Mozart e Salieri, il bene ed il male e la mediocrità, al Teatro Out off fino all’ 8 marzo
Mozart e Salieri, il bene ed il male e la mediocrità, al Teatro Out off fino all’ 8 marzo
L’eterna competizione tra il Bene ed il Male, attraverso due grandi personaggi della Musica
Il 18 febbraio, in prima nazionale sul palco del Teatro Out Off, in collaborazione con I Demoni ha fatto il suo debutto MOZART E SALIERI, con la drammaturgia del giovane Alberto Oliva, che ne è anche il valente regista.Gli interpreti, unici nel loro genere, sono Mino Manni e Lorenzo Davide Palla, rispettivamente nel ruolo di Mozart e Salieri.
Alberto Oliva, partendo dal breve testo di Aleksandr Puskin, ma attingendo anche da un’altro grande autore russo dell’Ottocento, come Dostoevskij, contemporaneo di Puskin, costruisce una drammaturgia intelligente e profonda dove riesce a far emergere, attraverso i due personaggi di Mozart e Salieri, il male ed il bene, un eterno conflitto che fin dalle origini ha caratterizzato il mondo, e via via tutte le culture di ogni società, ad ogni livello ed estrazione.
Fu in questa eterna lotta tra il bene ed il male che il serafino Lucifero peccò contro Dio e venne scagliato sulla terra. Da allora la sua lotta è contro il Bene, muovendo nell’uomo invidie, contese e ogni altro peccato che fa emergere tutta la sua debolezza, come poi purtroppo quotidianamente riscontriamo.Solo ogni tanto passa tra gli uomini, qualche creatura eccezionale, capace di imprese eccezionali, che danno fastidio ai mediocri, i quali si credono grandi ed eccelsi, solo perchè hanno impostato la loro vita, strutturandola secondo le regole, spesso ipocrite degli uomini che agiscono non per amore, ma solo per compiacere e compiacersi e attirare su di loro l’attenzione. Ai mediocri nessuno mai gli darebbe una mano, in quanto tali, perchè sono capaci solo di azioni mediocri, quindi la loro forza sta nell’usare e farsi usare dal Male che poi si ritorce contro se stessi finendo per essere consumati dalla passione, che li brucia nel fuoco dell’invidia.
Quindi spesso in mezzo a noi ritroviamo e si intersecano nella nostra vita persone con i quali siamo obbligati ad un dialogo fatto di “non detti”, di parole schivate e si consumano delitti, subdolamente, senza il coraggio del gesto plateale, così come fu con la morte di Mozart, che resterà sempre avvolta nel mistero.Il testo di Alberto Oliva, che si ispira ad Aleksandr Puskin e Dostoevskij, richiama alla memoria il film di Peter Shaffer e Milos Forman del 1984, i quali trassero, ispirandosi sugli stessi testi, il grande film Amadeus, che venne premiato come uno dei 100 film più belli.
La differenza sostanziale nel testo di Alberto Oliva è che, grazie alla sua forza capace di scavare nell’anima dei personaggi che porta in scena, ne fa una vera discesa negli inferi della mediocrità, che poi è quella leva primordiale che nuove ogni azione malvagia, per colmare quel sensi di inferiorità. Secondo l’infernale convinzione che il fine giustifica i mezzi, Salieri, pur di dimostrare al mondo di essere grande si impossessa con l’inganno del talento della Musica di Mozart, dove egli stesso vedeva il divino.Cosi, secondo la tesi puskiniana Salieri, dopo aver influenzato Mozart con tutti i misteri e le influenze massoniche, che ben si evidenziano nell’altra Opera Mozartiana “Il flauto magico”, lo avvelena e da lui, prima che muoia, si da dettare le note dell’incomparabile opera che ancora oggi, come in ogni tempo, incanta il pubblico, non solo melomane.
Lo spettacolo si inserisce nel percorso che I Demoni stanno portando avanti sui grandi autori russi dell’Ottocento. Dopo il percorso dedicato a Dostoevskij (Notti Bianche, La confessione, Ivan e il diavolo e Il giocatore), quest’anno hanno scelto di rivolgersi a Puskin, suo contemporaneo, considerato il più grande poeta russo, che condivide con Dostoevskij gli stessi temi d’indagine: il cuore dell’uomo e le contraddizioni che lo fanno pulsare. Anche Puskin e Dostoevskij, due giganti della letteratura mondiale, proprio come Mozart e Salieri nella musica, sono stati costretti a dividersi lo stesso palcoscenico, in un confronto continuo che li ha spinti a superarsi costantemente, tenendo altissimo il livello della loro arte.Le musiche originali dello spettacolo sono di Ivan Bert, le scene di Francesca Barattini, i costumi di Marco Ferrara, il disegno luci di Alessandro Tinelli, Assistenti alla regia Angelo Colombo e Serena Lietti.
Botteghino del teatro, via Mac Mahon 16 da martedì a venerdì ore 18 > 22, sabato ore 16 > 21, domenica ore 15 > 17
Abbonamento Outoffcard
Intero 60 Euro 6 spettacoli a scelta (escluso i Festival “Danae”, “Mito e gli spettacoli del Teatro dei bambini) Under 25 54 Euro; over 65 42 Euro
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