Spesso, durante le prove, ho detto: guardate, io ho più di ottant’anni,
quindi per me, questo punto della storia è il punto finale;
ma voi, che ne avete venti, ventiquattro, venticinque siete fortunati,
perché per voi sarà possibile rivedere il nuovo.
Anzi potrete essere proprio voi gli autori di un nuovo modo di fare teatro.
Luca Ronconi
2016/2017, LA STAGIONE NUMERO 70
Una continua ricerca teatrale
Diciotto produzioni, 7 proposte in lingua originale, 23 spettacoli ospiti da realtà italiane fra le più significative; 24 testi contemporanei e lunghe teniture; 5 appuntamenti di danza; 6 collaborazioni storiche che si rinnovano; 3 rassegne di cinema; un nuovo Festival Jazz che si aggiunge all’offerta di Jazz al Piccolo; la Scuola fondata da Strehler e intitolata a Luca Ronconi che compie trent’anni di attività formativa; programmi educativi e di ricerca con 12 Università, Accademie e Scuole di specializzazione; il Chiostro Nina Vinchi che diventa ancor più luogo d’incontro con il nuovo spazio multimediale RovelloDue.
La Stagione 2016/2017 del Piccolo Teatro è la risposta concreta a una convergenza cruciale di fatti e date. Su tutto dominano i 70 anni dalla fondazione, ma nei programmi e nel lavoro di tutto il Teatro emergono risultati e coincidenze che inducono a riflettere.
Il Piccolo ha ottenuto nel febbraio 2016 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di quella forma di “autonomia” che già Paolo Grassi chiedeva per il teatro che insieme a Giorgio Strehler aveva creato nel ’47. Autonomia ch’è sì una conquista, ma sopra ogni cosa impone nuove responsabilità, cui la Stagione 2016/2017 si impegna a rispondere.
Alla fine del 2016, il Piccolo metterà in scena la recita numero 25mila della sua storia; più di 370 saranno i titoli di spettacoli prodotti, per un pubblico di oltre 19 milioni di persone. Nel 2017, in maggio, mese della fondazione del Teatro, torneranno affiancati in palcoscenico due spettacoli che rappresentano i manifesti vivi dell’idea che Luca Ronconi e Giorgio Strehler avevano del fare teatro: In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello e Arlecchino servitore di due padroni. Nel 2017 saranno anche i vent’anni dalla morte di Giorgio Strehler, che verrà ricordato con una mostra condivisa con la Città e altri teatri internazionali, oltre a una mostra sui Settant’anni nello Spazio RovelloDue e nel Chiostro.
Non è una lista di record, ma un rincorrersi di segni nella vita di un teatro che cerca ogni giorno di rispettare gli impegni scritti nella sua “carta” del ’47.
PRODUZIONI
SERVILLO E IL MAESTRO JOUVET – Dopo avere affrontato repertori fra i più diversi, da Molière a Marivaux, da Goldoni a Eduardo, “in compagnia” delle riflessioni sul teatro del grande francese, Toni Servillo incontra Jouvet. Lo fa seguendo la nuova traduzione, commissionata a Giuseppe Montesano, di Elvire Jouvet 40, testo in cui Brigitte Jacques trascrisse le sette lezioni di Louis Jouvet alla giovane Claudia in una Parigi percossa dalle bombe. Allora come oggi, il senso è trasmettere ai giovani “la nobiltà del mestiere di recitare”.
PINOCCHIO SECONDO LATELLA, NON SOLO FIABA – Antonio Latella debutta al Piccolo misurandosi con una figura di cui tutti pensano di conoscere tutto. Eppure, avverte Latella, già l’automatica associazione di idee tra il naso di Pinocchio e la bugia, non è vera alla lettura del testo. Ed è solo la prima di tante menzogne, in cui sono gli adulti i veri maestri. Dunque Pinocchio, ma non solo fiaba. E non (solo) per bambini.
EMMA DANTE NELL’INFERNO DELL’ATTORE – Spettacoli di enorme successo come Le sorelle Macaluso e Operetta Burlesca le hanno conquistato l’amore del pubblico di Milano. Il tempo per creare la sua prima produzione al Piccolo era maturo, ed Emma Dante ha scelto un soggetto rivelatore per una autrice e regista che plasma in forme di vero possesso i corpi in palcoscenico: Bestie di scena è un’indagine sul lavoro quasi infernale dell’attore.
