” OMAR GALLIANI. THE OTHER SIDE OF RUSSIA”

MAZZOTTA ART SELECTION e CASHMERE & SILK

 

Presentano

 

THE OTHER SIDE OF RUSSIA. THE FACE AND THE SOUL

 

a cura di Leonardo Rotatori, Victoria Saava e Omar Galliani

 

                                          Produzione e organizzazione Mazzotta Art Selection

 

Project presented during

54th Venice Biennal 2011

                                                       Palazzo Barbarigo Minotto, Venezia

29 giugno – 18 agosto 2011

 

4th Moscow Biennal 2011

K35 Art Gallery, Moscow

22 settembre – 30 novembre 2011

 

a Milano dal 12 al 22 giugno

presso la galleria Ag22-ArtGate della Mazzotta Art Selection di via Alserio 22/a

 www.faceandsoul.ru

La Mazzotta Art Selection e la Cashmere & Silk hanno il piacere di presentare il progetto “The Other Side of Russia. The Face and the Soul”, in concomitanza con la 54ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e con la IV Biennale d’Arte di Mosca.

L’opera, un’ installazione work-in progress, prodotta e diretta dal 2009 da Leonardo Rotatori, per la Mazzotta Art Selection, e da Victoria Saava, fondatrice della Cashmere & Silk, è realizzata da Omar Galliani e sarà esposta per la prima volta presso il Palazzo Barbarigo Minotto di Venezia – dal 29 giugno al 18 Agosto – per poi trasferirsi all’interno della K35 Art Gallery di Mosca, fino al 30 Novembre 2011.

L’imponente “art-object-project” rappresenta un’investigazione dettagliata della società Russa, delle sue protagoniste femminili e della “verità assoluta” di una comunità fortemente radicata nella tradizione matriarcale, espressa attraverso 3 diversi media – legno, web e carta – che si alterneranno nel tempo. Il punto di partenza è rappresentato dai ritratti di 48 donne ‘testimonial’ eseguiti dall’artista italiano Omar Galliani nell’opera monumentale “The Russian Soul”, realizzata con la tecnica del disegno a matita e grafite su pannelli di pioppo, per creare un “volto-collage” di 3x16mt.

 

In linea con la teoria dell’identità sociale e dei diversi contesti che modellano il pensiero individuale moderno, il 2011 – Anno della Cultura Russa in Italia -, diventa l’occasione per esplorare le dinamiche di una realtà profondamente evoluta su rapporti e sentimenti familiari, storici e nazionali; dove le donne russe e il loro ruolo definito all’interno della società, caratterizzano, appunto, “l’altro volto” (come “l’altra metà del cielo” citata da Mao Tse-Tung) che ispira un intero concetto d’arte basato sulla partecipazione, sulla verità corale e sull’eternità della memoria. Nella sua più profonda essenza, The Russian  Soul rappresenta un generoso tributo di tutte le donne russe alle proprie origini e alla memoria di un’eredità e di una storia intramontabile. Da guardare e ascoltare…colma di esperienze e capace di sussurrare preziosi insegnamenti.

Il progetto, innovativo tanto nei contenuti quanto nella realizzazione, è stato reso possibile grazie alla preziosa sinergia che da sempre unisce cultura e moda, coinvolgendo il supporto e la sensibilità artistica di due realtà, quella italiana e quella russa, che hanno unito il proprio know-how e leadership nei rispettivi settori e paesi.

Alcuni nomi del panorama fashion italiano e internazionale quali Reda, Les Copains, Piazza Sempione, Fabiana Filippi, Henry Belgain, Vault Coutoure, Askor Mockba-1991 e Robb Report-Russia hanno sostenuto il progetto in Italia e all’estero, permettendone la divulgazione.

 

Durante la  settimana delle sfilate maschili di Milano, dal 12 al 22 giugno, dove l’opera sarà assemblata presso la galleria Ag22-ArtGate della Mazzotta Art Selection di via Alserio 22/a prima di essere trasportata alla Biennale di Venezia, i diversi aspetti di questa produzione – di cui l’art-object costituisce solo una fase dell’intera performance artistica -, saranno svelati tramite la Private Preview dell’evento “The Other side of Russia by L’Uomo Vogue”, il prossimo martedì 21 Giugno.

