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Dal 13 maggio all’8 giugno 2014 IL COLORE E’ UNA VARIABILE DELL’INFINITO |
Varietà teatrale e musicale di ROBERTA TORRE
con Camilla Barbarito e Rocco Castrocielo
e con Aurora Falcone e Giuditta Jesu
Testo Renata M. Molinari e Roberta Torre
Drammaturgia e testi delle canzoni Renata M. Molinari
Impianto scenico Valentina Tescari
Luci A.J. Weissbard
Costumi Micol Notarianni
Animazioni e videoediting Valeria Palermo
Colonna sonora e canzoni Massimiliano Pace
Programmazione multimediale Matteo Massocco
Fotografia Luciano Romano
Grafica Andrea Bianchi
produzione CRT Milano | Centro Ricerche Teatrali
in collaborazione con Triennale Design Museum
inserito in Primavera di Milano
“Il colore è una variabile dell’infinito”- replicava l’ingegnere Pier Luigi Torre cinquant’anni fa a chi sosteneva fosse impossibile creare una rosa blu.
La rosa blu, l’ibrido tanto sognato e cercato, sbocciò davvero nei giardini della sua villa di Stresa e oggi, a distanza di mezzo secolo, Roberta Torre, regista di cinema e teatro ripercorre la vicenda umana ed emozionante di suo nonno: ingegnere e botanico, matematico e idealista, progettista all’avanguardia, uomo schivo e introverso, Pier Luigi Torre attraversa gli anni della guerra e poi della ricostruzione del Dopoguerra, regalando all’Italia i propri sogni e le sue geniali invenzioni.
Prende vita così uno spettacolo che porta la cifra stilistica della regista, in cui teatro musica e cinema si fondono per dare vita a un varietà pop e surreale, dove Paolo Rossi “è” Pier Luigi Torre: “chi se non lui, con la sua attitudine geniale e anarchica, poteva interpretare il protagonista di questa storia, l’inventore della Lambretta, icona del design italiano?”, sostiene a ragione Roberta Torre.
Dalla convergenza creativa tra CRT Milano e Triennale Design Museum e dalla
visionarietà di una delle registe italiane che più ama la contaminazione, nasce quindi un insolito e onirico “varietà teatrale e musicale” – in scena al Teatro dell’Arte dal 13 maggio
all’8 giugno – che racconta la storia di un uomo fuori dagli schemi, “con i tratti di una Beautiful mind”, come ama commentare la stessa Roberta Torre.
A Vieste, piccola cittadina del Gargano, dove il padre era “guardiano del faro” alle dipendenze della regia Marina, nasce nel 1902 Pier Luigi Torre: la matematica è il suo “gioco” sin dall’infanzia, una passione che lo accompagnerà per tutta la vita, gli farà prendere due lauree – in ingegneria meccanica e aeronautica- e gli otterrà a 45 anni, per meriti scientifici, il grado di Generale dell’aeronautica. Amico di Italo Balbo, ideatore con Alessandro Marchetti dell'idrovolante Savoia Marchetti, un simbolo dell'aeronautica militare e del progresso tecnologico italiano durante il fascismo, Torre sarà uno degli “autori“ della trasvolata aerea Roma – New York del 1933, quando i 24 velivoli italiani Savoia Marchetti sorvolarono in formazione la Statua della Libertà. Dopo la guerra, l'incontro decisivo con Ferdinando Innocenti, che lo chiama a progettare una due ruote dalla linea futuristica e dalla rivoluzionaria cilindrata 125 cv, la Lambretta, con un rivoluzionario telaio di tubi e ruote piccole come quelle del carrello degli aerei. Spigoli aguzzi contro le rotondità della Vespa – ideata dall’ex collega in aeronautica, Corradino D'Ascanio – la Lambretta, uscita nel 1947 dagli stabilimenti Innocenti sulle rive del fiume Lambro, permetterà agli italiani di scoprire viaggi e turismo, quando la macchina è un lusso per pochissimi. Batterà l’eterna rivale, la Vespa, nelle gare di velocità su pista, grazie proprio al design e ai motori di Pier Luigi Torre.
Rosa blu e Lambretta, motore Savoia Marchetti e prototipo della scatola nera, Italia delle macerie e speranze nel futuro: Il colore è una variabile dell’infinito racconta le apparenti contraddizioni e la profonda solitudine di una intelligenza inquieta, di una mente eccezionale, che contiene un mondo ricchissimo che produce immagini, dove realtà e allucinazioni possono confondersi.
