Chi l’ha detto che il Salento è da vivere solo d’estate? Spenti i riflettori su spiagge e città d’arte prese d’assalto, l’autunno è il periodo più bello per godersi i borghi e scoprire i sapori e le tradizioni più autentiche. La Provincia di Brindisi, assessorato al marketing, guidato dall’assessore Pietro Mita (provincia.brindisi.it) e la rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge (spiaggepuglia.it), diretta da Carmen Mancarella, propongono proprio in questo periodo un pacchetto turistico sotto il segno della dieta mediterranea: olio, vino e mandorle, tra borghi e città d’arte, che offrono ai viaggiatori indimenticabili tappe golose ed emozioni.
Partner dell’iniziativa una cordata di aziende private: il Porto turistico di Brindisi (www.marinadibrindisi.it), i B&B Sant’Anna (www.bbsantannaceglie.it), la Masseria Casina Vitale (www.masseriacasinavitale.it), il Castello di Oria (www.castellodioria.it), la Masseria Sciaiani piccola di Villa Castelli (www.sciaiani.it), i ristoranti Cibus di Ceglie (cibus.ceglie@libero.it), l’ Oyster di Brindisi (baldacci_giuseppe@hotmail.it), Giudamino Cantina di Mesagne (giudamino@libero.it), l’Arrosteria al Violetto di Cisternino, l’Azienda agricola Villa Buontempo di Francavilla Fontana (www.villabuontempo.it), le pasticcerie Passiante di Francavilla di Fontana e la Sfornata di Villa Castelli, l’azienda agricola La Magnolia di Ceglie Messapica. Partner d’eccezione la Cittadella della Ricerca dell’Università del Salento, con sede a Mesagne.
“L’idea”, spiega l’assessore al marketing della Provincia di Brindisi, Pietro Mita, “è di tracciare un percorso di profumi e sapori, tra città d’arte e paesaggi rurali”.
UN CASTELLO CON L’ANIMA. Tappa quindi con un’accoglienza spettacolare al Castello di Oria, acquistato e gestito dai coniugi Romanin Caliandro e diretto dalla dottoressa Emauela Romanin, che lo ha aperto a meeting e cerimonie. Tra le torri sveve e le ali del castello cinquecentesco, l’accoglienza è straordinaria. Infatti la Compagnia d’Arme Friederici II ha anima il castello, inscenando in rigorosi abiti d’epoca la vita quotidiana ai tempi di Federico II: dai duelli alla preparazione delle armi fino alla rievocazione di una leggenda, secondo cui una ragazza si gettò dall’alto della torre, pur di non cedere alla volontà del principe (jus primae noctis). Deliziosa la musica del gruppo di musica medioevale Kalenda Maja. Federico II, il puer Apuliae, elesse il castello di Oria a sua dimora in attesa della sposa Jolanda di Brienne che avrebbe sposato nel Duomo di Brindisi nel 1227. Lì vi trascorse anche un periodo del “viaggio di nozze”, facendo ampliare il castello.
Sulla tavolata dell’abbondanza, poi hanno fatto bella mostra di sé i prodotti della Dieta mediterranea: i pomodori Regina del Parco naturale della Dune costiere di Ostuni, i carciofini della terra brindisina, le cipolline selvatiche (i lampagioni), la tipica pasta fatta in casa, i maccheroni conditi con la mollica di pane… il tonno di Torre Colimenta, confezionato artigianalmente dall’azienda Colimena. Ispiratore della tavolata era Vincenzo Corrado, il cuoco galante, che, originario di Oria, visse alla corte del re di Napoli, morendo centenario nel 1836, e che viene considerato il padre della cucina italiana e della dieta mediterranea.