L’OPERA

THE RUSSIAN SOUL

Installation work-in-progress 2011, pencil on board, 3×16 mt

 

L’artista contemporaneo chiamato a realizzare “The Russian Soul” è Omar Galliani, esponente dell’eccellenza Rinascimentale italiana della tecnica del disegno, riletta al presente; un artista straniero che enfatizza ulteriormente il carattere di assoluta verità e testimonianza dell’opera.

A lui è stato affidato il compito di realizzare il monumento orizzontale che, unendo i volti delle protagoniste in un gigantesco ritratto a matita e grafite su pannelli di legno, scandisce metaforicamente il fluire del tempo attraverso le generazioni raffigurate e le città in cui l’art-object si muove itinerante.

Omar Galliani è considerato un Leonardo contemporaneo, tra i pochi ad essere esposto e acquisito nella collezione degli Uffizi di Firenze, ritenuto da Leonardo Rotatori e Victoria Saava il giusto filo di unione tra la storia artistica del glorioso passato italiano e il presente di un paese in rapido cambiamento come la Russia.

Galliani ha trasmesso la sua incredibile esperienza e attenzione nel cogliere l’anima delle testimonial e del progetto nella sua interezza: l’artista è stato, infatti, filmato mentre lavorava ai ritratti, e ogni testimonianza video è stata inviata alle rispettive protagoniste per creare un dialogo quotidiano a distanza fatto di parole, gesti e pensieri tra Artista e Soggetto.

Tutte le testimoni hanno posato per Galliani scoprendo la propria immagine (“the face and the soul”), ritratta su pannelli indipendenti che, una volta assemblati, costituiranno il disegno più grande del mondo.

Un monumento “sui generis”, una pala gigante di legno formata, in fine, dai ritratti di 48 donne che rappresentano il cuore della tradizione, della società e della cultura russa contemporanea.

Il lavoro è un’immensa memoria di ciò che un tempo era personale, privato, e ora, attraverso l’arte, diventa collettivo e condivisibile, conversando continuamente con il territorio e interagendo costantemente con il pubblico in ogni sua fase. Un art-work fatto di incontri, dialoghi, video e disegni, sublimato nell’installazione finale che trasmette tutta la teatralità di un coinvolgimento moderno, reale e al tempo stesso rinascimentale poiché l’artista, come nelle commissioni di un tempo, ha realizzato un disegno preliminare per raccogliere tutti i dati utili alla produzione di un ritratto epocale nella Storia dell’Arte.

“Un coro unico, capace di far arrivare la musica da lontano, alle orecchie e all’anima di chi non la conosce, per trasmettere, oltre i confini, in altri paesi, la forza che abbiamo sviscerato e trovato ovunque”, ricordano Omar Galliani e Victoria Saava.

 

Dopo l’esposizione collaterale durante la Biennale di Venezia e dopo la mostra alla K35 Gallery durante la IV Biennale di Mosca, della durata di 48 giorni, la gigantesca pala, di nuovo in Russia, sarà smembrata e ciascuna delle 48 donne ritratte potrà tenere il proprio pannello/opera, diventando custode della memoria ed entrando così nella storia dell’arte.

L’opera, prima sviluppata attraverso le città e i villaggi della Russia e poi esposta in uno splendido palazzo settecentesco italiano, terminerà la sua esistenza fisica proprio la dove è cominciata, lasciando traccia della vera “Russian Soul” per lungo tempo, attraverso il libro e il film.

Quando il progetto sembra finire, emerge l’aspetto più interessante e innovativo: l’opera d’arte non c’è più.

Così conferma Leonardo Rotatori: “È esattamente come una performance che nel momento stesso in cui è fatta, finisce. Perché la partecipazione è e rimane il centro assoluto di tutto il progetto. Negarne la presenza fisica e scenica nel futuro, sottrarla alle mode e al giudizio, è un’azione necessaria per trattenere tutta l’attenzione nel valore del fare “ora e adesso”, che si realizza insieme, quando se ne parla e ci s’incontra. Quando si vuole fare e si fa, ed è questo, forse, il più grande valore da lasciare all’’uomo di domani”.

 

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