Dalla Consensus S.I.Te.C.S. 2009 le indicazioni per combattere le malattie cardiovascolari.

Presentata a Milano Consensus S.I.Te.C.S. 2009 un documento che vuole fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future circa la capacità della classe medica di controllare i fattori lipidici di rischio per l’organismo umano.

In Italia l’infarto e l’ictus rappresentano ancora oggi la principale causa di morte.

Il fumo, il soprappeso, la pressione arteriosa elevata e il diabete sono alcuni dei rischi cardiovascolari, però bisogna tener conto che l’alterazione dei valori del colesterolo e dei trigliceridi può costituire un pericolo per la salute del cuore e quindi essere esposti ad un più elevato rischio di malattia cardiaca coronaria.

È importante quindi operare attraverso la prevenzione e un’efficace terapia farmaceutica al fine ridurre il colesterolo cattivo (LDL), che spesso si accompagna a bassi livelli di HDL (colesterolo buono) e ad alti livelli di trigliceridi. La ricerca clinica e gli studi pubblicati hanno messo in luce che è necessaria una prevenzione su larga scala attraverso una corretta alimentazione, una corretta attività fisica e, quando servono, farmaci ipocolesterolemizzanti. In particolare tra questi ultimi di forte rilievo sono queli a base di niacina (acido nicotico) e di fenofibrato, due farmaci che si sono dimostrati utili nella cura delle dislipidemie.Infine si è rilevato che non sempre la diagnosi di rischio è fattibile con i dati derivanti da esami clinici di routine, solo l’occhio attento del clinico ed esami più approfonditi permettono un migliore approccio farmaceutico verso il paziente. L’Ospedale di Cremona che ha svolto questa indagine intende nel prossimo futuro continuare le ricerche allargando la fascia di popolazione interessata nei test. Rimane comunque da sottolineare che una corretta dieta mediterranea, basata su legumi, frutta, vegetali, cereali, olio d’oliva, pesce,  sia in grado di diminuire il rischio cardiovascolare, le dislipidemie, il diabete di tipo 2 e malattie croniche come l’artrite reumatoide, il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer.(gda) 

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