BALZAC DALLA PARTE DELLE DONNE – Dalle Memorie di due giovani spose, unico romanzo epistolare di Balzac, Stefano Massini ha tratto una drammaturgia che conduce quasi “un’inchiesta sull’essere donna”. Sonia Bergamasco ne cura la regia, Federica Fracassi e Isabella Ragonese le danno corpo. Nelle parole affidate a un lungo e appassionato scambio di lettere (1842), le giovani Louise e Renée raccontano le loro vite, ma soprattutto ci attirano nei labirinti della femminilità.
IFIGENIA, UN’INDAGINE SULLA VIOLENZA – Dopo il Gabbiano di Čechov riletto con forza e originalità, per la seconda coproduzione del LAC di Lugano e del Piccolo, Carmelo Rifici si rivolge al Mito. In una sala prove, a partire dalla figura di Ifigenia, un regista e un drammaturgo s’interrogano sul fiume di violenza che, dagli Atridi a oggi, nessuna civiltà dell’Occidente ha mai potuto o voluto arginare.
CENT’ANNI DI MIGRAZIONI ITALIANE, IN SCOZIA – Laura Pasetti e lo scozzese Charioteer Theatre, da lei fondato, collaborano da anni con il Piccolo offrendo a diverse generazioni di spettatori versioni “in lingua” dei classici inglesi. Ora Laura mette da parte Shakespeare, e con A Bench on the Road dà voce alle storie delle donne italiane emigrate in Scozia dal 1850 al 1950; cent’anni di solitudine e di coraggio narrati al femminile.
L’EUROPA CHE VOLEVA SPINELLI – Nel 2016 ricorre il trentesimo anniversario dalla morte di Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Unione europea; nel 2017 compie trent’anni il programma Erasmus, dedicato ai giovani “costruttori del domani”. Ed è con i giovani di oggi, allievi e allieve della Scuola di Teatro Luca Ronconi, in collaborazione con l’Università Statale di Milano, che nasce Le chiavi d’Europa, spettacolo dedicato alle idee fondanti di quel grande progetto oggi sofferente. Su testi scelti da Stefano Massini.
PRODUZIONI, RIPRESE
Diverse produzioni del Piccolo tornano in scena per riaffermare le ragioni del loro successo. Due in particolare vengono riproposte per il significato profondo che hanno da testimoniare: In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello di Luca Ronconi e Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler. Nati in anni lontani l’uno dall’altro – Arlecchino è del ’47, In cerca d’autore del 2012 – tornano insieme nel maggio 2017 perché maggio è il mese della fondazione del Piccolo e perché ciascuno, con linguaggi e prospettive diverse, rappresenta l’idea di teatro coltivata dai due artisti che hanno scritto la storia del Piccolo.
Sono invece ritorni ravvicinati quelli di quattro produzioni recenti: Le donne gelose (ottobre 2016) perché debutto significativo, nella stagione scorsa, di Giorgio Sangati nella regia della commedia “venezianissima” di Goldoni, con un cast di attori eccellenti; Lehman Trilogy (gennaio 2017) perché, con gli stessi attori che lo hanno creato, il capolavoro di Ronconi è cosa viva che sfida la legge della caducità del teatro, con le sue 120 recite sempre a sala piena; SANGHENAPULE (gennaio 2017) perché Roberto Saviano e Mimmo Borrelli lo avevano promesso e il pubblico lo chiedeva: questo spettacolo su Napoli merita vita lunga, tournée comprese, dopo le 12 recite dello scorso aprile; Credoinunsolodio (marzo-aprile 2017) perché nella grande prova di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres e nel testo di Massini ci sono ancora motivi di riflessione.
PRODUZIONI PER RAGAZZI
Spazi versatili come il Teatro Studio e la più piccola Scatola Magica dello Strehler hanno cinque proposte per il pubblico delle generazioni più giovani. Due le novità: A Young Woman that lived in a Shoe (Teatro Studio, gennaio-febbraio 2017), ispirata a un’antichissima filastrocca inglese, con cui Laura Pasetti dedica ai ragazzi uno spettacolo in lingua inglese che parla ancora di accoglienza in un paese straniero; e il dittico Il Principe Ranocchio Swing – Cappuccetto Rosso Rock (Scatola magica, marzo 2017), con cui Stefano de Luca ha in serbo per i più piccoli una originale e divertente versione delle due fiabe dei fratelli Grimm. Sono invece ripresi Iliade, mito e guerra (gennaio 2017), che ci porta con Omero nella madre di tutte le guerre, Canto la storia dell’astuto Ulisse (febbraio 2017), un fine lavoro di Flavio Albanese, e Il mestiere del teatro (autunno 2016-primavera 2017), per il Benvenuti al Piccolo che porta per mano i ragazzi dentro la “macchina”.
