CHI HA ARCHITETTATO ROMA?

Undici appuntamenti per raccontare i protagonisti, i fatti e le ideologie che hanno disegnato il volto urbanistico della capitale dall’antichità ai nostri giorni.

giovedì 20 gennaio 2011, ORE 18,30

 

QUARTO APPUNTANTAMENTO DI:

“CHI HA ARCHITETTATO ROMA?”

 

I grandi Palazzi: architettura d’interni

a  cura di Roberto Valeriani

Auditorium del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Via Guido Reni 4a, Roma

Giovedì 20 gennaio 2011, alle ore 18,30 al MAXXI di Roma, riprende, dopo la pausa natalizia, il corso interamente dedicato all’architettura a Roma, dall’architettura a Roma, dall’antichità ai nostri giorni, organizzato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, Delegazione di Roma, in collaborazione con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Gli incontri che stanno riscuotendo un grande successo, proseguono con Roberto Valeriani che terrà un intervento  su “I grandi Palazzi: architettura d’interni”:

Roma è stata commissionata da grandi personaggi, disegnata dai più celebri artisti e realizzata dalle più esperte maestranze. Spesso, nella resa finale di un’opera queste tre voci fondamentali per la nascita di un’opera d’arte si sono unite. Accadeva soprattutto per l’impaginazione degli interni di palazzi e per il loro costante mantenimento e il periodico aggiornamento alle mode che si susseguirono.

Oggi, quando guardiamo un’opera d’architettura tendiamo a dimenticare due fattori importanti: il primo consiste nel fatto che l’edificio vive del rapporto fra l’esterno e l’interno; il secondo che l’edificio è un’opera d’arte in continuo divenire (a differenze di opere di pittura e scultura) e questo divenire riguarda sia il rapporto fra l’edificio e ciò che lo circonda sia il rapporto summenzionato fra esterno e interno.

Per trattare solo di quest’ultimo elemento – l’interno delle dimore aristocratiche romane fra fine Cinquecento e Neoclassicismo – non sono pochi gli esempi che ci riconducono alla pluralità di voci che era necessaria a definire la compiutezza mirabile anche di una singola stanza.

Partiamo dalla classificazione ordinaria, quella che divide la decorazione d’interni in apparati fissi e apparati mobili: basta, per la prima parte, ricordare l’importanza dei tagliapietra (in romano “scalpellini”) che realizzavano camini, cornici di porte e finestre, rari ma preziosissimi pavimenti. Il loro contributo andava di pari passo a quello del disegnatore giacché dovevano adattare le pietre disponibili e dunque potevano proporre un cambiamento di disegno. Gli stuccatori facevano altrettanto, spesso in contatto coi falegnami o legnaioli, nel calibrare le cornici e gli ornati sotto le volte. Stagnai e calderari hanno il duro compito di approntare condutture utili o strumenti apparentemente vili ma sono anche capaci di inventare, con ingegneri e scienziati, i meccanismi perfetti delle fontane interne alle case o disposte nei giardini a formare giochi d’acqua e di suoni.

Roma pullula di artigiani eccellenti: l’elenco, quando si passa all’arredo mobile, diventa assai lungo. Ci sono, in testa a tutti, i “festaroli” che un paio di volte all’anno mutano le tappezzerie di muri e mobili e comandano su ricamatori, tappezzieri, “trinaroli”, “coramari”. Vengono poi falegnami, ebanisti e intagliatori che fanno mobili su disegni di grandi architetti ma sanno dire la loro in campo di gusto e di fattibilità del progetto. “Maiolicari” che rivestono l’interno dei camini, vetrai che fabbricano specchi e lumiere, bronzisti che sanno fare e disegnare di tutto, dalle maniglie ai torcieri, argentieri squisiti, mosaicisti provetti, orologiai, fabbricanti di compassi, laccatori….

Quando nel “1707” un architetto svedese decise di compilare il primo trattato sulla decorazione d’interni che rispondeva alle necessità mondane del nuovo secolo, dovette prendere come punto di partenza Roma per tracciare una mappa di quella terra senza confini che è il Gusto. Roma da un lato e Parigi dall’altro: il vecchio e il nuovo agli occhi del cortigiano del Nord.

 

Il corso si svolge in collaborazione con il MAXXI, sede scelta per il suo significato simbolico, in quanto ultimo capolavoro architettonico che ha contribuito al nuovo volto di Roma. Con un corso interamente dedicato all’architettura, che i contemporanei definiscono vera e propria “arte dell’anima sociale dell’uomo”, la Delegazione romana del FAI intende rendere omaggio al “paesaggio urbano” di Roma. Omaggio che precorre un anniversario fondamentale per il nostro Paese: i centocinquanta anni di Roma Capitale d’Italia nel 2021.

 

Chi ha architettato Roma?” si inserisce nella tradizione degli Appuntamenti con l’Arte, che la Delegazione FAI di Roma propone dal 1999 per offrire al pubblico la conoscenza del proprio patrimonio culturale, perché il “sapere” è la base per rispettarlo e tutelarlo.

Informazioni:

Delegazione FAI di Roma

via delle Botteghe Oscure, 32, 00186 Roma

tel.06-6879376

fax. 06-6879149

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