Berlucchi & Bartolini: incontro al vertice del gusto

Enrico_Bartolini

A Identità Golose il giovane chef stellato e il pioniere del Franciacorta per un’esperienza sensoriale unica

La Guido Berlucchi anche quest’anno sarà a Identità Golose (Mi.Co. Fieramilanocity, 8/10 febbraio) a portare in alto il vessillo del Franciacorta, Official Sparkling Wine di Expo 2015.

La lounge area dello storico marchio, oltre a regalare a tanti appassionati l’occasione per degustare i suoi Franciacorta più ricercati, il 9 febbraio, dalle 12:30 alle 14:30, ospiterà il giovane e talentuoso chef Enrico Bartolini, due stelle Michelin, Ambassador Expo Milano 2015, per un’esperienza di gusto che si preannuncia imperdibile.

Bartolini si cimenterà nella preparazione di 3 finger food dedicati ai palati più raffinati: patata soffice uovo e uova, bon bon di cipolla mango e foie gras, illusione di peperoncino e gamberi. In abbinamento, l’aristocratico Palazzo Lana Satèn Riserva 2006, Chardonnay in purezza con 72 mesi sui lieviti.

Lo chef toscano ha affinato la sua tecnica alla scuola degli Alajmo ed è oggi considerato tra i più talentuosi del nostro Paese. Con Berlucchi condivide l’amore per la tradizione, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, e la passione che lo spinge a portare il meglio del Made in Italy nel mondo.

Le occasioni per assaporare i raffinati Franciacorta Berlucchi non finiscono certamente qui.

Gia’ domenica 8 febbraio, dalle 12:30 alle 14:30, Cellarius Rosé sarà protagonista insieme ai pregiati salumi di Antica Corte Pallavicina: il salame Spigarolino, il lardo Pallavicino e la Spalla cruda gran riserva di suino nero di Parma. Golose tipicità della Bassa Parmense firmate dalla famiglia Spigaroli, una garanzia di qualità e di rispetto per la tradizione.

Martedì 10 febbraio i riflettori saranno invece puntati su Berlucchi Cellarius Pas Dosé, accompagnato dai prelibati finger realizzati da Tenuta San Pietro a Pettine, specialisti in tartufi sotto la guida della famiglia Caporicci: Uova di quaglia con falsa maionese al pistacchio e grattata di tartufo nero di Norcia servite su nido di germogli di porro e briciole di bruschetta/ Patate morbide con burro al tartufo, julienne di mortadella Bonfatti e grattata di tartufo nero di Norcia.

Nel corso di questa edizione di Identità Golose, Berlucchi avrà inoltre il piacere di premiare con il riconoscimento Identità Donna la chef che meglio ha saputo distinguersi nel panorama dell’alta cucina internazionale.

Con l’evento milanese, la casa di Borgonato inaugura l’anno dell’Expo, che vedrà il Franciacorta come Official Sparkling Wine e Berlucchi protagonista di interessanti iniziative dentro e fuori l’esposizione. L’azienda sarà rappresentata dai Berlucchi ’61, i Franciacorta che ricordano nel nome l’anno di nascita del primo Franciacorta, creato proprio nelle cantine Berlucchi dalla felice intuizione di Franco Ziliani.

Oltre 50 anni fa, il sogno e il coraggio di un giovane enologo sono riusciti a cambiare profondamente il destino di un territorio” dice Cristina Ziliani, responsabile della comunicazione Berlucchi. “Oggi con Expo 2015 la Franciacorta si trova davanti un’incredibile chance per un ulteriore salto di qualità, stavolta su scala internazionale, che non ci lasceremo certamente sfuggire”.

 

Guido Berlucchi & C.

 

La Guido Berlucchi & C. SpA di Borgonato di Corte Franca, Brescia, è leader nella produzione del Franciacorta. Guidata da Franco Ziliani, co-fondatore e presidente, e dai figli Arturo, Paolo e Cristina, da oltremezzo secolocoltiva un sogno divenuto realtà nel 1961. Quel magnifico anno infatti, Franco Ziliani, Guido Berlucchi e Giorgio Lanciani decisero di creare il primo metodo classico di Franciacorta, contribuendo a cambiare le sorti di un territorio e dando vita a quella che oggi è una DOCG e un fenomeno enologico riconosciuto a livello mondiale. Alla società fanno capo anche i marchi Antica Fratta a Monticelli Brusati, Brescia, e Tenuta Caccia al Piano, a Bolgheri, Livorno.

 

 

Enrico Bartolini

Enrico Bartolini da Pescia, classe 1979, è uno dei cuochi più di maggior talento dalle Alpi agli Iblei. La scalata ha inizio a 19 primavere quando, nella trattoria pistoiese dello zio, è già lì a far fagotto, felice di andare a lordarsi il grembiule a Londra (Royal Commonwealth Club con Mark Page), Parigi (sous chef ai fornelli gestiti dal quasi concittadino Paolo Petrini), di nuovo a Pistoia (da Pierangelo Barontini, da cui apprende tecniche importanti) e ancora fuori a Berlino.

L’esperienza che però scava un solco decisivo tra il prima e il dopo è nel Padovano, dove Bartolini spende un triennio tra la Montecchia di Selvazzano e le Calandre di Rubano, feudi degli Alajmo. Sono anni in cui, al saper-fare accumulato sotto insegne tipiche o innovative, di grand hotel di megalopoli o locande di borghi remoti, impara ad affiancare alla tecnica di base un talento ora arginato dall’eleganza, affinato da una mano più contenuta e comunque libera di forgiare materie prime e ingredienti con frizioni sempre imprevedibili ma più lievi.

Nel 2005 il «Pirlo dei fornelli» si innamora nell’Oltrepò pavese, dove mette in piedi un ristorante con un’energia da tuttofare quasi rinascimentale: oltre a pensare alla linea di cucina – contemporanea, ludica, di grande sostanza – va a caccia lui stesso delle delizie del circondario cura l’orto delle erbe aromatiche, sovrintende all’allevamento e macellazione delle mucche che alleva nelle vicinanze

Nel 2009 arriva la stella, che però l’edizione 2011 della Michelin non fatica a trasferire subito in Brianza, nel nuovo feudo felice di accogliere le acrobazie del nostro. Così bene che nel novembre 2013 arriva la seconda stella Michelin. Un nuovo inizio?

Di certo il ragazzo non si ferma mai, ampliando gli orizzonti oltreconfine: sue le consulenze di successo aperte in Svizzera (Il Salumaio di Montenapoleone a Lugano) e a Hong Kong (Sepa, il primo bacaro veneziano su suolo cinese).

 

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