BOLDINI E LA BELLE ÉPOQUE Como, Villa Olmo, dal 26 marzo al 24 luglio 2011

La mostra, curata da Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como, e da Tiziano

Panconi, fra i maggiori esperti della pittura italiana dell’Ottocento, è ideata e prodotta

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le

Attività Culturali, della Regione Lombardia e con il sostegno di Unicredit, main sponsor.

Se da un lato i 60 capolavori di Giovanni Boldini permettono di gettare una luce sull’attività

internazionale di uno degli indiscussi protagonisti dell’arte italiana ed europea di fine Ottocentoinizi

Novecento, dall’altro le 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano,

consentono di ripercorrere, a livello figurativo, l’evoluzione del gusto pittorico che si diffuse in

tutta Europa e che rappresentò i cambiamenti di questo nuovo mondo, nei suoi aspetti estetici più

peculiari, dall’emancipazione dell’individuo alla crescita della consapevolezza femminile.

Il mito della Belle Epoque si intreccia con il genio di Giovanni Boldini, – commenta il curatore Sergio Gaddi –

l’energia creativa e la fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia tra Ottocento e Novecento vengono esaltate dalla

velocità guizzante di una pennellata inconfondibile, che esprime la bellezza e la gioia di vivere. Letteratura e moda,

musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita

sociale e civile. Parigi è il teatro privilegiato delle esperienze culturali internazionali, ma il fenomeno si allarga alle

capitali europee e negli eleganti ambienti delle città italiane, con Milano, Venezia, Napoli e Firenze in primo piano.

Sono gli anni nei quali lo sviluppo della tecnologia rivoluziona i modi di vivere, creando una prosperità e un benessere

individuale prima sconosciuti. Cambiano i costumi e si impone la forza di attrazione sensuale della donna,

consapevole di un fascino non più solo domestico che cresce di pari passo al suo ruolo sociale. L’immensa popolarità di

Boldini arriva fino in America, ed i suoi modi aristocratici, la vocazione per la mondanità, il numero altissimo di

liason galanti e la frequentazione di ambienti borghesi ne fanno un punto di riferimento per un significativo gruppo di

artisti.

Quello iniziato da Giovanni Boldini nel 1864, lasciando Ferrara alla volta di Firenze, fu un viaggio

artistico di sola andata che dal capoluogo toscano lo condusse a Londra e, infine, a Parigi, dove si

trasferì e risedette fino alla morte avvenuta nel 1931.

Insieme al pittore ferrarese, una folta schiera di artisti italiani come De Nittis, Corcos e

Zandomeneghi costellarono il firmamento del genere à la mode, determinando l’espansione di un

gusto diffusosi in tutta Europa. Altri pittori, quali Ettore Cercone, Gaetano Esposito, Ettore Tito,

Pompeo Mariani, Lucio Rossi e altri, pur rimanendo in Italia, risentirono di quello stile ricercato,

raccontando la quotidianità di quella società che prendeva pian piano le distanze dalla sua origine

contadina, manifestando con forza lo stato di benessere ottenuto con il progresso.

INFO Telefono 031 571979

ORARI Da martedì a giovedì 9 – 20; da venerdì a domenica 9 – 22. Lunedì chiuso

BIGLIETTI Ridotto: € 8,00 presentando la tessera d’ingresso a Proposte

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