi sfiorano le oltre 200.000 copie vendute.


Gino Castaldo, tra i più noti giornalisti e critici musicali italiani, scrive su La Repubblica. Dal 2005, insieme a Ernesto Assante, tiene delle “Lezioni di rock. Viaggio al centro della musica” con lo scopo di approfondire, grazie anche a un ascolto guidato e ai video mostrati, la storia di coloro che sono entrati nella leggenda del rock. Ha pubblicato numerosi volumi tra cui La mela canterina. Appunti per un sillabario musicale, La terra promessa. Quarant'anni di cultura rock, Il buio, il fuoco, il desiderio e, con Ernesto Assante, Blues, Jazz, Pop, Rock, 33 dischi senza i quali non si può vivere e Il tempo di Woodstock.


GABRIELE BASILICO
TONI THORIMBERT

Il mio domani

A cura di Giovanna Calvenzi




FORMATO: 29,8 x 21,8 cm
PAGINE: 204
FOTOGRAFIE: 150 ca. a colori
CONFEZIONE: cartonato
PREZZO: € 19,90
 

Un libro per scoprire i luoghi, i volti e le atmosfere che stanno dietro alla macchina da presa

In questo volume Gabriele Basilico e Toni Thorimbert hanno raccontato le riprese del film Il mio domani, diretto da Marina Spada e interpretato, tra gli altri, da Claudia Gerini e Raffaele Pisu. Con colonna sonora originale di Paolo Fresu, il film uscirà nelle sale a novembre 2011.
 
Attraverso gli occhi dei due fotografi il lettore entra nel set e ne scopre le diverse realtà. Come scrive Goffredo Fofi nell’introduzione del libro: “C’è una profonda sintonia tra il film di Marina Spada e il libro che ne racconta la lavorazione e ne illustra il contesto. E cioè tra il modo di vedere, di registrare e dilatare il reale che è della regista e quello dei due fotografi che ce ne restituiscono i luoghi – le “locations” – e i personaggi – i corpi e volti degli attori, ma anche quelli dei ben più numerosi membri della troupe. Luoghi, volti e corpi, ma anche ‘set’, collocazioni precise anche se provvisorie e movimento, ‘azione’, rapporto tra i tanti che lavorano al film e i pochi che ne sono gli interpreti”. Fotogrammi del film e fotografie dialogano così a costruire un’immagine sfaccettata e complessa non solo del fare cinematografico, ma anche di un frammento, evocativo e rappresentativo, dell’Italia contemporanea.

 
Marina Spada, sceneggiatrice e regista, insegna alla Civica Scuola del Cinema di Milano. Tra i suoi lavori, i video-ritratti di Fernanda Pivano, Gabriele Basilico, Arnaldo Pomodoro. Nel 2002 gira “Forza Cani”, prima produzione italiana compartecipata sul web. Seguono “Come l’ombra” (Venice Days, 2006) e il documentario “Poesia che mi guardi” (Venice Days 2009). “Il mio domani” è il suo terzo lungometraggio.
 
Gabriele Basilico, nato a Milano nel 1944, è architetto e fotografo. Tra il 1978 e il 1980 realizza il suo primo progetto: Milano, ritratti di fabbriche. Negli anni Novanta riprende la ricerca sul territorio e sulle trasformazioni del paesaggio. Maestro nel ritrarre gli spazi urbani e nel dare forma e volto alle visioni architettoniche contemporanee, vince numerosi premi, tra i quali, nel 2000 il premio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Le sue opere fanno parte di molte collezioni pubbliche e private. Tra le sue mostre ricordiamo la retrospettiva che, nel 2006, la MEP di Parigi gli ha dedicato.
 
Toni Thorimbert inizia a fotografare da giovane, documentando le tensioni sociali degli anni ’70. Negli anni ’80, la collaborazione con vari periodici dell’epoca contribuisce alla sua consacrazione a livello internazionale grazie a giornali come Brutus, Details, Mademoiselle, Wallpaper e la realizzazione di prestigiose campagne pubblicitarie. Reporter, ritrattista, affermato fotografo di moda e art director, il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.



