David Hockney Incisioni e litografie 1961-1969

Inaugurazione mostra: 12 gennaio 2011

 

Lo Studio Marconi ’65 ha il piacere di annunciare la mostra David Hockney: Incisioni e litografie 1961-1969.                                                                                                                    

David Hockney è riconosciuto come uno tra gli artisti inglesi piu’ importanti degli anni ‘60, a partire  dai primi lavori al Royal College of Art di Londra, dove si diplomò nel 1962.

In mostra sono presentate tre incisioni The Beginning / L’Inizio, The Remain / Rimanere e The Shop Window of a Tobacco Store / La vetrina di un negozio di Tabacco che fanno parte della cartella Illustration for fourteen poems del poeta greco C. P. Cavafi, iniziate a Londra nel 1967 al ritorno da un viaggio a Beirut. In queste tre incisioni, non compaiono colori, Hockney infatti diceva, di non apprezzare le incisioni troppo colorate. Altra caratteristica ricorrente nelle sue opere, soprattutto in quelle di questi anni è la linearità e la piattezza dell’immagine. “Ho sempre pensato che l’incisione sia un mezzo lineare – le migliori incisioni sono quelle lineari”. E la linea è utilizzata da Hockney nelle sue incisioni per raccontare una storia.

La letteratura è sempre stata una fonte di ispirazione importantissima nel lavoro di Hockney, che ha infatti dipinto numerose scene da poesie di W. Whitman, Blake, e nel 1969 ha realizzato una serie di acqueforti tratte da Six Fairy Tales dei fratelli Grimm.

I titoli delle opere esposte sono come quelli di tutto il suo lavoro, intelligenti, arguti e con una sottile vena di ironia, incuriosiscono lo spettatore e lo spingono a guardare sempre più da vicino i soggetti rappresentati. Ecco quindi: Cleanliness is Next to Godliness / La pulizia è vicina alla Devozione (serigrafia del 1964), The Fires of Furious Desire I i fuochi del Acceso Desiderio (incisione del 1961), titolo leggibile anche sull’incisione, e ancora The Beginning / L’Inizio (incisione del 1967), o An Imaginary Landscape / Un paesaggio immaginario (litografia del 1969).

I soggetti rappresentati da Hockney sono i più diversi, dice l’artista a proposito delle sue fonti di ispirazione:  “Le mie fonti di ispirazione sono molte, però accettabili. Infatti sono sicuro che le mie fonti di ispirazione derivino da temi classici e epici. Paesaggi di terre straniere, persone affascinanti, l’amore, la propaganda e episodi significativi (della mia vita). Tutto ciò mi sembra essere ragionevolmente tradizionale”.

Una delle prime mostre di Hockney in Italia è stata proprio quella allestita allo Studio Marconi e alla Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti nel marzo del 1966.

“Da quell’anno – dice Giorgio Marconi – mi sembra che David Hockney non sia stato più esposto in Italia, pur essendo uno tra gli artisti più influenti del ventesimo secolo. Ho ritenuto quindi consono ai principi dello Studio Marconi ’65, dove il mio intento è quello di avvicinare il mondo del collezionismo, presentare alcune grafiche di Hockney. Oggi una sua mostra costerebbe troppo anche per un ente privato. Ci tenevo ad esporre il lavoro di questo artista che reputo sia stato uno dei primi a portare una mutazione in senso personale nel modo di “vedere” della sua epoca e che sia stato uno tra i principali esponenti della Pop Art inglese”.

 

Studio Marconi ‘65

Via Tadino 17, 20124 Milano

Tel & Fax 02 29511297

info@studiomarconi.info

www.studiomarconi.info

Apertura mostra: 11 gennaio 2011 h 19

Durata mostra: 12 gennaio 2011 – 15 febbraio 2011

Orari: martedì – sabato ore 11 – 19,30

 

 

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