MESAGNE RITORNO AL FUTURO. Dal passato al futuro con una visita alla Cittadella della Ricerca di Mesagne, presieduta dall’ avvocato Antonio Andreucci. Nel polo, che fa capo all’Università del Salento, avvengono le ricerche più all’avanguardia a livello mondiale. Tappa quindi al Cedad, il Centro di Documentazione e diagnostica, guidato dal professor Calcagnile. Un complesso sistema è in grado di datare i materiali, utilizzando particelle molto piccole. Così che le più grandi opere d’arte del mondo sono state esaminate qui come un frammento della Lupa capitolina o i resti mortali del Caravaggio. Attualmente il Cedad è sulle tracce della donna che ispirò il genio di Leonardo Da Vinci: la Gioconda. Presso l’Enea vengono eseguite invece ricerche per brevettare materiali biodegradabili. I ricercatori lavorano, come angeli custodi, in silenzio e nell’ombra per proteggere e migliorare la nostra vita quotidiana.
“Il Salento”, commenta l’assessore Pietro Mita, “non è solo centri storici, mare e buona tavola, ma è un polo all’avanguardia anche nella ricerca”.
MESAGNE, UN VIAGGIO NEL TEMPO. Dal futuro, nel giro di appena due chilometri, si viene sbalzati al passato: un passato di duemila e cinquecento anni fa con Mesagne. Della sua antica storia si possono leggere le tracce nel Museo provinciale Granafei. Giocattolini di terracotta messapici, portafortuna, olle e vasi raccontano una civiltà evoluta e molto vicina a quella dell’antica Grecia, quella dei Messapi. Il museo è ospitato nella Torre Normanno sveva del Castello, il quale protegge il centro storico di Mesagne, dalla singolare pianta a forma di cuore. Passeggiando per le vie, lo sguardo si ferma su chiese barocche e conventi. Mesagne è infatti ricca di olio e vino e i monaci (ben sei ordini religiosi) l’avevano eletta alla loro dimora preferita.
L’ESPERIENZA DI LIBERA. La copiosità della terra, ma anche la voglia di riscatto, ha dato vita a un’esperienza quanto mai positiva: i prodotti della terra coltivati da Libera l’associazione presieduta da don Ciotti, che, a livello nazionale, ha preso in gestione i terreni e i beni confiscati alla mafia. A Mesagne, la mafia aveva il nome di Sacra corona unita, un fenomeno che è proliferato negli anni ’90, ma che non mai è attecchito tra la società civile. Oggi Libera, su 55 ettari di terreno, produce vino, olio, ortaggi e offre tarallini e conserve di peperoni, melanzane, pomodorini.
TAPPA GOLOSA. I prodotti di Libera, a chilometro zero, vengono serviti per una scelta etica nel ristorante Giudamino Cantina, dove gli chef prepareranno per voi la parmigiana di melanzane, tutti i tipi di verdura grigliati… gelati artigianali. Il tutto innaffiato dall’ottimo vino locale: Negroamaro e Malvasia nera che danno vita al meraviglioso Brindisi doc.
BRINDISI. Vissuta per anni e anni come una città di passaggio, dove sostare in attesa dell’imbarco per la Grecia, oggi Brindisi, città di mare e capoluogo di Provincia, va scoperta e rivalutata.
Consigliamo di arrivare via mare dal Porto, esattamente come facevano i romani, tanti secoli fa. Dopo Roma, Brindisi, era la seconda capitale dell’Impero perché era la porta d’Oriente. Il suo porto, a forma di corna di cervo, che dà il nome alla città (Bronte significa in latino cervo) era considerato l’approdo più sicuro dai romani. Sembra infatti un lago. Imbarcandosi dal Porto turistico (www.marinadibrindisi.it), realizzato dal Gruppo Igeco (www.igeco.net) a bordo della barca in legno Guadalupe, specializzata in pescaturismo, si arriva, dopo appena mezz’ora e costeggiando il castello Alfonsino, circondato dal mare, direttamente nel centro storico di Brindisi e si scende davanti alla scalinata dove terminava la via Appia: la scalinata virgiliana, nei pressi della quale c’è la casa dove, di ritorno dalla Grecia, morì il grande poeta romano, Publio Virgilio Marone, che aveva appena finito di leggere all’imperatore Augusto i versi dell’Eneide. Qui, dopo aver ammirato un panorama mozzafiato sul mare, ci si incammina verso il centro storico, uscendo in piazza Duomo. Sulla destra si trova il Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo, un libro aperto sulla storia della città e del suo territorio: dai reperti preistorici, fino ai Messapi e alla Brindisi imperiale: una città magnifica, ricca di ville, strade lastricate e adornate con statue di patrizi romani.
