Melodramma in tre atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Francesco Maria Piave
Direttore: Marco Guidarini
Regia, scene, costumi, disegno luci: Massimo Gasparon
Maestri del coro: Antonio Greco
Coro As.Li.Co del Circuito Lirico Lombardo
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Teatro degli Arcimboldi di Milano
V.le dell’Innovazione 20 – Milano
Giovedì 3 novembre 2011 – ore 20:30
Sabato 5 novembre 2011 – ore 18:30
Interpreti
Piero Pretti, Jenish Ysmanov, Ivan Inverardi, Luis Cansino, Irina Dubrovskaya, Natalia Roman, Eugeniy Stanimirov Iossifov, Alessandra Palomba, Veronica Senserini, Pasquale Amato, Mirko Quarello, Saverio Pugliese, Marian Reste, Miriam Artiaco, Bianca Tognocchi
Il grande melodramma torna al Teatro degli Arcimboldi
con una nuova produzione Circuito Lirico Lombardo
Rigoletto
di Giuseppe Verdi, in un allestimento che è specchio della nostra contemporaneità
Ritorna il grande melodramma al Teatro degli Arcimboldi
Il grande melodramma trova nuovamente casa al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Inaugurato nel 2002 da Traviata, altro titolo della trilogia popolare del maestro di Busseto, nella stagione del suo decennale il Teatro degli Arcimboldi riapre le porte alle note di Giuseppe Verdi e con Rigoletto alza il sipario su una grande produzione del Circuito Lirico Lombardo.
Teatro degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione, 20 – 20126 Milano
Tel. 02.64.11.42.212/214
www.youtube.com/teatroarcimboldi
Biglietteria Ticketone www.ticketone.it
Biglietti da €
Sono previste riduzioni per giovani, gruppi e anziani
Cortigiani, vil razza dannata
Per anni la trilogia popolare di Verdi, Rigoletto, Traviata e Trovatore, ha pagato lo scotto di essere considerata dai musicisti dell’avanguardia novecentesca grossolana e ingenua a paragone dell’opera wagneriana. Il recupero del genio che Verdi profonde in questi tre melodrammi fu poi finalmente sancito dal giudizio di Stravinskij: “c’è più sostanza e più genuina invenzione ne La donna è mobile […] che nella retorica e nelle vociferazioni della Tetralogia”. La psicologia con cui le note tratteggiano i personaggi: l’icasticità e la drammaticità di un personaggio come quello di Rigoletto, la dolcezza di Gilda, la doppia faccia del Duca di Mantova, dalla purezza lirica di quando vuole far sua Gilda alla brillantezza della sua essenza libertina, sono i perni sui quali gravita una superba interpretazione del dettato verdiano da parte dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali condotta dal M°. Marco Guidarini.
La linea interpretativa scelta da Massimo Gasparon accompagna la partitura a una messa in scena fisica e forte, che diviene, oggi più che mai, specchio della contemporaneità – perché contemporanea, anzi, sempre attuale, è la stessa opera verdiana – e che il regista, costumista e scenografo Massimo Gasparon, ha voluto richiamasse visivamente atmosfere tiepolesche, in ossequio alla prima rappresentazione dell’opera che andò in scena a Venezia alla Fenice l’11 marzo del 1851. Verdi subì gli strali della censura quando decise di realizzare un’opera tratta da Le roi s’amuse di Hugo che metteva in berlina i vizi della corte del Re francese Francesco I, tanto da obbligarlo a spostarne l’ambientazione in una fantasiosa corte mantovana e a sostituire il Re con il Duca, libertino deuteragonista a fianco del buffone Rigoletto, vero centro drammatico del melodramma. Queste le due chiavi di volta, che insieme alla straordinaria partitura, hanno reso l’opera un capolavoro: il suo essere universale
perché non legata alla contingenza storica e il suo protagonista, non il Re-Duca ma il buffone. Rigoletto, dal francese “rigoler”, “ridere”, uno storpio buffone il quale, all’interno di un crudele gioco delle parti, è convinto di rispondere al motto castigat ridendo mores, ma si trova soverchiato dai nobili che sbeffeggia. Espressione di una logica gretta e volgare, beffatore e beffato al tempo stesso, il buffone di Verdi – oggi più che mai nostro simile – si muove in un mondo di cortigiani superficiali, disonesti e ignoranti, in cui tutti indossano la maschera della convenienza. Sarà proprio lui a gettar via questa maschera ribellandosi ai suoi padroni e trasformandosi da emblema del servilismo ai potenti a simbolo di una ribellione castrata che gli si ritorce contro.
