Segnali elettromegnetici provenienti dalla ‘doppia elica’ del DNA nostro e dei Batteri, nonché dall’RNA di Virus – Prospettive nuove vie precocemente diagnostiche, e quindi alla lunga terapeutiche, per patologie croniche (quali Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla, Artrite reumatoide) e infettive (quali AIDS, Influenza A, Epatite C)***“Lottando contro i microrganismi patogenili selezioniamo sempre più robusti, elusivi e aggressivi”“I microrganismi patogeni, al giorno d’oggi, sono sottoposti ad alte pressioni selettive non solo dalla difese immunitarie degli organismi in cui penetrano, ma debbono trovare il modo di sopravvivere a trattamenti antivirali e antibiotici poderosamente attivi. Non dobbiamo stupirci constatando che hanno evoluto molti modi per sfuggire a queste nostre ‘azioni ostili’: così hanno prodotto mutazioni di resistenza, estrema variabilità-elusività degli antigeni superficiali, ‘schermature’/biofilm protettive, sopravvivere anche per anni invisibilmente ‘acquattati-infiltrati’ dentro cellule e tessuti.”
La SCOPERTA: ‘sua emittenza’ il DNA
L’assolutamente nuova caratteristica del DNA: la capacità di alcuni suoi ‘spezzoni’ batterici di provocare, trovandosi ad elevate diluizioni acquose, onde elettromagnetiche percettibili e tipizzabili. “Lo si può interpretare come un fenomeno di risonanza innescato dal sottofondo elettromagnetico ambientale, costituito da onde di bassissima frequenza.“Il DNA proprio del genoma della maggior parte dei batteri patogeni contiene ‘spezzoni’ che risultano capaci di generare tali segnali: ciò apre la strada allo sviluppo di sistemi di rilevamento estremamente sensibili per scoprire, ad esempio, infezioni batteriche croniche in malattie sia umane che d’altri animali.
Natura degli ‘spezzoni’ di DNA all’origine dei segnali elettromagnetici
“Un’indagine – non ancora esaustiva – delle specie batteriche e dei loro DNA capaci di dar luogo a segnali elettromegnetici, permette di ritenere che appartenga a tale categorie la maggior parte dei batteri patogeni per le specie umana.“Al contrario, i probiotici ‘buoni’ batteri, come ad esempio Lactobacillus [yogurt] non li emettono.“Nel caso dell’Escherichia coli [il batterio fecale maggior protagonista della bioingegneria; ndr] abbiamo scoperto che alcuni suoi ceppi, utilizzati per la clonazione genica, risultano parimenti negativi per tali emissioni.“Questo ci ha fatto ritenere che soltanto alcune sequenze di DNA siano all’origine dei segnali elettromagnetici.“Da principio, in conseguenza della ridotta sensibilità e specificità dei nostri sistemi di ricezione, rilevazione e analisi dei segnali, le frequenze emesse sono apparse tutte simili, senza particolare riguardo alle specie batteriche coinvolte.“Tuttavia, successivi esperimenti fanno ritenere che, raffinando i metodi di rilevazione e d’analisi dei segnali provenienti dai DNA, ed eliminando l’iniziale variabilità dei segnali da cui vengono eccitati/suscitati, potremmo evidenziare/definire differenze fra le varie specie e pure fra le varie sequenze/’spezzoni’ di DNA.”
Segnali elettromagnetici pure dal plasma dei malati
“In effetti i nostri esperimenti indicano che questo tipo di rilevazione, in realtà, s’applica pure al livello del corpo umano: abbiamo rilevato gli stessi segnali elettromagnetici nel plasma [sanguigno], e nel DNA estratto dal plasma, di pazienti colpiti da Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla e Artrite Reumatoide: ciò potrebbe far ritenere che infezioni batteriche siano presenti in tali malattie. “E inoltre segnali elettromagnetici possono essere rilevati da virus RNA, quali l’HIV, l’Influenza A, l’Epatite C.“Nei pazienti infetti da HIV, i segnali elettromagnetici possono esser rilevati maggiormente in quelli in trattamento con terapie antiretrovirali, e che hanno una carica virale assai bassa nel proprio plasma. Simili nanostrutture persistenti nel plasma [sanguigno] possono contribuire alla ‘riserva’ di virus che sfugge/’scampa’ ai trattamenti antivirali, considerando ch’esse contengano un’informazione genetica del virus. “Una posizione pionieristica sulla possibilità che venissero emesse queste radiazioni elettromagnetiche potrebbe risultare da postulati già del 1988 di ricercatori italiani quali Del Giudice, Preparata e Vitiello”. – Estratto e condensato dall’articolo scientifico (2009) del Nobel Luc MONTAGNIER