COLLANA  LOGOS –

Maria Antonella Pelizzari
PERCORSI DELLA FOTOGRAFIA IN ITALIA




FORMATO: 15 x 21 cm
PAGINE: 216
FOTOGRAFIE: 15 a colori e in b/n
Brossura con sovraccoperta
Collana: Logos
Euro 19,90


Un volume di facile consultazione per ripercorrere lo sviluppo e la crescita della fotografia in Italia. In questo libro splendidamente illustrato, Antonella Pelizzari ricostruisce la storia del mezzo fotografico e della sua pratica nel nostro paese. I principali movimenti, gli autori, le influenze straniere, le istanze estetiche, il contesto internazionale, la scena culturale e politica: il testo di Pelizzari, coinvolgente come un romanzo, restituisce la ragione e il senso di un paese che ha imparato poco a poco a conoscersi, e a riconoscersi, anche tramite la fotografia.
 
Al momento della nascita della fotografia, nel 1839, l’Italia non era che un mosaico di stati, ancora lontani da poter convivere uniti sotto un’unica bandiera. Più tardi, il territorio, la sua incontestabile bellezza, le perle rinascimentali e archeologiche che l’adornano, diventeranno il primo principale soggetto per fotografi professionisti e amatori che rinnoveranno, ora con l’aiuto di un apparecchio fotografico, il classico “Grand Tour” nel nostro paese. Oggi, nella molteplicità degli stili, i fotografi documentano il nostro territorio variegato e problematico, propongono nuove testimonianze e nuove creazioni visive.
 
“Il libro prende in considerazione l’eredità storica dei maestri della fotografia italiana, alla ricerca di una propria e originale voce e direzione. La selezione di immagini guida il lettore in questa ricerca di una narrazione non lineare, fuori dal comune e foriera di un nuovo punto vista. A lungo ho cercato un modo per dimostrare che la fotografia in Italia non è il prodotto della patinata industria del turismo, ma il frutto della ricca cultura visiva di questo paese”.

Maria Antonella Pelizzari


Maria Antonella Pelizzari è professore nel Dipartimento di Arte e Storia dell’Arte ad Hunter College e al Graduate Center, City University of New York (CUNY). Ha ottenuto il PhD, specializzandosi in storia della fotografia, dalla University of New Mexico, e ha una Laurea in Lettere dall’Università di Genova. È stata curatrice presso la collezione di fotografia del Canadian Centre for Architecture (CCA) a Montreal, dove ha organizzato la mostra e il libro Traces of India: Photography, Architecture and the Politics of Representation (CCA; Yale Center for British Art; Fowler Museum, UCLA, 2003-2004). I suoi scritti sulla fotografia sono comparsi in libri (Real Venice, 2011; Desire for Magic: Patrick Nagatani 1978-2008, 2010; Picturing Place: Photography and the Geographical Imagination, 2002; America: The New World in 19th- Century Painting, 1999) e riviste (History of Photography, Visual Resources, Afterimage, Performing Arts Journal, Casabella, Fotologia, AFT, Photography and Culture, Perspectives. Actualités de la recherche en histoire de l’art, CV magazine).


LA FOTOGRAFIA IN ITALIA:
A CHE PUNTO SIAMO?
 
A cura di Roberto Koch


 

FORMATO: 15 x 21 cm
PAGINE: 248
FOTOGRAFIE: 107 a colori e in b/n
CONFEZIONE: brossura con sovraccoperta + DVD
PREZZO: € 19,90

Il primo volume che propone un confonto e un dibattito fra
i protagonisti del settore sullo stato attuale della fotografia in Italia


Il libro è il risultato del convegno omonimo organizzato e ospitato, nel marzo 2011, dalla Fondazione Forma per la Fotografia di Milano, che ha visto confrontarsi i principali protagonisti del settore in una sorta di “Stati generali sulla fotografia”.
Il primo, questo, di una serie di incontri che si rinnoveranno annualmente per cercare di fare “il punto” su un linguaggio cruciale come quello fotografico e le sue modalità comunicative.
 
La fotografia in Italia sta vivendo un momento di grande importanza e di grande vivacità: si moltiplicano le occasioni espositive in molte zone del paese, gli incontri con i fotografi, le scuole, i dibattiti. Il mercato dell’arte è vivace e segna un generale miglioramento. Resta ancora però una distanza da colmare rispetto ad altri paesi, come la Francia, che godono di una presenza dello stato nella conservazione, divulgazione e organizzazione di esposizioni fotografiche. In questo senso manca ancora un’attenzione più continuativa delle nostre istituzioni.
 
Nel volume ci sono le testimonianze della tavola rotonda sull’editoria in Italia, quella relativa alla formazione, il rapporto con le istituzioni, i problemi legati all’organizzazione dei festival, il mercato dell’arte e tutto ciò che si muove intorno alla fotografia.
 
Il libro è accompagnato da un DVD in cui sono raccolti contributi video con le testimonianze dirette dei protagonisti.
 

 
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