Arona Festival Il Teatro sull’Acqua

Festival Il Teatro sull’Acqua
Un vero e proprio palco fatto d’acqua

Arona, città di teatro sul lago Maggiore, si prepara ad accogliere la IX edizione del
festival “Il Teatro sull’Acqua”, diretto da Dacia Maraini, in programma dal 3 all’8
settembre, un evento che si colloca ormai tra i più interessanti nel panorama dei festival
culturali italiani. Il Tema di questa nuova edizione è la Poesia.
“Sarà un grande concerto disperso per la città, i cui suoni si rifletteranno sull’acqua del
lago, per tornare verso terra arricchite di echi profonde”. Dacia Maraini
Dalla parata Incanti e memorie nel centro storico, allo spettacolo Concertazione per
elementi ospitato sulle acque del lago diretti da Monica Maimone, agli incontri dedicati
ai poeti in Piazza San Graziano con Vivian Lamarque, Fabio Pusterla, Giovanna
Cristina Vivinetto e Maria Borio accompagnata dalle letture di Federica Fracassi, al
teatro in villa con Bello mondo di Mariangela Gualtieri, al Menu della Poesia ospitato
nei locali e ristoranti della città.
Il Teatro sull’Acqua è un festival di teatro e di parola, e come di consueto Dacia Maraini
dialogherà con alcuni tra i più interessanti autori e autrici del panorama letterario italiano:
Claudia Durastanti, Simona Sparaco, Michela Marzano e Antonio Scurati.
Non mancherà un ricco cartellone di Teatro di strada, e le rappresentazioni in Villa. Per
l’occasione, oltre al consueto spazio di Villa Ponti, saranno a disposizione del festival
anche Palazzo Borromeo e Villa Uselllini.
Gran Finale con Neri Marcorè e lo spettacolo “Le mie canzoni altrui” sul palco
allestito sul lago, in piazza del Popolo.

https://www.teatrosullacqua.it/

L’UNICITÀ DI QUESTO FESTIVAL
Qui nel 2011 ad Arona, tredicimila abitanti, un lungo litorale che si affaccia sul lago
Maggiore, sponda piemontese, terra natale di San Carlo Borromeo, da un’idea di Dacia
Maraini e Luca Petruzzelli è nato il festival di teatro che utilizza l’acqua come
palcoscenico e come edificio teatrale l’antico porto di Arona, una sorta di anfiteatro
naturale, con la rampa di alaggio trasformata in platea e l’acqua quieta del lago in
palcoscenico. (A scanso di equivoci dettati dall’immaginario comune il palco de Il teatro
sull’acqua è l’acqua in senso stretto, non è una piattaforma galleggiante). Cosi accade che
la graticcia di questo palco sia sul fondo del lago (una rete di zavorre, contrappesi, catene
e cime), che ai sub venga chiesto di improvvisarsi macchinisti teatrali (nuot-attori) oppure
ai rematori locali di creare delle coreografie sull’acqua con le loro barche come dei veri e
propri danzatori (rem-attori). Circa 150 volontari, dai 15 ai 99 anni, ogni anno si attivano
per portare a termine questa impresa. La stessa città si trasforma in un teatro diffuso. Il
porto diventa un palco e una platea, la piazza del porto si trasforma in foyer, le stanza

dell’hotel Florida in camerini, le sale del Municipio in sale prove, la casa di una giovane
volontaria in sartoria, alcuni amici del festival in taxisti, alcune case in B&B per gli artisti,
il vigile, il fabbro, il postino e tanti altri in comparse o addirittura figurazioni speciali, un
ristorante in refettorio gratuito per gli artisti (e gratuito non è un refuso).

ARONA, CITTÀ DI “NATIVI TEATRALI”
Nell’era dell’innovazione tecnologica, dei nativi digitali, ad Arona si è deciso di investire
proprio da quel 2011, in un progetto sociale e culturale chiamato NATIVI TEATRALI,
di cui il Festival è la punta dell’iceberg.
Un progetto culturale strettamente connesso all’identità e alla storia della città, che ha
consentito di creare un percorso culturale che accompagna questa comunità nel proprio
percorso di crescita.
Il percorso è semplice: i nuovi nati in Arona all’età di tre anni iniziano a frequentare le
stagioni teatrali insieme alle famiglie e ai propri insegnanti usufruendo di un’offerta
culturale composta da una decina di spettacoli per giovani e giovanissimi, sino all’età di
circa 14 anni. Poi, si diventa volontari del Festival con l’Alternanza Scuola-Lavoro e se
proprio ti piace questa cosa che si chiama Teatro puoi diventare socio del festival che è la
punta dell’iceberg di questo progetto culturale, e trasformarti in un vero e proprio
operatore culturale e addirittura imparare un mestiere: direttore di scena, aiuto regista,
addetto alla logistica, all’ospitalità. C’è bisogno di tante braccia e tante menti per portar
avanti questo progetto, ogni anno. Oppure ci si trasforma in spettatori delle nuove
edizioni del festival per poi magari allontanarsi un po’ da questo mondo perche si fa
famiglia, arriva il lavoro, il tempo è poco. Ma guadagnata l’indipendenza economica e
avendo una casa, qui si usa cimentarsi come “Direttore Artistico per una notte”
aprendola alle performance della stagione TeatroXcasa, spettacoli teatrali pensati per
entrare nel salotto di casa tua. E poi? Si ricomincia ogni anno, con le nuove generazioni
di “nativi teatrali”.

+++++Il Teatro sull’Acqua, è l’unico esempio italiano di produzioni teatrali sull’acqua, e si

confronta a livello internazionale con l’Opéra on the Lake del Bregenz Festival (Austria)

e il Teatro delle Marionette d’Acqua di Hanoi (Vietnam).

Il Teatro sull’Acqua è sostenuto da Comune di Arona, Regione Piemonte, Fondazione CRT

e Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore) nell’ambito dell’edizione 2019 del

bando “Performing Arts”. Il Teatro sull’Acqua è entrato a far parte di PERFORMING +,

un progetto per il triennio 2018-2020, lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla

Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale

del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di

soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

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