Noto Galleria Palazzo Nicolaci “Il Labirinto dello sguardo”

Sabato 15 giugno presso la Galleria Palazzo Nicolaci – in
collaborazione con il Comune di Noto – Altera Domus di Paola Ruffino,
promotrice dell’iniziativa, presenta:
la collettiva internazionale d’Arte contemporanea
“Il Labirinto dello sguardo”
artisti:
Mirta Gontad, Alicia Masò, Jorge Miño e Alejandro Saderman
(Argentina); Jairo Valdati (Brasile); German Tagle (Cile);
Qin Jian (Cina); Joachim K. Silue (Costa d’Avorio);
Hannu Palosuo e Tuomo Rosenlund(ROP) (Finlandia);
Arnd Christian Müller (Germania/Cina); Bankeri, Alex Caminiti,
Primarosa Cesarini Sforza, Stefania Fabrizi, Renato Guttuso,
Caterina Notte, Gianmarco Montesano, Sonia Viccaro,
Francesca Tulli, Pietro Zucca, Dimitri Salonia, Carmelo Fabio d’Antoni
(Italia); Xavier Bueno (Spagna);
Aisha Chan e Peter Warrick (UK Regno Unito); Gimaka (Senegal).
artista invitato
Eugenio Zanetti (Argentina)
titolo mostra
“Pellegrini nel tempo”
a cura di:
Massimo Scaringella
L’esperienza artistica, forse è oggi il solo mezzo che abbiamo per rinnovare
quasi indefinitamente il sentimento di stupore o di stupefazione che si può
provare all’idea che l’altro è. Un quadro, un’opera pittorica, o una
qualsiasi produzione creativa di sostanza, non è un oggetto che si vede, ma
qualche cosa con la quale si vede. Anzi l’estetica tende per sua natura ad
esplorare i possibili modi di costruire e istituire i rapporti umani e i rapporti
fra le idee in termini inediti. Cosi come suggerisce Pirandello in “Sei
personaggi in cerca d’autore”, l’artista, da sempre, ha il diritto a vivere, a
costruire o a creare in sintonia con la sua personale storia e/o fantasia o
con la sua spesso accertata dualità. La sua legittimità è data dall’essere
sempre uno spirito libero in cui la base della sopravvivenza estetica è la
“ricerca” e non un risultato pratico. Per questo all’artista che concepisce,
rischia e assume questa realtà (a volte fisica) non importa nulla del passare
del tempo. Ma in generale egli esige, per il suo lavoro, un impatto di
successo, di emozione e intimità che ponga tutti coloro che entrano in
contatto con la sua opera, sia personalmente che attraverso altri mezzi di
divulgazione, in una simbiosi metaforica e analogica di dialogo. L’arte
contemporanea sembra talvolta ricercare una sua precisa integrazione con
la realtà, con l’ambiente, che la pone inevitabilmente in confronto con il
suo contesto visivo e sociale. E il visibile si impone così chiaramente solo
per quello che è non per quello che rappresenta e l’impatto talvolta è
molto duro o difficile da capire. E dunque, se l’artista con il suo lavoro
affronterà con procedimenti desacralizzanti o artificiali il superamento del
doppio gioco della realtà o della fantasia, tutto questo si rifletterà meglio
sull’interesse crescente e contemplativo o addirittura partecipativo
dell’osservatore, con un significato e un contenuto che sono una sfida alla
sua spontaneità creativa. Ed è dunque cosciente che la meraviglia del
pensiero umano è uno dei principi della conoscenza e che se smettiamo di
meravigliaci corriamo il rischio di non conoscere.

Artista invitato:
l’argentino Eugenio Zanetti presenterà con il titolo “Pellegrini nel tempo”
un ciclo dei suoi ultimi lavori pittorici alcuni provenienti dalla sua ultima
mostra in Siviglia e altri prodotti appositamente per sua presentazione in
Italia mostrandoci un altro aspetto della sua carriera artistica.
Eugenio Zanetti è uno dei creativi argentini più noti a livello internazionale.
La sua poliedrica attività artistica va dalla direzione di cinema, opera e
teatro, alla scenografia, all’illustrazione, alla pittura. La sua famosa e vasta
carriera abbraccia cinque decenni, con oltre 60 produzioni
cinematografiche e teatrali al suo attivo, in Argentina, Europa e Stati Uniti.
Cominciando la sua carriera lavorando con Pier Paolo Pasolini nella Medea
che ha marcato profondamente la sua carriera artistica e all’assegnazione
dell’Oscar per la migliore scenografia nel 1996.

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