Passeggiando per il centro storico, tappa obbligata nell’atrio di Palazzo Nervegna, dove in un contesto suggestivo, si conserva il capitello di una delle due colonne romane che delimitava la via Appia (l’altra venne donata a Lecce e ne sostiene, nella piazza principale, la statua del Santo protettore: Sant’Oronzo).
TAPPA GOLOSA DI MARE. In una città di mare non si può non scegliere un ristorante tipico di mare, capace di fornire una gastronomia di alto livello, per i palati più raffinati. E’ il ristorante Oyster al Porto turistico di Brindisi. Qui i fratelli Barretta con il loro socio, Giuseppe Baldacci, offrono le pietanze della migliore tradizione di mare brindisina, con la tradizione ellenica. Spiros, di origini greche, è il cuoco che si diletta a presentare ai suoi ospiti: riso nero con gamberetti, grano al vapore. Molto richiesta la ricetta dei Paccheri allo scorfano di scoglio. Anche qui le prelibate pietanze sono a chilometro zero: il pescato del mare brindisino arriva direttamente sulla tavola dei clienti.
FRANCAVILLA FONTANA. In un centro storico ricco di palazzi gentilizi e un castello, trasformato nel tempo in dimora gentilizia – Palazzo degli Imperiali – il tuor porosegue all’insegna della Dieta Mediterranea e di un prodotto tipico a base di mandorla: il confetto riccio di Francavilla Fontana. Mandorla ricoperta di zucchero. I Passiante, la cui bottega si trova nel centro storico, sono ancora oggi molto legati alla tradizione e sfornano anche prelibate cupete (torroni di mandorle e zucchero lavorati sul legno) e fichi secchi ripieni di mandorla all’aroma di limone.
Ma affascinanti sono anche le campagne di Francavilla perchè ricche di uliveti secolari e immense distese di vigneti. Ne è un esempio Villa Buontempo, un palazzo gentilizio di fino ‘800 che appartiene alla famiglia Carissimo. Era infatti la residenza estiva della famiglia, che si trasferiva dalla città, alla campagna per seguire i lavori estivi nell’immensa tenuta. Da più di mille ulivi secolari nasce l’olio extravergine di oliva dop Terra d’Otranto, Villa Buontempo, un olio fragrante nelle sue due varietà: delicato e deciso. Nella tenuta si coltivano anche ottimi asparagi (pronti per la raccolta in primavera), fichi d’india e uva da vino: negroamaro, primitivo e vitigni internazionali come Cabernet sauvignon e Montepulciano.
In azienda, che sarà presto aperta per eventi e cerimonie, sarà possibile effettuare, su prenotazione visite guidate e degustare il meraviglioso olio dop.
CISTERNINO. Inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, Cisternino incanta per il suo bianco centro storico e per la sua posizione panoramica sulla Valle d’Itria. Infatti i vicoletti sono caratterizzati da casette contadine e palazzetti con balconi e archi, molti dei quali risalgono al ‘500. Ma le origini del borgo sono ancora più antiche. Lo rivela un’antica chiesa bizantina, risalente all’incirca all’anno Mille, i cui resti sono stati portati alla luce e resi fruibili ai visitatori in un percorso-museale ben organizzato proprio sotto la chiesa madre. A pochi passi si affaccia il balcone sulla Valle d’Itria. Di notte sembra un presepe, di giorno si possono intravedere i centri urbani più vicini a Cisternino: Martina Franca e Locorotondo.
Di sera le vie del borgo si riempiono di una straordinaria fragranza. Entrano in funzione i fornelli: forni a legna dove i macellai arrostiscono la carne, che il cliente può scegliere al momento al banco. Tra tavolini che rallegrano i vicoli e botteghe artigiane (il prodotto più diffuso sono le ceramiche di Grottaglie) non si può non fare tappa al Bar Fod, nella piazza principale, per degustare un morbido e rinfrescante spumone, il gelato tradizionale salentino, che una volta si serviva solo alle Feste di tradizione.