SPETTACOLI IN LINGUA ORIGINALE
Viene da Parigi lo spettacolo-guida delle offerte in lingua originale nella Stagione 2016-2017: Soudain l’été dernier – Improvvisamente l’estate scorsa – di Tennessee Williams, è una produzione de l’Odéon-Théâtre de l’Europe, realtà gemella del Piccolo. Che tale è, perché nel 1990 uno statuto speciale ne sancì lo status, per impulso di un grande uomo di teatro che allora dirigeva il progetto europeo: Giorgio Strehler. Improvvisamente l’estate scorsa (in prima italiana) è anche la prima regia di Stéphane Braunschweig come direttore dell’Odéon, teatro che al Piccolo ha portato negli anni ben sette spettacoli di qualità straordinaria: fra i quali, Orlando e Quartett, capolavori di Bob Wilson, Il giardino dei ciliegi di Lev Dodin. Il ritorno dell’Odéon nel maggio 2017, nei settant’anni dalla fondazione e nei vent’anni dalla morte di Strehler, che Milano onorerà con una mostra a Palazzo Reale e in collaborazione con altri teatri europei, ha un significato ch’è superfluo spiegare.
Definito “sublime e sensazionale”, arriva al Piccolo Richard III nella regia di Thomas Ostermeier, direttore della Schaubühne di Berlino, artista fra i più ammirati della scena internazionale. Nello spettacolo (in tedesco con sovratitoli in italiano) Ostermeier sbalza il ritratto di una classe dirigente divorata dalla sete di potere. Di un genio del teatro tedesco, Georg Büchner, è anche Woyzeck (al Teatro Strehler nel maggio 2017), ma la lingua in cui è proposto è il farsi e la compagnia è l’iraniano Max Theatre Group di Teheran, con la drammaturgia, le scene e la regia di Reza Servati. Si tratta di un nuovo passo nella collaborazione che il Piccolo volle iniziare sette anni fa, quando l’idea di aprire lo sguardo dell’Europa sul Mediterraneo e il Medio Oriente era vista con stupore.
Songs for Eternity (maggio 2017) è un viaggio musicale nel tempo, interpretato con la sua voce inimitabile da Ute Lemper che, come cittadina tedesca nata dopo la guerra e artista sensibile, ha sentito la “necessità” di far rivivere le canzoni scritte dagli ebrei nei campi di concentramento, raccolte da Francesco Lotoro in anni di ricerche. Dopo un’anteprima “di studio”, nella stagione scorsa, Matteo Ricci e Xu Guangqi torna in forma compiuta (maggio 2017) a raccontare la vita del gesuita italiano, matematico e missionario (1552-1610), che in Cina è ancora personaggio noto e ammirato. Con la Shanghai Theatre Academy il Piccolo dialoga dal 2006. Quest’anno entrambi i lavori in lingua inglese di Laura Pasetti (A Bench on the Road, A Young Woman that lived in a Shoe, gennaio-febbraio 2017), esplorano il tema della migrazione e dell’accoglienza.
COLLABORAZIONI
Diverse realtà italiane hanno con il Piccolo legami storici, che i programmi 2016-2017 rinsaldano. La Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli ripropone, aggiornandoli, due lavori storici: I nani burloni (dicembre 2016-gennaio 2017 al Teatro Studio) e Il medico per forza (al Grassi in giugno); Enrico Intra e la Civica Jazz Band, arricchiscono la loro stagione di concerti con un eccezionale MitJazz Festival (dicembre 2016), destinato a diventare presenza fissa; la Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala, ormai realtà “in residenza”, ripropone i suoi due appuntamenti, sempre di grande successo, in dicembre e primavera; Aterballetto, la più importante compagnia di danza italiana indipendente, per la sesta stagione offrirà il suo “minifestival” di due settimane con due programmi diversi (giugno 2017); Tramedautore, alla sua sedicesima edizione (settembre 2016), torna a concentrarsi sull’Europa esplorando le nuove drammaturgie di Macedonia, Montenegro, Norvegia, Germania, Inghilterra e Italia. Gli spazi del Piccolo ospiteranno ancora quattro appuntamenti del festival MiTo, mentre presenze ormai “di casa” sono quelle del Festival Mix e del Souq Film Festival, cui per il grande schermo si aggiunge quest’anno l’Anteo Spazio Cinema con un ciclo dedicato a Jouvet regista. Sono confermate le media partnership con Fondazione Corriere della Sera e Radio 24.
