Spazio Artisti LIVELLO16 LISA DALLA NOCE

dal 14 ottobre al 28 ottobre 2009Spazio Artisti LIVELLO16Via dell’Aprica, 16  Milano

Vernissage: Mercoledì 14 ottobre 2009

Quando si scrive di un’artista al suo debutto lo si fa o perché se ne conosce il tratto fin nei più reconditi meandri della mente, oppure per instaurare un pour parler senza costrutto al fine d’illudere chi legge. Non è certamente il caso di chi scrive se dico che sto  parlando di Lisa Dalla Noce della quale ho avuto modo di seguire ogni moto della mano fin dall’adolescenza, quel suo infarcire d’immagini libri, quaderni, diari, e poi cartoni,  e strutture telate, supporti d’ogni genere, specchi, pareti di casa, un’autentica antesignana dei murales che nella fantasia di quegli anni assumevano i contorni di paesaggi esotici alla Gaugin. Ne ho poi seguito l’evoluzione delle  tecniche e dei contenuti che a ben vedere non si sono discostati mai dalla ricerca dell’intrinseco, dalla visualizzazione del suo mondo sottile, con un che di astrale, cui è pervenuta in questi ultimi anni in cui sta rivelando il meglio di sé, esprimendosi al massimo della coerenza col suo mondo interiore. Una vita che cammina in parallelo con la sua consapevolezza della necessità di affermarsi come donna perchè a ben vedere  non è consapevolezza intrinseca bensì persistente e pervicace opera di costruzione quotidiana:  ecco dunque  il tema della maternità che si fa dominante insieme a quella degli angeli che appartengono a una dimensione tutta sua,  in un mondo che mimetizza la sofferenza dietro aloni di paradisi intuitivi, spezzoni d’arte sereni dove anche la morte può assurgere a uno sguardo dall’alto, rilassato, sul mondo, di chi è libero di acquisire dimensioni angeliche. Ad una lettura superficiale delle sue opere, l’impatto è con una sorta di nudismo naif mentre ad un’osservazione più elaborata, le teste sono mondi, tanti robot di vita più o meno riflessiva, impegnata, poetica, fantasiosa o genialoide, gli addomi sono il grembo sicuro in cui sonnecchiano forme informi di angeli-embrione, mentre i seni rappresentano una sorta di cordone

ombelicale che assiste i piccoli e li accompagna nei primi passi della vita come è ben intuibile, ad esempio, in una sua opera non recentissima dal titolo: “ La sposa al parco”.

Il tutto incorniciato da un mondoapparentemente reale, seppure svisato,  dominato da tecniche nuove, materiche, che rendono palpabile, al tatto, quell’universo talora dorato o cupo e lucente come possono esserlo gli stati d’animo di chi è in sintonia con chi quel mondo ha idealizzato perché forse è vero che soltanto chi ha  intùito può giungere alla comprensione.Proprio come è accaduto dopo gli anni del Futurismo che ha concesso all’arte di configurarsi nell’occhio di chi guarda.   LIVELLO16info@livello16.itpress@livello16.it02.69901095 

 

  

 

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