Aperitivo in Concerto 2013-2014
TEATRO MANZONI – Via Manzoni, 42 – Milano
Prima Europea
Domenica 17 Novembre 2013, ore 11.00
UN GRUPPO DI GIGANTI DEL JAZZ INCONTRA
LA VOCE DI UNO STRAORDINARIO POETA
THE WILLIAM PARKER QUARTET
Feat. Poet DAVID BUDBILL
voce, flauti, percussioni
David Budbill
contrabbasso
William Parker
tromba
Lewis Barnes
sassofono contralto
Rob Brown
batteria
Hamid Drake
Domenica 17 novembre 2013, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni (via Manzoni, 42 – Milano), “Aperitivo in Concerto” presenta un gruppo formidabile di improvvisatori africano-americani, guidato dal celebre contrabbassista William Parker e con la partecipazione di uno fra i più grandi esponenti della poesia contemporanea americana, David Budbill.
“Il blues può elevarti come intristirti”, afferma David Budbill, una fra le più importanti voci poetiche americane e affermato drammaturgo. Budbill, sulla scia di autori come Bob Kaufman, Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti (ma anche Marvin Bell, Sterling Brown, Hayden Carruth, Jayne Cortez, Michael S. Harper, Yusef Komunyaaka, Mina Loy, Kenneth Rexroth, Sonia Sanchez) collabora da anni con alcuni fra i più importanti esponenti della musica improvvisata africano-americana, creando un vero e proprio spettacolo che non è un semplice reading poetico, ma una fusione fra voci (tutti gli strumentisti partecipano anche alla resa vocale dei versi) e strumenti in cui il verso –inserito all’interno di vasti brani strumentali- si fa canto e rituale incantatorio. La voce, infatti, non è protagonista principale, ma è parte di una struttura musicale il cui scopo principale è creare un universo sonoro inusuale e originalissimo, basandosi sulle forme più radicate della tradizione africano-americana come il blues.
Non è casuale, infatti, che a dare forma musicale a questo straordinario organismo sonoro sia uno fra i più celebrati protagonisti dell’improvvisazione contemporanea, il contrabbassista William Parker, per l’occasione accompagnato da strumentisti di eccelso valore, come il trombettista Lewis Barnes (già collaboratore di Jemeel Moondoc, Jean-Paul Bourelly, The Holmes Brothers, Norah Jones e che il pubblico di “Aperitivo in Concerto” ha già potuto apprezzare a fianco dello stesso Parker in Inside The Songs of Curtis Mayfield), il contraltista Rob Brown (già a fianco di Matthew Shipp, Craig Taborn, Gerald Cleaver, Joe Morris, Cecil Taylor, Anthony Braxton, Denis Charles, Bill Dixon, Butch Morris, Reggie Workman, Henry Grimes, Roy Campbell Jr., Fred Hopkins e già presente al Teatro Manzoni nel grande progetto ellingtoniano di Parker) e lo straordinario batterista Hamid Drake, beniamino del pubblico di “Aperitivo in Concerto” e fra i più grandi protagonisti storici della musica improvvisata contemporanea.
WILLIAM PARKER
"….Ci sono due modi per fare musica – la via accademica o quella spirituale. La prima è costruita sul concetto che non esiste un mondo spirituale vivente, solo il mondo che possiamo vedere, sentire, toccare, sentire e gustare. Questa musica è basata sull'idea che l'uomo è il compositore della musica e la musica si manifesta solo come suono. E' finita, con un inizio e una fine. Questa scuola di musica è insegnata nelle scuole in tutto il mondo usando mappe chiamate spartiti che regolano l'immaginazione. Utilizzando teorie e formule studiate per tenerci lontano da una esperienza religiosa. Il secondo approccio alla musica non viene insegnato nella scuola di musica. Le teorie della Musica Cosmica, Musica Spirituale, Musica Winti, Musica dei Toni, Musica Om, si basano sulla teoria musicale finale che risiede nell'amore per Dio. Il riconoscimento che l'Universo e tutto ciò che è dentro è collegato ed è musica. "La musica è" tutto ciò che vive, tutto ciò che è parte della creazione. Composizione musicale e l'improvvisazione diventa una forma di preghiera. Succinta e meravigliosa. Che comprende l'intera esistenza del suono e del silenzio…”
Importante figura di raccordo del free jazz dagli anni settanta ad oggi, il contrabbassista/compositore William Parker ha fatto della musica una questione di vita spirituale: spesso lo stesso ha cercato di spiegare alla comunità musicale come il suo jazz fosse intimamente legato alle occasioni della vita, alla sua tristezza, ma anche come fosse possibile sopportarne il carico grazie a quel legame verso la fede in Dio. Molti non l'hanno compreso, facendogli vivere una vita modestissima dal lato economico, ma Parker ha avuto di converso tante soddisfazioni artistiche. Tralasciando tutta la maestosa attività svolta a servizio di tanti nomi illustri della musica improvvisata americana e non (Bill Dixon, Sunny Murray, Charles Tyler, Billy Higgins, Charles Brackeen, Alan Silva, Frank Wright, Frank Lowe, Rashid Ali, Donald Ayler, Don Cherry, Cecil Taylor, Jimmy Lyons, Milford Graves, Walter Bishop, Sr., Maxine Sullivan, Peter Kowald, Peter Brotzmann, Han Bennink, Tony Oxley, Derek Bailey, Louis Sclavis, Louis Moholo) e quella condotta in coabitazioni musicali con alcuni dei migliori talenti del free degli ultimi trent'anni, va ricordata la carriera solistica che ha visto nel
Le due formazioni principali di Parker saranno gli "In Order to survive" nel cui gruppo militeranno con costanza il pianista free Cooper-Moore (magnifica via d'incontro tra Cecil Taylor e un certo impressionismo classico), il sassofonista Rob Brown (presenza quasi fissa e capacità innata all'improvvisazione da assolo) e la percussionista Suzie Ibarra (che con Parker fisserà il suo status musicale), con i quali registrerà numerosi lavori discografici. L'altro gruppo sarà la Little Huey Creative Music Orchestra, un ensemble dedito anch'esso alla riproposizione jazzistica delle band di improvvisazione sulla falsariga dei concetti creati in Ascension da Coltrane, ma con un substrato decisamente più indirizzato alle tecniche di avanguardia classica.
