Conferenza stampa con Vice-Presidente della Commissione UE, Maros Sefcovic Intervento Diana Bracco, Commissario Generale di Padiglione Italia

E’ un onore ospitare  nel nostro Auditorium il Vice-Presidente della Commissione UE, Maros Sefcovic. Grazie di cuore per questa visita che segue quelle del Presidente Schulz e della Vice-Presidente Mogherini e che dimostra ancora una volta quanto l’Unione Europea creda nella nostra Expo. Expo Milano 2015 si sta dimostrando un successo strepitoso sotto ogni punto di vista: dai contenuti, dibattuti in migliaia di eventi e convegni, al grandissimo numero di visitatori che stanno invadendo giorno dopo giorno il sito espositivo. Visitatori appassionati, educatissimi ed entusiasti di ciò che imparano visitando i Padiglioni.

Ma il successo è anche istituzionale e politico. In questo Palazzo dal primo  maggio sono arrivati i leader di tutto il pianeta,

e l’Expo è diventata davvero una efficace piattaforma di relazioni internazionali, economiche, culturali, sociali e di esperienze per i nostri giovani.

In questi sei mesi Milano si è trasformata in un gigantesco crogiolo di idee e in un market place globale che sta offrendo la più ampia visibilità internazionale ai Paesi e alle imprese che hanno deciso di partecipare.

Un’occasione unica di relazioni politiche e commerciali, ma anche di scambi di conoscenza e di approfondimenti scientifici.

L’impegno della Ue ha arricchito ulteriormente questa dimensione dell’Expo italiana.  Per questo faccio i miei complimenti al Commissario Wilkinson, alla Direzione Ricerca di JRC di Ispra e a Caratti con cui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi mesi.

Personalmente mi sono battuta fin da subito affinché il padiglione europeo sorgesse sul Cardo di fronte a Palazzo Italia, perché convinta della sinergia straordinaria che avremmo saputo costruire insieme tra Unione Europea e Paese ospitante dell’Expo. Una vicinanza che è politica, ma anche di contenuti.

Nell’offerta espositiva dell’Italia l’innovazione per uno sviluppo sostenibile rappresenta un vero fil rouge, esattamente come nel vostro padiglione, il cui concept –  dedicato al pane e al grano – è stato approcciato in chiave molto scientifica.

Trovo splendido il titolo che avete scelto, “Coltiviamo il futuro dell’Europa insieme per un mondo migliore”. Molto importante anche il tema dell’inclusività, che dà forza all’idea del fare le cose “insieme” a tutti i livelli. E ben sappiamo quanto l’Europa ne abbia bisogno anche per affrontare emergenze drammatiche come quella dell’immigrazione.

Anche Padiglione Italia sta trattando molti temi importanti, a iniziare da quelli scientifici relativi alla nutrizione, alla lotta agli sprechi di acqua e di cibo e all’energia per la vita  per i quali il nostro Paese intende farsi portavoce a livello globale, per stimolare un confronto internazionale.

Una straordinaria piattaforma d’idee su temi cruciali, dallo spreco alimentare alla “food print” del cibo. Un modo concreto per far dialogare insieme il sapere scientifico e i saperi degli attori della filiera agroalimentare, anche per proporre soluzioni innovative

e immaginare il futuro insieme.

Tutte le iniziative di qualità del palinsesto eventi italiano si intrecciano benissimo con i programmi del Padiglione dell’Unione Europea. Abbiamo lavorato operativamente con il Comitato scientifico diretto da Franz Fischler su temi comuni quali la R&I, l’agenda 2020, e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Ricordo con soddisfazione gli incontri con, tra gli altri,  Elżbieta Bieńkowska, Carlos Moedas, Phil Hogan coi quali abbiamo instaurato una bella sintonia.

Tutto questo rappresenta un patrimonio di lavoro e conoscenze importantissimo che mi sembra in linea con le migliori idee che stanno emergendo per il dopo-Expo: e cioè di fare di quest’area un polo dell’innovazione e di cultura scientifica di valore internazionale, un progetto nel quale la Commissione Europea potrebbe svolgere un ruolo da protagonista.

Il messaggio fondamentale che come Europei stiamo offrendo ai visitatori provenienti da tutto il mondo è quello di come riuscire a garantire un cibo sicuro, sostenibile e compatibile con l’uso delle risorse per i 9 miliardi di persone attese sul pianeta nel 2050.

L’Europa è da sempre all’avanguardia nella sfida per la sostenibilità, e anche per questo la partecipazione della UE a eventi come le Esposizioni Universali è importante e sempre auspicabile per diffondere nel mondo questi valori.

 

(Visited 23 times, 1 visits today)