OSPITALITÁ ITALIANE
Con le presenze di 23 realtà teatrali ospiti, in cui dominano le compagnie private (18) e anche qui spiccano i testi di drammaturgia contemporanea (14), molti protagonisti della scena italiana tornano o si affacciano sui palcoscenici del Piccolo: Massimo De Francovich, Franco Branciaroli, Roberto Herlitzka, Ottavia Piccolo, Laura Marinoni, Roberto Andò, Maddalena Crippa, Pippo Delbono, Luca Zingaretti, Enrico Intra, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Falco, Andrea De Rosa, Lella Costa, Marco Baliani, Lina Prosa, Mario Perrotta, Andrea Renzi, Tony Laudadio, Emiliano Bronzino, Saverio La Ruina, Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Serena Sinigaglia, Graziano Piazza, Luca Lazzareschi, Valeria Milillo, Massimo Navone, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, e altri ancora.
Ad aprire la lunga galleria è Enigma (ottobre 2016), testo di Stefano Massini che Silvano Piccardi dirige e recita insieme a Ottavia Piccolo; nel loro HUMAN “barrato”, Marco Baliani e Lella Costa presentano una “odissea ribaltata” (ottobre 2016); Franco Branciaroli dirige Shakespeare e, accanto a Valentina Violo, s’immerge da protagonista in una rilettura di Macbeth (ottobre-novembre 2016); Antonio Latella, che nel gennaio-febbraio del 2017 è impegnato nella produzione del nuovo Pinocchio, nel novembre 2016 offre un anticipo con MA, sua regia di un testo ispirato alla madre di Pasolini; teatro per riflettere anche quello di Pippo Delbono, che ancora nel novembre 2016 propone un suo sorprendente Vangelo. Il Teatro Studio si apre alla coraggiosa compagnia Puntozero dell’Istituto Penale Minorile Beccaria per un Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare (novembre 2016); Milite ignoto di Mario Perrotta (novembre 2016) apre gli occhi sulla vera “unità nazionale” che si compiva al fronte, nelle trincee della Prima Guerra mondiale; Luca Zingaretti dirige e interpreta The Pride di Alexi Kaye Campbell (novembre-dicembre 2016).
Continua il bellissimo rapporto fra Piccolo e Teatri Uniti di Napoli con Birre e rivelazioni, un “gioco serio” di Tony Laudadio; è un altro seguito coraggioso quello di Donatella Massimilla con San Vittore Globe Theatre atto II (dicembre 2016) ed è ospite benvenuto Saverio La Ruina, attore tra i più premiati della scena italiana, con il suo Masculu e Fìammina (dicembre 2016).
Il progetto Palcoscenico della legalità, che si avvale della decisiva collaborazione con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata di Nando dalla Chiesa, quest’anno produce Dieci storie proprio così (gennaio 2017); Roberto Herlitzka torna da protagonista nel Minetti di Thomas Bernhard diretto da Roberto Andò; Massimo De Francovich è il toccante Mister Green di Jeff Baron, regista Piergiorgio Piccoli (febbraio 2017). Laura Marinoni, Luca Lazzareschi e Fabrizio Falco sono nella compagnia di valore che interpreta una speciale Fedra nell’adattamento e regia di Andrea De Rosa; nuova prova d’attore per Fausto Russo Alesi, che in Ivan, da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, torna dopo molto tempo a lavorare con Serena Sinigaglia (febbraio-marzo 2017); e dopo un fortunato Zio Vanja, Emiliano Bronzino affronta ancora Čechov con Tre sorelle (marzo 2017).
Luca De Filippo doveva essere in scena al Piccolo, lo scorso novembre, nella sua regia di Non ti pago; il destino non glielo permise, ma il pubblico lo applaudì sentendone la presenza e quello spettacolo lo rivedrà perché l’ha amato molto (marzo-aprile 2017). Ale & Franz tornano nel nome di Gaber, Jannacci e Milano con Nel nostro piccolo, (aprile 2017); Lina Prosa conclude la sua Trilogia del naufragio con Lampedusa Way (aprile 2017), mentre nei vent’anni dalla morte di Strehler, Enrico Intra compone insieme a Massimo Navone un Prospero – l’isola dei suoni che è un omaggio musicale alla sua celebre Tempesta.