I tre capolavori, esposti fino al 12 gennaio a Bologna,
vanno ad aggiungersi alle 55 opere del percorso faentino
Continua, fino al 30 marzo, al MIC di Faenza l’esposizione “Arturo Martini – Armonie. Figure tra mito e realtà”, con una novità: tre capolavori L'Aviatore,
Così oltre alle 55 opere che descrivono la carriera dell’artista dagli inizi fino alla maturità sarà possibile ammirare le tre opere sino alla fine di marzo.
Martini viene ispirato dalle sculture etrusche che aveva visto e studiato a Roma, al Museo di Villa Giulia. Ne imita la foggiatura a sfoglia e, allo stesso tempo, per l’iconografia è ispirato dal cinema: diverse pellicole con il titolo “
L’Aviatore (1931) è una delle sculture più affascinanti e più apprezzate dalla critica, anche in pieno periodo fascista, quando fu presentata alla XVIII Biennale di Venezia, riscosse pochissimi consensi. Martini infatti si discosta dalla iconografia celebrativa dell’eroismo aviatorio cara all’ideologia fascista, come anche dalla tecnica della areopittura futurista. Martini inventa una nuova iconografia e raffigura un nudo maschile con le gambe protese in avanti, la testa all’indietro, le mani in avanti, in piena tensione muscolare. Si tratta di un volo simbolico che rappresenta, con poesia, la volontà e l’ebbrezza del volo. Ed è la rappresentazione fisica di un gesto atletico. Per questo Martini insiste con minuzia sulla descrizione delle fasce muscolari e utilizza come modello un calciatore noto all’epoca, Valerio Bacigalupo.
La veglia (1932) è probabilmente l’ultima terracotta realizzata per la sala personale alla Biennale del 1932. Raffigura a fianco di un drappeggio di tenda una donna nuda, affacciata alla finestra, ma vista da dietro. Si tratta della raffigurazione di uno spaccato di vita quotidiana, come se fosse il fotogramma di una pellicola.
“E’ una scena notturna, come tante altre appartenenti al ciclo delle terrecotte piccole, e grandi come Donna in attesa, La moglie del marinaio, Il sogno, Chiaro di Luna – scrive Nico Stringa – ed è, come per tante altre opere in terracotta e no, una scena sul tema dell’attesa, della mancanza, dell’assenza. E del desiderio”.
SCHEDA TECNICA
Titolo: Arturo Martini. Armonie, figure tra mito e realtà
Curatore: Claudia Casali
Date: fino al 30 marzo 2014
Dove: Faenza, MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza), viale Baccarini 19
Apertura: martedì-venerdì ore 10-13.30, sabato-domenica e festivi ore 10-17.30
lunedì chiuso
È possibile prenotare la visita di gruppi al di fuori degli orari indicati
Info: 0546 697311, www.micfaenza.org
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro, gruppi 5 euro
Visite guidate ogni sabato e domenica alle 16
Visite guidate aperitivo ogni venerdì alle 18.