IL CALAPRANZI‏ al TEATRO VERGA DI MILANO

Il Teatro Verga presenta

IL CALAPRANZI – di Harold Pinter

Misteri e quesiti davanti a un cameriere muto

 

Dal 20 al 22 Ottobre 2011

 

Regia Maurizio Salvalalio

Scenografia e costumi Maurizio Salvalalio, Leonardo Dandolo

Con Demetrio Triglia, Leonardo Dandolo

 getattachment10

Due uomini, due professionisti, in uno scantinato.
Chi sono? Che lavoro fanno? Cosa aspettano?

Non si sa chi deve arrivare, non si sa che cosa aspettano: non succede niente, e quello che succede è incomprensibile. Una delle prime opere del premio Nobel Harold Pinter mette in scena un dramma – o una commedia – in un solo atto, in cui le sue tipiche atmosfere claustrofobiche e segretamente violente si combinano a quelle surreali e sospese di Aspettando Godot.


Mentre aspettano, Ben e Gus parlano: ma i loro dialoghi sono spezzati, criptici, surreali. L’attesa mette a nudo l’incapacità di comunicare, la paura che genera violenza. Nessuno dei due è il buono, e nessuno il cattivo: due uomini soli insieme ad affrontare ore interminabili e insensate. La regia di Maurizio Salvalalio indaga soprattutto la relazione tra i due protagonisti:
“Ciò che più attrae è la qualità della relazione fra i due protagonisti: entusiasta, estroverso, verboso l’uno; pragmatico, violento e introverso l’altro. Come in ogni rapporto di vittima/carnefice che si rispetti, Ben e Gus si scontrano, si cercano, si alleano”.


Ma la solitudine dei due protagonisti non è completa. C’è una presenza minacciosa e incomprensibile: un calapranzi che improvvisamente si aziona durante la loro permanenza e che riempie il vuoto, il silenzio, l’attesa.

 

Ben e Gus, figure universali degli uomini, aspettano una spiegazione, o almeno degli ordini: ma dal calapranzi arrivano solo ordinazioni.

 INFO:

www.teatroverga.it

È il 1994 quando il teatro Verga nasce: è una scommessa, una scommessa sul talento degli artisti che calcheranno la sua scena, e sulla passione di chi lo dirige. Perché fin da allora il Teatro intende porsi fuori dai circuiti e dalle mode, per offrire al pubblico e agli artisti, soprattutto giovani, un palcoscenico aperto. Per sperimentare, per esprimersi, per crescere insieme al pubblico. Perché passione, coraggio e talento sono contagiosi: e sono da sempre il marchio di fabbrica di un teatro piccolo, ma dal cuore grande.

 

 

(Visited 27 times, 1 visits today)