LE IRREALTÀ VISIBILI L’ESSENZA DELL’ARTE FOTOGRAFICA DI GIANNI E. A. MARUSSI

Arte da mangiare mangiare Arte e Società Umanitaria presentano

 

 

 

 

 

 

 

LE IRREALTÀ VISIBILI

L’ESSENZA DELL’ARTE FOTOGRAFICA DI GIANNI  E. A. MARUSSI

 

Per religione, dunque, intendo una propiziazione o conciliazione delle forze superiori all’uomo che si crede dirigano e controllino il corso della natura e della vita umana.

James George Frazer, Il ramo d’oro

 

Il ciclo fotografico di sacre raffigurazioni che Gianni Ettore Andrea Marussi espone alla Società Umanitaria appare strettamente legato all’architettura del chiostro rinascimentale sede della mostra. L’artista sfrutta genialmente il vincolo ambientale e lo risolve con invenzioni compositive di assoluta novità, libere dalla tradizione classica del soggetto iconografico che magistralmente ritrae. Un patrimonio di immagini, di raffigurazioni simboliche, che si inseriscono in piena armonia di spirito con l’ex convento francescano quattrocentesco. Fotografie che presentano un carattere di estrema vivacità espressiva, improntato ora ad un senso rigoroso del soggetto interpretato con piglio descrittivo, ora ad un fresco spirito creativo volto ad evocare mistiche presenze sovraumane.

Sono vere e proprie icone di eccezionale bellezza e valore artistico, sono figure di angeli sorprendenti per lo slancio del ritmo irrealistico che li pervade; sono Madonne col Bambino rese con equilibrio formale e saldo impianto dei volumi, dove alla serena compostezza delle figure accosta il gusto spiccato per il particolare, sia fisionomico che di costume. Esemplifica in merito la Madonna del Carso, composizione sacra animata dal vibrante trascorrere della luce sulla figura femminile, accesa dal colore ricco e brillante del tralcio di vite che taglia in diagonale la composizione rivelando la predilezione di Marussi per una studiata articolazione spaziale. Con garbo squisito Marussi compone gli elementi della cultura slovena con quelli di origine italiana mantenendo sempre un piano di alto livello qualitativo. Nel tenue chiaroscuro, che trae palpiti di umana dolcezza dal volto amorevole della Madonna, traduce il suo sottile senso di grazia. È un gruppo sereno e composto dove le figure sono trattate con una solidità d’impianto stemperata nella squisita eleganza delle fattezze, nella dolcezza dei volti rivelatrici d’una toccante verità poetica.

Un tema iconografico che Marussi indaga e presenta in molteplici e differenti letture: dall’idilliaca atmosfera di toni soffusi di colore al nitido profilarsi dell’immagine sacra entro un’inquadratura di genuina e prorompente vitalità mistica: è il caso della Madonna dell’albero in cui il profilarsi della figura, entro la cavità del tronco, definisce un’immagine di composta purezza, vivificata dalla calda nota del colore, conferendo alla rappresentazione quel senso di vita arcana sentito da Marussi come principio animatore di tutto l’universo.

                                                                           Giorgia Cassini

 

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