
IL CAST
Direttore: Kristiina Poska
Pianoforti: Katia e Marielle Labèque
I Piccoli Pomeriggi Musicali – FuturOrchestra
Borodin, Danze polovesiane da “Il Principe Igor”
Saint-Saëns, Il Carnevale degli animali
Dvořák, Sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo”
Note a margine Renato Meucci
Borodin
Danze polovesiane da Il Principe Igor
Introduzione – Andantino
Prima danza: danza delle ragazze – Andantino
Seconda danza: danza selvaggia degli uomini – Allegro vivo
Terza danza: danza di tutti – Allegro
Quarta danza: danza dei ragazzi e seconda danza degli uomini – Presto
Prima danza (ripresa): danza delle ragazze combinata con una danza veloce dei ragazzi – Moderato alla breve
Quarta danza (ripresa): danza dei ragazzi e seconda danza degli uomini – Presto
Seconda danza (ripresa): danza selvaggia degli uomini – Allegro con spirito
Coda – Più animato
Saint-Saëns
Il Carnevale degli animali
Introduction et marche royale du Lion (Introduction and Royal March of the Lion)
Poules et Coqs (Hens and Cocks)
Hémiones (animaux véloces) (Wild Asses)
Tortues
L’Éléphant (The Elephant)
Kangourous (Kangaroos)
Aquarium
Personnages à longues oreilles (Personages with Long Ears)
Le coucou au fond des bois (The Cuckoo in the Depths of the Woods)
Volière (Aviary)
Pianistes (Pianists)
Fossiles (Fossils)
Le Cygne (The Swan)
Finale
Dvořák
Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo”
Adagio—Allegro molto
Largo
Molto vivace
Allegro con fuoco
Nota a margine Renato Meucci
Di Borodin e della sua “doppia” vita di scienziato prima ancora che di musicista ho già detto nel programma precedente. L’occasione è utile per aggiungere che egli fu anche l’ultimo a entrare nella cerchia dei musicisti che costituirono la scuola nazionale russa, conosciuta anche come Scuola dei cinque. Musorskij e Rimskij-Korsakov sono senz’altro i più noti in Occidente (meno lo è Balakirev, che pure ne fu il vero fondatore e animatore, e meno ancora Cuj), e a loro si deve il rilancio del folclore nazionale o meglio, come ebbe a chiamarlo Massimo Mila, del “folclore inventato”, nel senso che il loro obiettivo non era certo quello di appropriarsi o di riproporre temi e melodie popolari russe, bensì quello di trarre fonte di ispirazione dalla tradizione musicale del proprio paese (nel senso definito in maniera illuminante da Casella nel suo I segreti della giara, citato nel programma precedente). In questo senso va intesa anche l’ispirazione delle Danze polovesianecontenute nell’opera incompiuta Il principe Igor, che occupò tutta la vita di Borodin (nell’opera esse si collocano nel secondo atto quando il principe, prigioniero dei polovesi, un popolo di stirpe tartara, viene intrattenuto con queste danze). Dopo una breve introduzione inizia la prima danza piena di grazia melodica (il tema principale è quello sfruttato in “Stranger in Paradise”, per chi ricorda il cinema d’epoca); segue una energica e scandita danza degli uomini che sfocia in un rapido Allegro dai temi pulsanti e trascinanti. La quarta danza è un vorticoso Presto in tempo ternario. La festa giunge ora al culmine, tornando ancora ai temi delle danze precedenti, riprendendo quello della prima, della quarta, della seconda danza, per giungere infine a una conclusione piena di clamore ed eccitazione. Curiosità: la prima esecuzione (ovviamente l’opera non era ancora terminata) si ebbe a San Pietroburgo nel 1879, con la direzione di Rimskij-Korsakov, che aveva provveduto a completare la strumentazione delle danze.
Dopo Pierino e il lupo di Prokof’ev eccoci a un’altra storia musicale, questa volta però senza alcuna narrazione, ma con efficaci didascalie che fanno anche di questo brano di Saint-Saëns, del 1886, una sorta di campionario degli strumenti musicali, utilizzato pertanto di frequente allo scopo di illustrare ai più giovani l’orchestra, o almeno alcuni suoi componenti; qui tuttavia la finalità del compositore è molto più sottilmente parodistica e ironica rispetto a Prokof’ev, come quando il contrabbasso suona la Marcia delle silfidi di Berlioz (che dovrebbe essere un brano del tutto leggiadro, come le divinità da cui prende nome). Ma ecco l’elenco, con una breve descrizione, quando serve: Introduzione e marcia reale del leone – 2. Galline e galli – 3. Emioni (cavalli veloci) – 4. Tartarughe – 5. L’elefante (qui il contrabbasso sfida le silfidi) – 6. Canguri – 7. Acquario – 8. Personaggi dalle lunghe orecchie (asini, come i critici musicali; non lo dico io, ma Saint-Saëns stesso) – 9. Il cucù nel bosco – 10. Voliera – 11. Pianisti (godetevelo tutto, è il più divertente; qui gli animali sono i pianisti) – 12. Fossili (sono i critici musicali, forse anch’io o forse no, visto che non sono un critico musicale) – 13. Il cigno (no comment: troppo famoso!) – 14. Finale
Come vedete non si tratta di una rassegna strumentale ma di un’abilissima caricatura musicale, e c’è ovviamente molto ésprit françois.
Siccome sono andato un po’ oltre la misura con le descrizioni precedenti sarò più breve con la grande Sinfonia “dal nuovo mondo” di Dvořák, i cui ampi quattro tempi costituiscono un monumento eretto alle terre d’Oltreoceano nel periodo in cui il compositore ceco fu direttore del Conservatorio di New York. Fondato dalla signora Jeanette Thurber, sostenitrice del compositore e del progetto di un conservatorio federale americano quest’ultimo, dopo un periodo di fulgore dalla sua costituzione nel 1885 e sino alla fine del secolo, iniziò poi una lenta decadenza, conclusasi dopo la Grande depressione del 1929. Approfitto dell’occasione per precisare la mia idea già espressa più sopra a proposito del ruolo di Dvořák nella musica americana, giacché proprio la Sinfonia “dal nuovo mondo” del 1893 (il titolo fu suggerito, pare, proprio dalla Thurber) costituisce a mio avviso il monumento musicale su cui si sono basate generazione di compositori americani successivi: se è vero infatti che lo spiritual ha lasciato qualche traccia nella sinfonia, è molto più vero che il brano di Dvořák ha impresso un’impronta indelebile su gran parte della musica americana successiva.
Chiudo con un accenno a Futurorchestra, che eseguirà il concerto con la presenza di tre ospiti “al femminile”: le due sorelle Labèque (bentornate a Milano!) e di una virtuosa della conduzione musicale, Kristiina Poska.
BIGLIETTI SINGOLI CONCERTI
Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita
Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita
http://www.dalverme.org/