LA CANTINA COOPERATIVA UPAL (Unione produttori e allevatori). E proprio a Cisternino gran parte dei coltivatori producono le uve per il Locorotondo doc, che nasce dall’abbraccio tra i vitigni autoctoni Verdeca e Bianco d’Alessano. La vinificazione avviene con moderna tecnologia. Il mostro viene immediatamente fatto decantare in vasche dove avviene la refrigerazione per dare al vino il massimo della purezza, dei profumi e degli aromi. Molto richieste le etichette della Cantina: il Locorotondo doc e il Valle d’Itria, un igt bianco frizzante naturale, che gli oltre mille soci vignaioli propongono soprattutto per gli aperitivi e i dolci.
Adiacente alla Cantina vi è anche il frantoio dove è possibile molire le olive sia con le presse secondo il metodo tradizionale, sia con la più all’avanguardia “linea continua”.
VILLA CASTELLI. A Villa Castelli, un centro rurale, edificato appena un secolo fa, intorno alla Casina di caccia dei signori Carissimo di Francavilla Fontana, si può visitare una gravina, dove svernano gli uccelli migratori provenienti dall’Africa. Lo rivela un fiore raro che cresce solo in alcuni punti del Mediterraneo e il cui seme viene portato sotto le zampette degli uccelli, che arrivano proprio a Villa Castelli. Il fiore si chiama Campanula versicolor e grazie a questa unicità ha permesso al Comune di Villa Castelli di ottenere un finanziamento regionale di quattro milioni di euro per sistemare e rendere fruibile la gravina. All’interno del Comune si può, inoltre, visitare un piccolo Museo dove sono esposti i reperti (anfore in stile gnatia e strumenti della vita quotidiana) rinvenuti nel sito archeologico di Pezza Petrosa, dove in età pre romana viveva una colonia di genti magno-greche.
Per i golosi e gli amanti dell’autentica tradizione la tappa obbligata è nella pasticceria La Sfornata per degustare la morbida pasta reale. In occasione della visita dei giornalisti, la titolare ha inventato un nuovo dolce: fiammetta reale, una cassatina di ricotta con canditi ricoperta di pasta reale.
Nel cuore di Villa Castelli, tra mandorli, ulivi e trulli vi è la Masseria Sciaiani piccola, dove si può soggiornare nei tipici trulli e fare il bagno nella piscina biodinamica, una piscina depurata con un sistema di piante in modo assolutamente naturale.
CEGLIE MESSAPICA E IL BISCOTTO. Un’esperienza unica da vivere è, infine, assistere alla preparazione del biscotto di Ceglie Messapica: un biscotto preparato con mandorle tritate, uova e zucchero ripieno di marmellata di amarena o ciliegie, cotto al forno a legna con rami di ulivo e cortecce di mandorlo. A guidare i viaggiatori verso questa esperienza unica è Sergio Marseglia che nella sua masseria La Magnolia coltiva i mandorli. Sergio Marseglia è componente, assieme ad altri quattro produttori del Consorzio per la tutela del biscotto di Ceglie, divenuto da appena due anni, presidio slow food. Vi è la possibilità di aiutarlo a fare il biscotto che i viaggiatori potranno mangiare caldo, caldo, non appena sfornato.
IL BORGO DI CEGLIE MESSAPICA. Suggestivo è il borgo di Ceglie Messapica. Un sali scendi di vicoletti che si dipanano dal castello, caratterizzato dalla Torre normanno sveva e da un’ala gentilizia che lo ha trasformato da castello fortezza a palazzo. Gli archi, le case a corte, si affacciano lungo i vicoletti racchiusi dalla tre porte di Ceglie, detta messapica, perché gli archeologi hanno rinvenuto un interessante insediamento messapico, i primi abitanti del Salento che abitava la Terra dei Due Mari. Da non perdere una visita alle Grotte di montevicoli, dove stalattiti e stalagmiti danno vita ad un gioco di forme e colori.
