Le ceramiche coreane, che vantano ormai ottomila anni di storia, hanno dato vita nei secoli a una grande cultura creativa. Tra le innumerevoli forme di espressione, tra quelle che esprimono maggiormente la loro incredibile bellezza, troviamo i celadon della dinastia Goryeo (918-1392), le ceramiche Bunchung e le ceramiche bianche del periodo Joseon (1392-1910). Si passa dal fascino delle tonalità dei celadon, divenuti popolari sino in Cina, alla trasformazione avvenuta con le ceramiche Bunchung che, prodotte insieme alle ceramiche bianche dalla fine del XIV secolo alla metà del XVI secolo, con il tempo finirono lentamente per scomparire. Nonostante ciò, il fascino semplice e armonico, le diverse tecniche e la possibilità di espressione che le ceramiche Bunchung possono offrire, continuano ad essere le caratteristiche che da più di cinquecento anni costituiscono una fonte di ispirazione per molti ceramisti contemporanei.
Kim Seol Queste opere, realizzate seguendo l’antica arte tradizionale della laccatura, hanno la particolarità di possedere una forma artificiale e al contempo una proprietà elastica e morbida conferita da un elemento naturale come quello della lacca. In questo modo, esse sono portatrici di elementi nuovi all’interno della tradizione, e pur essendo semplici ed essenziali, rimangono solide nella loro tonalità di colore chiara e trasparente. Al colpo d’occhio questi lavori possono risultare troppo scuri e colorati, ma se si mettono da parte chiacchiere e teorie e ci si concede un po’ di tempo per osservarli meglio, essi pian piano tirano fuori la loro luminosità, facendo percepire all’osservatore l’energia liquida che vi scorre dentro. Le sue opere semicircolari simboleggiano l’universo, e la lacca color porpora che le contraddistingue esprime simbolicamente l’energia e la vitalità del cosmo. Questo uso della lacca con la tecnica dell’essiccazione conferisce alle opere una bellezza estremamente artificiale.
L’artista espone la sua opere, espressione di elasticità artificiale della materia e di consistenza ruvida, ponendole sopra a un ramoscello, per comunicare un perfetto contrasto e mettere in luce la loro bellezza scultorea. L’umano, il naturale e l’universo, sono tutti fusi all’interno della sua ciotola.
Lee Young Soon Reinterpreta in chiave moderna i jiseung, la cui esistenza sta gradualmente svanendo, ed è un artista che aspira a espandere e a riproporre questa tecnica artigianale. Da trent’anni, mentre mostra come l’autentica bellezza tradizionale dei jiseung sia ancora molto apprezzabile, questa artista sta intraprendendo una sfida ancora più ardua: la modernizzazione di questi manufatti artistici.I suoi jiseung sono l’espressione della sua voce interiore, sono moderni oggetti di design che riproducono modelli già esistenti realizzati con altri materiali, rispondendo così al bisogno di andare incontro alle necessità dei nostri tempi.
Park Sung Wook, artista in grado di applicarsi profondamente su ciascuna sua opera, massimizza la sua espressività attraverso la ripetizione e la concentrazione delle tecniche e degli elementi.Attraverso le sue opere si può osservare lo strato di argilla dentro l’argilla, e attraverso i livelli che svelano l’esistenza di strati concentrici, si ha la sensazione di una espressività capace discendere in profondità, in grado certamente di comunicare una sensazione di ricchezza, che seppur raffinata, è anche ruvida e allo stesso tempo duttile.
Le sue opere meglio riuscite sono sicuramente le Bunchung Deombeong
Altri artisti in mostra:
Lee Seung Hee
Lee Hyun Bae
Ree Soo Jong
Lee Se Yong
Roe Kyung Jo
Ahn Si Sung
Kim Hyun Hee
Lee Sora
Park Gang Yong, Jung Sang Gil
Yang Yoo Jeon
Choi Sang Hoon
Choe Young Keun
Kim Soo Young, Cho Ki Sang
Lee Yong Gu
Lee Gyung No
Cho Daeyong
Kim Chang Duk
Alla Triennale di Milano per la DESIGN WEEK
