Rinaldo Alessandrini alla IUC. Roma

all'Aula Magna della Sapienza per la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti; in programma Concerti di Antonio Vivaldi e Suites di Johann Sebastian Bach.

Romano per nascita e internazionale per formazione, direttore d'orchestra e clavicembalista, Rinaldo Alessandrini �, come dice The Times, "l'uomo che ha fatto di pi� per far s� che la musica barocca italiana tornasse a suonare veramente italiana".

Fin da giovanissimo Alessandrini � stato uno dei protagonisti della riscoperta della musica rinascimentale e barocca, un pioniere in Italia delle esecuzioni con strumenti d'epoca e con criteri filologici. Con Concerto Barocco – il gruppo da lui fondato nel 1984 – ha stabilito una simbiosi totale e ha effettuato innumerevoli tourn�e in Europa, America e Asia e registrato dischi che hanno vinto i premi pi� ambiti, tra cui il Grand Prix de l'Acad�mie du Disque, il Deutsche Schallplattenpreis, tre volte il Gramophone Award e altrettante il Diapason d'or. In questi anni Alessandrini sta dirigendo al Teatro alla Scala il ciclo completo delle opere di Claudio Monteverdi, con la regia di Robert Wilson.

Alessandrini � stato il primo a contrapporre allo stile serioso e severo dei "barocchisti" d'oltralpe la fantasia, la passione, la sensualit�, i colori e la cantabilit� propri degli italiani, riscoprendo il gusto per la sorpresa e per la variet� della musica barocca italiana e la sua teatralit�, che non viene meno neppure al di fuori dell'opera, per esempio nei Concerti di Vivaldi.

Proprio Antonio Vivaldi � al centro del programma di sabato, con il Concerto in sol minore per flauto traverso e archi RV 439 �La Notte� e il Concerto in re minore per due oboi e archi RV 535. "La Notte" � un Concerto dal carattere teatrale e drammatico, che descrive musicalmente una notte tenebrosa e misteriosa, in cui si risvegliano timori e visioni (una parte � intitolata "Fantasmi"). Anche il Concerto per due oboi e archi � pervaso da un'aura misteriosa e da un drammatico e profondo atteggiamento introspettivo. Sono due dei pi� bei Concerti di Vivaldi e un merito di Alessandrini consiste proprio nell'esplorare la ricchissima produzione del Prete Rosso, riscoprendo musiche meno note delle solite Quattro Stagioni ma non meno interessanti.

Incorniciano Vivaldi la Suite n. 1 in do maggiore per orchestra BWV 1066 e la Suite n. 2 in si minore per flauto traverso e archi BWV 1067 di Johann Sebastian Bach. Alessandrini � un apprezzato interprete anche del Kantor di Lipsia, di cui ha inciso i Concerti per clavicembalo e archi e i Concerti Brandeburghesi, ottenendo accoglienze entusiastiche e vari premi. Composte come sfondo sonoro per feste e banchetti, queste Suites riflettono l'affermazione tra l'aristocrazia tedesca del gusto francese e della passione per la musica di danza, che ne era la manifestazione musicale pi� evidente. Sono formate infatti principalmente da una successione di danze di origine francese, come menuet, bourr�e e gavotte. Famosissima la badinerie per flauto traverso e archi che chiude la seconda Suite, frizzante e raffinata come un grande champagne. Alessandrini – come Jordi Savall e Ramin Bahrami,  che hanno recentemente suonato o suoneranno tra poco Bach alla IUC – mette in piena luce questo lato brillante e mondano di Bach e la sua propensione per la musica tanto francese che italiana, arricchendo di nuove prospettive l'immagine di un compositore fino a poco tempo fa considerato sempre severo e rigidamente luterano.

Il concerto rientra nel progetto InConcerto – Capolavori dal barocco ad oggirealizzato con il sostegno della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport

(Visited 23 times, 1 visits today)