A partire dalla fine degli anni ’60 l’artista ha iniziato una sua riflessione sull’architettura, attraverso un lavoro che si colloca sempre nel contesto dell’arte, “una libera immersione in quel territorio che all’architettura sta intorno” (G. M. Accame), dapprima con raffigurazioni di interni ed esterni architettonici, successivamente con lavori chiamati appunto “architetture”.
Quando lavoro attorno a un problema specifico che chiamo “architettura”, so di non parlare della architettura e so che il mio lavoro non agisce nel senso di produrre una sorta di astratta architettura. Eppure tutto il mio lavoro, da tempo, si istituisce espressamente attorno al senso di questo problema. G. PARDI
Tutto il lavoro di Pardi si concentra sulle possibilità costruttive della forma, esperienze plastiche che rimandano chiaramente alle utopie e alle contraddizioni dell’avanguardia: il Suprematismo e il Costruttivismo russi e il Neoplasticismo olandese. La rilettura di Malevic, Tatlin, Lisicskij, protagonisti di quei movimenti, gli permette di cogliere gli elementi ancora vitali di quelle esperienze artistiche.
La mostra, allestita sui due piani della Fondazione Marconi, presenta al pubblico un ciclo molto importante della biografia artistica di Pardi, dedicato alle Diagonali della fine degli anni settanta e una serie di nuovi lavori del 2010 -2011.
Il titolo della mostra è stato scelto perchè sia le Diagonali che i lavori piu’ recenti sono presentati qui per la prima volta. Le Diagonali sono tele e disegni nati per una mostra nel 1978 ma allora Pardi, che aveva cominciato un nuovo ciclo di opere, preferì esporre solo le ultimissime. Ora dopo 33 anni queste opere escono dal deposito e vengono esposte a fianco dei lavori piu’ recenti.
A proposito delle Diagonali dice l’artista:
tutti questi quadri hanno in comune, insieme al titolo, “Diagonale”, una specie di trama predisposta – un sistema appunto di intersecazioni diagonali – come una griglia topografica sulla superficie della tela, aperta a differenti soluzioni di percorso.
In queste opere, attraverso la disarticolazione degli elementi viene decostruita non solo l’immagine stessa ma anche la percezione dello spazio.
Al secondo piano sono esposti i lavori più recenti, realizzati tutti tra il 2010 e il 2011: non si tratta di quadri astratti, nonostante la sola presenza di elementi geometrici. Pardi ricerca sempre una figura. La figura è sempre leggermente ruotata rispetto alla tela, in modo che il supporto non diventi un limite per la figura e che questa possa così mantenere una sua autonomia anche rispetto allo spazio.
Realizzati tutti su tela grezza, con acrilici molto fluidi in modo che la superficie non venga mai coperta del tutto dal colore. I colori che ricorrono sono i grigi, i blu, i neri, i gialli, mai colori che rimandano al naturalismo come il verde e il rosso.
Per l’occasione sarà pubblicato il Quaderno della Fondazione n. 5, una pubblicazione che raccoglie immagini delle opere esposte, fotografie, con testi di Gianfranco Pardi e Federico Sardella.
Gianfranco Pardi nasce nel
Tra le principali mostre personali: 2006, Fondazione Marconi, Milano; Galleria Fumagalli, Bergamo (2006, 2004, 2002, 1999, 1996, 1994); Giò Marconi, Milano (2008, 2003, 2000, 1998, 1991); 1999, Frankfurter Kunstverein, Francoforte, Museum Bochum, Bochum e Kulturhistorisches Museum, Stralsund; 1998, Palazzo Reale, Milano; 1991, Galleria Arct actuel, Liegi; 1990, Galleria Plurima, Udine; 1989, Galleria
Tra le principali mostre collettive: 2008, Pittura aniconica, Mantova; 2005, La scultura italiana del XX secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro; 2002, Drawings for sculpture, Patriothall, Edimburgo; 1988, Die Andere Richtung der Kunst, Du Montkunsthalle, Colonia; 1992, Presenze d’arte in Italia oggi tra cose e natura, Triennale, Milano; 1991, III Biennale di Scultura, Montecarlo; 1990, Italian Contemporary Art, Taiwan Museum of Art; 1989, Dieci anni di acquisizioni 1979/1989, PAC Milano; 1988, Artisti italiani contemporanei, Palazzo dell’Arte, Mosca; Astratta- Secessioni astratte in Italia dal dopoguerra al 1990, Palazzo Forti, Verona e Permanente, Milano; 1987, Les Peintres d’Europe, Strasburgo (itinerante); 1986, XVII Triennale, Milano; 1982, Arte italiana 1960/1980, Palazzo delle Esposizioni, Roma; 1971, 10 Artistas italianos, Museo d’Arte Moderna, Città del Messico; Italian Art, David Hendrics Gallery, Dublin e Arts Council of Northern Ireland, Belfast; 1970, Neue Italianische Kunst, Rolandseck, Internazionale Kunstmesse, Basel; III Salon International des Galeries Pilotes, Lausanne; Studio Marconi at Felix Landau Gallery, Los Angeles; 1969, Salon de Mai, Paris; Bequest Exhibition, The Power Institute of Fine Arts, Sidney; Aspekte aus italien, Innsbruck-Wien; 1968, Salon de la jeune peinture, Paris; 1967, Zoom, Galerie Blumenthal, Parigi; 1965, La figuration narrative dans l’art contemporain, Parigi; Alternative Attuali, L’Aquila.
Grandi sculture: 2006, Danza, Piazza Amendola, Milano (esterno); 2003, Sheet, Promatech, Begamo (esterno); 2003, Danza, Farmafactoring, Milano(esterno); 2003, Danza Didier, Bruxelles; MAMAC, Maglione, 2002 (esterno), ACF Contract, Bergamo (esterno); Najima, Comune di Tortolì (esterno), 2001, Box, Cascina Mangiagruppa Zeme Lomellina (esterno); 2000, Finestra in cielo, San Donà di Piave (esterno); 1999, Soundtrack, SNAM San Donato Milanese (esterno); 1998, Casa Zanaria, Rue de Bièvre, Parigi; 1996, Nave Costa Victoria, Genova; 1995, Via XX Settembre, Roma (esterno); 1988, Albergo Bellevue, Malcesine (esterno)
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Inaugurazione mostra: 29 marzo 2011 ore 19
Durata mostra: 30 marzo – 30 aprile 2011
Orari: martedì – sabato h 10,30 – 12,30 e 15,30 – 19
Ingresso gratuito