Nel decennio 2000 grazie alle registrazioni per la Aum Fidelity e la Thirsty Ear, Parker praticherà formazioni in trio o quartetto in cui sacrificherà il respiro dell'avanguardia per concentrarsi su un’ attività di sostegno squisitamente ritmica che possa coinvolgere in maniera più convenzionale musicisti operanti nell'area free jazz: sono perfette riproposizioni d'arte quasi pittorica (O'Neals Porch, Luc's Lantern, Sound Unity) o vie di mezzo trasversali con la sua espressione solistica (Painter's spring in trio con D.Carter e il suo batterista fidato Hamid Drake, o Scrapbook in trio al violino con Billy Bang) oppure estensioni nella spiritualità blues del genere che coinvolgono anche la vocalità tradizionale (Leena Conquest in Raining on the moon e Corn Meal Dance) e quella etnica (l'indiana Sangeeta Bandyopadhyay nel mediorientale Double Sunrise). In tutte queste registrazioni Parker sembra aver trovato anche una soluzione accessibile alla comprensione del pubblico ed aver aggiornato molti punti oscuri di contatto tra il free e la sperimentazione classica. Tanto merito artistico è la causa dell'invito fatto dalla Neos Records sezione jazz (etichetta specializzata nella classica contemporanea) di registrare i concerti fatti con l'ICI Ensemble di Monaco (International Composers and Improvisers) in un cd "Winter sun crying" dove Parker ritorna ad alcuni aspetti musicali intrapresi con la Little Huey Orchestra, ma dove soprattutto il dialogo con gli altri musicisti diventa un viaggio "sonico" che cerca di mediare le posizioni formative e di stile del contrabbassista con le cognizioni raggiunte dai compositori classici moderni.
DAVID BUDBILL
David Budbill è nato a Cleveland, Ohio, nel 1940. E’ l’autore di sette volumi di poesie, di otto testi teatrali, un romanzo, una serie di testi per l’infanzia e numerosi saggi, nonché un libretto per un’opera. Fra le più importanti voci poetiche nel panorama letterario statunitense, da lungo tempo collabora e si esibisce con il contrabbassista e compositore William Parker e con il batterista Hamid Drake, con i quali ha inciso Songs for a Suffering World (2003) e Zen Mountains – Zen Streets (1999).
Il suo lavoro teatrale Judevine è stato già prodotto sessantacinque volte in ventiquattro stati americani. Ha scritto inoltre il libretto per un’opera del compositore Erik Nielsen, A Fleeting Animal: An Opera from Judevine, presentata nel
Artista pluripremiato, Budbill è stato insignito, fra gli altri, del National Endowment for the Arts Play Writing Fellowship nel 1991, Guggenheim Fellowship in Poetry nel 1981 e The Dorothy Canfield Fisher Award for Fiction nel
Si è esibito a The Stone di John Zorn, The China Institute, Merkin Hall at Lincoln Center, The Nuyorican Poets’ Cafe, The Knitting Factory, The Great Hall at Cooper Union, The Carpathian Orthodox Church, The Orenzantz Center e ha inoltre collaborato con il Vermont Contemporary Music Ensemble.
I suoi più recenti lavori poetici sono stati raccolti in Happy Life (Copper Canyon Press, 2011), While We’ve Still Got Feet (Copper Canyon Press, 2005) e Moment to Moment: Poems of a Mountain Recluse (Copper Canyon Press, 1999).
Prevendita
dal 30 settembre 2013
alla cassa del Teatro – 02 7636901
Numero Verde 800-914350
circuito Ticketone + Call Center 892.101
link www.aperitivoinconcerto.com
posti fissi e numerati
Biglietto intero € 12 + € 1 prev.
Ridotto giovani € 8 + € 1 prev.
Info:
TEATRO MANZONI
Via Manzoni, 42
Milano – 02 7636901