“Destino e Libertà sono le coordinate cartesiane che individuano alla perfezione l’ascesa e la caduta di Rigoletto: egli compie il peccato di superbia e decide di punire il suo signore contro ogni ragionevole convenienza. Non accetta la logica di classe che lo relega a umile servo, marionetta senza anima e sentimento, che deve subire in silenzio e decide superbamente di far uccidere il duca, come estrema punizione. Abbiamo la libertà di farci del male, credendoci liberi.
L’atmosfera tiepolesca e veneziana rievoca il fasto veneziano del Gran Teatro
I cortigiani, costretti alla mascherata perpetua, schiavi che schiavizzano i loro simili per evadere la noia, sono al di là del tempo, sono archetipi della superficialità, del disonesto e dello squallore dell’ignoranza. Maschere senza anima, incapaci di umanità. Ed in una società edonistica come questa, il travestimento si erge ad anima. Pulcinella sopravvive tra noi, malinconico superstite di un tempo che più non è, costretto ancora nel suo bianco camicione, con la sua gobba e il volto celato dalla mezza maschera con naso adunco, come Rigoletto, espressione della logica più volgare e plebea, beffato e beffatore, sempre sull’orlo della catastrofe, da cui immancabilmente si salva. Ma il nostro Rigoletto-Pulcinella non ha la fortuna delle maschere della commedia dell’arte. Il suo destino, più tragico e oltremodo crudele permette a Verdi di mostrarci come vita e teatro spesso si incontrino, si intreccino e violentemente si separino senza avviso alcuno. E inesorabilmente ci rendiamo conto che il lieto fine tanto atteso, questa volta non ci sarà”.
Massimo Gasparon
Circuito Lirico Lombardo
Un progetto prestigioso quello del Circuito Lirico Lombardo, che ha gli obiettivi di diffondere la cultura musicale e operistica, produrre e far circuitare un repertorio di qualità su territorio regionale con una costante attenzione al contenimento dei costi e all’ampliamento dell’utenza, con particolare riguardo al pubblico giovanile. La realizzazione di una tale attività è stata possibile grazie al sostegno e coordinamento di Regione Lombardia, l’apporto operativo delle Fondazioni Teatro alla Scala di Milano, I Pomeriggi Musicali, i Teatri di Tradizione e Storici lombardi e l’Associazione Lirico Concertistica (As.Li.Co) di Milano e con il generoso sostegno finanziario della Fondazione Cariplo.
La vitalità e l’operatività del Circuito è garantita dall’azione di coordino della Direzione Generale Cultura che organizza il tavolo comune dei responsabili dei teatri, assicurando loro l’apporto e la collaborazione, oltre che dell’As.Li.Co., della Scala e dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. È proprio l’incoraggiamento e l’attenzione della Regione Lombardia ad indurre i teatri a sviluppare e promuovere il progetto artistico che dà vita ad un’unica, grande stagione lirica.
Grazie al coordinamento e al sostegno economico regionale, il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e il contributo della Fondazione Cariplo, è stato possibile realizzare e far circolare nei teatri del Circuito Lirico Lombardo spettacoli di qualità destinati a un vastissimo pubblico, contenendone i costi attraverso sinergie ed economie di scala.
Alle produzioni collaborano, come sempre, due importanti istituzioni musicali: l’As.Li.Co (Associazione Lirico Concertistica con sede al Teatro Sociale di Como), che si assume la preparazione e il perfezionamento delle giovani voci; e
Il Circuito Lirico Lombardo è promosso dalla Regione Lombardia, Direzione Generale Cultura, e da Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Grande di Brescia, Teatro Sociale di Como, Fondazione Teatro A. Ponchielli di Cremona, Teatro Fraschini di Pavia, As.Li.Co-Associazione Lirica e Concertistica Italiana, Fondazione I Pomeriggi Musicali, Fondazione Teatro alla Scala di Milano.