La “grandeur” architettonica, politica e musicale nella Firenze

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE

I  GRANDI  APPUNTAMENTI  DELLA  MUSICA

Omaggia Giorgio Vasari in occasione dei 500 anni della nascita

Negli anni finali del ducato di Cosimo, Vasari fu il regista dell'evoluzione anche architettonica della capitale dello stato mediceo, tesa a porre Firenze in posizione di particolare prestigio politico nei confronti delle altre città italiane. Il duca e il figlio furono finanziatori del Capitolo generale dei Francescani che si tenne a Firenze nel 1565, al quale era presente anche Costanzo Porta, influente  Maestro di Cappella della Basilica del Santo di Padova e uno tra i più considerati compositori italiani. Fu probabilmente per questa occasione che Porta compose la Missa Ducalis,  monumentale opera per tre cori a quattro voci con una tredicesima voce che canta incessantemente "Protege Cosmum ducem principemque Franciscum", una costruzione contrappuntistica che poco aveva da invidiare alle bellezze architettoniche di cui Firenze era ricca e a quelle che la stavano ulteriormente arricchendo.  In quello stesso anno si svolsero le nozze tra il principe Francesco e Giovanna d'Austria, e Vasari fu il regista degli eventi che furono tenuti in città per l'occasione. Politica, religione, architettura, musica in una sorta di utopia che vedeva in Firenze il centro di una rinnovata fioritura artistica e politica.
La Missa Ducalis sarà riproposta in alcune delle parti più pregnanti agli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Buonarroti”, del Liceo Scientifico “Redi” e dell’annesso Laboratorio Musicale. I meravigliosi cantori dell’ensemble De Labyrintho diretti da Walter Testolin e il celebre trombonista Mauro Morini introdurranno i giovani al clima artistico di allora, spiegando il significato più profondo di quell’amore per le arti e la bellezza che avrebbe cambiato per sempre l’immagine e la storia di Firenze e della Toscana. Mauro Morini terrà anche un saggio sugli ottoni dell’epoca mostrando agli studenti la tromba dritta e allungabile, la tromba da tirarsi, il trombone e il serpentone. Una lezione imperdibile sotto il profilo didattico e artistico, ospitata nell’aula Magna dell’ITE il 19 novembre alle ore 12.

 

 

Vite parallele, opposte memorie
Giorgio Vasari e Francesco Corteccia, due illustri aretini alla corte di Cosimo I de' Medici

Il confronto tra due personalità di spicco della cultura italiana del sedicesimo secolo, posto ad esempio di quella diversa fortuna che per secoli ha accompagnato le sorti della Musica – Arte dell'invisibile –  e delle Arti figurative,  potenti e tangibili Arti visibili.
Di Francesco Corteccia viene presentata una delle più rappresentative opere sacre, la “Passio Domini Nostri Jesu Christi secundum Johannem”. Due sono le particolarità di quest'opera: la prima è l'inserimento di parti tratte dalle sacre scritture non presenti nel testo evangelico, musicate in forma di responsorio alle quali l'autore dà il nome di Meditazioni. L'altra è ancora una volta assolutamente unica e consiste nell'affidare il ruolo dell'evangelista a un lettore che si esprime in fiorentino dei primi del Cinquecento, con l'unica eccezione della lunga parte finale – Evangelium – che è affidata ai cantori e conclude l'opera. 
Ovviamente il grandioso progetto è stato affidato all’ensemble De Labyrintho, tra i più quotati a livello internazionale. La voce recitante sarà quella intensa di Maurizio Perugini. E dove poteva essere eseguita la Passione del Corteccia se non ai piedi della Deposizione vasariana della Chiesa della SS. Annunziata? Il concerto inizierà alle 18 del 19 novembre, preceduto da una visita guidata alla Deposizione curata da Barbara Rossi.


Leggi il programma

www.arezzocittadelvasari.it

 

 

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