Passeggiando per il borgo, consigliamo di entrare nei forni a legna dove si produce il celebre biscotto e dove si possono degustare fragranti tarallini all’olio d’oliva che lasciano al palato, alla mente e all’anima un ricordo unico.
Carmen Mancarella
Dove dormire
In un palazzo storico nel centro di Ceglie, ogni stanza con i tetti a volta, si ispira ai versi di un famoso poeta del luogo…
B&B Sant’Anna – Ceglie Messapica
via Enrico Toti 49
TEL. 333. 39. 78. 524
info@bbsantannaceglie.it
In una tipica bianca masseria circondata da un bosco mediterraneo, con piscina. Le camere, curate sin nei minimi dettagli, si affacciano su un’ampia corte. Vi è anche un ristorante aperto d’estate all’esterno.
Masseria Casina Vitale – Ceglie Messapica
Sp Ceglie – Ostuni km 3
Tel. 0831. 38 31 38
Per chi vuole provare l’esperienza di dormire nei tipici trulli pugliesi arredati in stile country circondati da vigneti e uliveti con la possiblità di raccogliere le verdure e consumarle sul posto. Da vedere e provare la piscina biodinamica, depurata con un sistema naturale
Masseria Sciaiani piccola – Villa Castelli
Via Sardegna – Villa Castelli – Brindisi
Tel. 339. 40 86 733 o 732
0831 86 05 40
Azienda agrituristica dove poter degustare l’ottimo biscotto di Ceglie Messapica, in una tipica masseria con camere arredate in stile country e possibilità anche di affittare appartenenti con possibilità di angolo cottura:
La Magnolia
SP Cisternino – Ceglie
Ceglie Messapica
Tel. 331 54 77 309
Eventi, cerimonie e turismo congressuale
via Castello 1 – 70 024 Oria (BR)
tel. 0831. 84 56 59
Compagnia d’Arme Milites Friderici II Oria
Viale Regina Margherita 119 – 72 024 Oria
Tel 0831 81 76 21 – 320 19 42 440 – 328 73 79 689
militesfridericiII.it
e_suma@yahoo.it
Dove mangiare
Ristorante Oyster
Al Porticciolo Brindisi
Via Dardanelli 2
Brindisi
Tel. 340 607 31 96
Ristorante Giudamino Cantina
Via De Florenzia 62
72023 Mesagne Centro storico (Br)
tel. 0831. 73 86 53 – 348 05 85 210 – 329 66 05 271
giudamino.it
Cibus di Angelo Silibello
Ceglie Messapica
Arrosteria del Vicoletto
Carni al fornello
Centro storico di Cisternino
Via Giulio II, 16
Tel. 080 444 80 63; 333 89 84 655
Eventi e visite guidate
La Notte Bianca di Francavilla Fontana
Savino D’Andrea
346 85 05 808
Cittadella della ricerca
0831. 70 53 90 fax 0831 58 80 21
S.S 7 per Mesagne km 7+300 72100 Brindisi
Tappe golose
Masseria Cantagallo 73 021 Francavilla Fontana
Via per Carotino km 7,5 tel 0831 89 08 29
Cosimo 348 39 24 421 – Tommaso 320 43 16 306 – Damiano 338 27 56 758
Pasticceria Palazzo di Palazzo Giuseppe e Maria L.
Corso Umberto I, 103 Cisternino (BR)
Tel. 080. 44 46 891
Pasticceria Passiante – confetto riccio – medaglia d’oro alla fiera dei sapori di Parigi; cavaliere dal 1950, lavorazione di dolciumi
Piazza Dante 20; Francavilla Fontana, tel. 328. 87 37 557; cell. 329. 33 10 496
Pasticceria – La Sfornata – Villa Castelli
via Belvedere 96 tel 0831 86 68 90
La pasta reale di Villa Castelli
Azienda agricola Villa Buontempo
Strada provinciale Francavilla Fontana – Ceglie
www.villabuontempo.it
Rita.carissimo@villabuontempo.it
Cantine Upal
Via Fasano
SP Cisternino- Ceglie
Cisternino (Brindisi)
Cordiali Saluti
Carmen Mancarella
328 13 97133; 348 6283353