20 anni di Arte da mangiare mangiare Arte: ora un movimento d’arte!

Presentazione del MOVIMENTO di

Arte da mangiare mangiare Arte

5 marzo 2015, ore 10.30

Società Umanitaria – Sala Bauer,

via Santa Barnaba 38, Milano

L’intuizione di evolvere l’associazione Arte da mangiare mangiare Arte in un movimento d’arte concettuale e diffuso nasce dall’esigenza di diffondere quanto raccolto nei 20 anni di attività della storica associazione milanese: 20 anni di sperimentazioni ed indagini sul mondo dell’alimentazione attraverso il linguaggio dell’arte.

Nel corso della conferenza stampa sarà illustrata l’esperienza che ha segnato la prima tappa verso il nuovo concetto di migrazione a favore del movimento d’Arte: DepurArt Lab Gallery, galleria d’arte sperimentale dove, all’interno del Depuratore di Milano Nosedo, l’Arte depura le menti, esperienza d’eccellenza che confluirà a conclusione di EXPO 2015 nel Festival dei Depuratori un lascito artistico culturale che proseguirà oltre il semestre dell’Esposizione Universale.

Testo di Rolando Bellini

La sera del 23 settembre 1996 nel Chiostro dei Glicini dell’Umanitaria, al chiaro di luna, si è costituita l’associazione Arte da mangiare mangiare Arte  in risposta ad un invito rivolto ad un gruppo di amici artisti da parte di Ornella Piluso, al secolo topylabrys.

MOVIMENTO

In qualche modo parrebbe così di rivivere il clima della Società Umanitaria di Augusto Osimo; questi artisti, difatti, stavano compiendo un rituale di autentica “arte relazionale” e al tempo stesso ricalcavano i passi perduti di un lungo cammino artistico. Nel proporre, ognuno a suo modo, un’opera d’arte associata ad un cibo che ne esprimesse il sapore costoro rispondevano alla sfida lanciata da topylabrys, quella stessa sfida tutt’oggi presente e viva nel compimento del primo ventennio di vita dell’Associazione.

La festa dei 20 anni dell’associazione che è in sé un’opera d’arte collettiva e una costellazione simbolica di Ornella Piluso viene celebrata oggi, paradossalmente, da EXPO Milano 2015. Fuori di scherzo si può ben dire che i temi proposti su scala globale dall’Esposizione milanese, richiamano precisamente le problematiche estetiche etiche e socioculturali dell’associazione Arte da mangiare mangiare Arte, e più in generale dell’Umanitaria, isola sospesa ai confini della realtà milanese e al tempo stesso uno dei suoi cuori di pietra più vetusti.

E’ di questi giorni la notizia che l’Associazione sta evolvendosi nel rispetto di metamorfosi liriche (le Metamorfosi di Ovidio), in movimento Artistico; un libero movimento che azzarda una migrazione concettuale, fattuale, esistenziale verso quei nuovi approdi a cui si rivolgono simultaneamente differenti paradigmi artistici disseminati nei più diversi luoghi del pianeta. Forse esercitando una licenza letteraria potremmo arrivare a dire che uno dei veicoli simbolici di questa migrazione è dato da un riferimento leonardesco, che si sostanzia nel presidio dato da DepurArt  Lab Gallery presso il Depuratore di Milano Nosedo. Il primo atto di un’avventura di più ampio e anzi di non immaginabile sviluppo su scala globale. D’altro canto, il vissuto di Arte da mangiare mangiare Arte testimonia già incontri, sfide, declinazioni pionieristiche che coinvolgevano polarità oggi all’ordine del giorno, come Arte e Scienza. Una volta ancora voluto ricorso a Leonardo. Verrà il tempo della narrazione testimoniale dei 20 anni vissuti e dei 20 anni che sovverranno e che forse vedranno altre metamorfosi; non è questo il momento. Oggi si deve semplicemente prendere atto del nuovo paradigma estetico e delle nuove strategie artistiche a questo correlate che consapevolmente Arte da mangiare  mangiare Arte  ha voluto intraprendere. Forse non per caso questo si è verificato la sera del 22 gennaio 2015, nel Chiostro Grande o Monumentale della Fondazione delle Stelline. In una notte senza luna gli artisti di Arte da mangiare mangiare Arte presenti all’evento Olio Officina Food Festival, hanno costituito coralmente la nascita del “movimento”! I riti e i miti legati in qualche modo alla coltivazione e alla produzione dell’olio parrebbero così accompagnare e ungere sacralizzandola, propria questa intrigante metamorfosi di un’Associazione in un nuovo e fecondo movimento Arte da mangiare mangiare Arte.

 

 

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