Lo spettacolo non è soltanto la rivisitazione intimista di una storia familiare, né soltanto una riflessione sull’Italia di allora, e dunque su quella di oggi. E’ anche e soprattutto per la regista e scrittrice una ricerca sul senso del “fare” e della creatività artistica: “Se l’infinito racchiude ogni colore, anche il blu farà parte di quelle possibilità, basterà cercarlo e… voilà, ecco a voi una rosa blu. E’ una sua frase che mi ha molto colpito e, anche se detta da matematico, ho capito che poteva svelarmi il senso di tutta la creazione. E’ insomma la risposta e il senso che ogni artista trova al suo desiderio di creare. L’Illimitato desiderio di ricerca, di sperimentazione, di sorpresa che ho sempre avuto nel mio percorso, trovava finalmente un titolo, una formula perfetta a cui fare riferimento. E, guarda caso, ce l’avevo in casa.
Ho pensato così di dedicarmi a un progetto che raccontasse la vita e lo spirito avventuroso di quest’uomo così vicino a me e così lontano al tempo stesso, e renderlo teatro, cinema, visioni.”
Contemporaneamente allo spettacolo da aprile esce in libreria il romanzo omonimo, edito da Baldini e Castoldi, in cui Roberta Torre narra in prima persona la storia del suo nonno geniale, riappropriandosi di una figura amata e, allo stesso tempo, ripercorrendo la storia e
la memoria di un intero Paese negli anni a cavallo della seconda guerra.
Prima dello spettacolo teatrale, Il colore è una variabile dell’infinito è stata una giocosa installazione alla Triennale Design Week, in cui ogni visitatore ha potuto realizzare un proprio “selfie” a cavallo di una lambretta d’epoca, da postare in rete con l’hashtag #lambretterosematematica.
Infine sarà la stessa Roberta Torre a portare la sua storia di lambrette, rose e matematica dal palcoscenico teatrale allo schermo cinematografico.
Roberta Torre
Laurea in filosofia, un diploma in regia presso la Civica Scuola di Cinema e Televisione e un altro in drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, si trasferisce nel
Il grande successo arriva nel 1997 con il primo lungometraggio Tano da morire, un musical originale e sorprendente che ironizza sulla mafia: presentato al Festival di Venezia, riceve il premio Luigi De Laurentiis per l'opera prima e conquista poi due David di Donatello (miglior regista esordiente e migliore musicista a Nino D'Angelo) e tre Nastri d'Argento (miglior regista esordiente, migliore musica, migliore attrice non protagonista).
Nel 2000 esce Sud Side Stori e nel 2002 presenta alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes il film drammatico Angela, che riceverà numerosi premi in Festival Internazionali, quali il Tokyo International Film Festival e il Sundance Film Festival. Nel 2007 fonda la Rosettafilm. Del 2010 esce il film I baci mai dati, che ottiene due candidature ai Nastri d'Argento per il miglior soggetto e per i migliori costumi, nello stesso anno firma la regia e la scenografia de La ciociara prodotto dal Teatro Bellini di Napoli e ottiene una candidatura al Golden Graal come miglior regista.
Nel 2012 debutta in maggio al Teatro greco di Siracusa con la commedia Gli uccelli di Aristofane – di cui firma la regia e per cui le viene conferito il premio Ombra di Dioniso – e in settembre a Taormina con Lunaria, testo di Vincenzo Consolo, interprete Franco Scaldati. Nell'aprile 2013 debutta con Insanamente Riccardo Terzo, una rilettura del testo shakespeariano, che vede insieme pazienti psichiatrici e attori professionisti e che sarà poi in scena a Milano al Piccolo Teatro Studio.
Nel
Paolo Rossi
Nato nel
Esordisce come attore nel 1978 in Histoire du Soldat, regia di Dario Fo. A lungo con la compagnia del Teatro Dell’Elfo, alla fine degli anni ’80 si impone sulla scena con uno stile personale e riconoscibile con gli spettacoli Recital e Chiamatemi Kowalski. È del 1995 Il Circo di Paolo Rossi, spettacolo itinerante, che si sposta con una carovana e una serie di tendoni per tutta Italia insieme a 18 persone tra musicisti e attori/mimi. Seguono Rabelais (1996); Romeo & Juliet – Serata di Delirio Organizzato (1998); Questa Sera si Recita Molière – Dramma da ridere in due atti (2003). Tra il 2002 e il 2004 è in tournée con Il Signor Rossi e la Costituzione – Adunata Popolare di Delirio Organizzato e nel 2004-2005
con Il Signor Rossi contro l’Impero del male. Nel 2007 porta in teatro I Giocatori, liberamente ispirato al celebre romanzo di Dostoevskij, e nello stesso anno canta al Festival di Sanremo In Italia si sta male (si sta bene anziché no) di Rino Gaetano. Nel 2008
ritorna sulla scena con Sulla strada ancora e nel
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