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È questo il ”Metodo Abramović”, che l’artista ha sperimentato su se stessa in anni di dedizione e fer-reo autocontrollo. Un processo il cui climax è rappresentato dall’estenuante performance realizzata al MoMA nel 2010, dal titolo The Artist is Present. In questa pièce, il più lungo assolo realizzato da Abramović finora, l’artista si esibiva ogni giorno nelle ore di apertura del museo: seduta in assoluto silenzio a un tavolo nell’atrio, invitava i visitatori a sedersi di fronte a lei per tutto il tempo desiderato, nell’ambito degli orari del museo. L’artista non aveva alcuna reazione di fronte ai partecipan
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ti, tuttavia il loro coinvolgimento costituiva il completamento dell’opera, permettendo loro di vivere un’esperienza personale con l’artista e con la performance stessa. Un’installazione monumentale, proposta per la prima volta in Europa, ricostruirà questa performance memorabile, accogliendo i visitatori e al tempo stesso introducendo lo scenario del ”Metodo Abramović”.
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Questo metodo è nato dalla consapevolezza che l’atto performativo è in grado di operare una trasformazione profonda in chi lo produce, ma anche nel pubblico che lo osserva. In un’epoca in cui il tempo è un bene davvero prezioso, ma altrettanto raro, Marina Abramović chiede allo spettatore/ attore di fermarsi e fare esperienza del ”qui e ora”, di ciò che prima di tutto lo riguarda: se stesso e il modo di relazionarsi con ciò che lo circonda.
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Una selezione di opere del passato, che ne condividono gli stessi principi, aiuterà i visitatori ad approfondire il ”Metodo Abramović”. Da Dozing Consciousness (1997 a Homage to Saint Therese (2009�, i suoi lavori sono accomunati dalla ricerca instancabile di un’espansione ”energetica” della percezione, che contamina tradizioni e saggezze arcaiche con la realtà contemporanea.
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In mostra sarà proiettato un estratto del film ”MARINA ABRAMOVIĆ – THE ARTIST IS PRESENT”, diretto da Matthew Akers, una produzione Show of Force per HBO, in coproduzione con AVRO Television e in collaborazione con GA&A Productions, distribuito in Italia da GA&A Productions e Feltrinelli Real Cinema, che hanno reso possibile l’anteprima a Milano il 22 marzo, in contemporanea con l’apertura della mostra al PAC. Il film ha vinto a febbraio il Premio del pubblico al Festival di Berlino 2012.
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Anche ”The Abramović Method” sarà oggetto di un film-documentario diretto dalla regista Giada Colagrande e realizzato con il sostegno della Fondazione Furla. «Siamo felici di contribuire alla realizzazione di questo progetto » dichiara Giovanna Furlanetto, Presidente della Fondazione «in quanto siamo molto legati a Marina, artista straordinaria e madrina della settima edizione del Premio Furla, e apprezziamo la grande sensibilità di Giada Colagrande”.
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Il catalogo, a cura di Diego Sileo ed Eugenio Viola, è pubblicato da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE con testi dei due curatori, di Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Germano Celant, Gillo Dorfles, Antonello Tolve, Angela Vettese e Neville Wakefield. L’opera sarà pubblicata in due volumi. Il primo, Italian Works, conterrà le performance realizzate in Italia da Marina Abramović. Un gruppo di opere che si snoda lungo quarant’anni di carriera a testimoniare il rapporto privilegiato che l’artista ha avuto con il nostro paese, dove ha realizzato alcuni dei suoi lavori più famosi, più coraggiosi, più innovativi nonché i più celebrati. Dall’esordio romano con Rhythm 10 (1973 all’unica performance milanese, Rhythm 4 (1974, dalla pericolosa Rhythm 0 realizzata a Napoli nel 1975 alla provocatoria Imponderabilia (Bologna, 1977, dal Leone d’Oro veneziano di Balkan Baroque (1997 alla struggente Mambo a Marienbad (Volterra, 2001e a tanti altri ancora. Il secondo invece, sarà incentrato unicamente su tutto il processo che ha portato alla realizzazione del ”Metodo Abramović” e includerà tutte le sue fasi di realizzazione, dall’allestimento all’esperienza diretta di chi avrà la fortuna di ripercorrere quel metodo unico del fare arte performativa, che ha reso Marina Abramović una tra le artiste più rappresentative del nostro tempo.
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«La mostra» dichiara Antonio Scuderi, amministratore delegato di 24 ORE Cultura «è coprodotta dalla nostra società che raccoglie con molto entusiasmo una nuova sfida, dopo il grande successo di ”Artemisia Gentileschi. Storia di una passione” a Palazzo Reale di Milano, presentando un altro evento unico questa volta con la protagonista dell’arte contemporanea».
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L’Accademia di Brera, università ufficiale della mostra, ha selezionato un gruppo di studenti che verranno formati da Marina Abramović e guideranno il pubblico dal 26 marzo come depositari del suo Metodo.
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Il progetto è coordinato da MARTE, che ha ideato e organizzato anche le attività didattiche in mostra con il contributo del Gruppo COOP Lombardia.
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