STA PER INIZIARE IL GRAN TROFEO DELLA RISTORAZIONE ITALIANA 2013

La VII edizione del Gran Trofeo d'Oro della Ristorazione Italiana è ai nastri di partenza e il tema scelto per questa settima edizione sarà "La scoperta di un territorio passa anche attraverso la conoscenza della storia culinaria, di prodotti tipici, usi e tradizioni. Il ristorante, luogo cult per la valorizzazione dei prodotti agricoli e sinonimo di marketing del territorio". Il 24 febbraio alle ore 18 si terrà la cerimonia di inaugurazione presso il Centro Fiera di Montichiari (Bs), all'interno della fiera Aliment.

Le novità per questa edizione, che guarda all'Expo del 2015, sono molte, come la presenza del "Gran Trofeo d'Oro categoria Outsider", dedicato a studenti delle scuole in gara anche nella competizione tradizionale, e ad alunni di altri istituti alberghieri, provenienti da tutta Italia. Un altro elemento di innovazione rispetto agli anni passati è il riconoscimento ai docenti come Ambasciatori dei Prodotti Bresciani per il loro compito delicato di insegnare e accompagnare gli alunni in un percorso lungo un anno, verso questo importante banco di prova.

Sono ufficialmente 20 le squadre in gara (di cui due provenienti dall'estero: la Scuola Alberghiera di Lezha (Albania) e la Rijnijssel Vakschool Wageningen di Arnhem (Olanda) e 9 gli istituti ammessi nella categoria outsider. La giuria di cuochi e giornalisti, presieduta dal maestro del dolce Iginio Massari avrà come Presidente Onorario Gualtiero Marchesi.

Le iniziative nelle scuole proseguiranno anche dopo la premiazione: durante l'anno scolastico infatti già molti istituti hanno aderito ad "Adotta una scuola".

Il sito www.grantrofeodoro.it è aggiornato quotidianamente con tutte le news riguardanti l'evento.

Di seguito l'intervista a Gualtiero Marchesi (nella foto con Paolo Massobrio e Iginio Massari) realizzata dal Club di Papillon di Paolo Massobrio, giornalista tra i giurati alla manifestazione.

I CONSIGLI DI GUALTIERO MARCHESI AI GIOVANI CHE VOGLIONO DIVENTARE CUOCHI

"Ai giovani cuochi del futuro dico che occorre farsi delle basi solide, iniziare dalla pasticceria, perché insegna la precisione. E poi girare, in Italia e all'estero, per fare esperienze importanti, per confrontarsi con altre culture e cucine. A loro dico anche di coltivare una dote, su tutte: la curiosità. Non bisogna guardare, ma vedere: quando lo sguardo si fa vista si incamerano nozioni importanti, si accrescono le proprie competenze. Non bisogna mai avere timore di chiedere ai propri maestri. Infine, consiglio di allenare il proprio gusto, assaggiando, senza dimenticare che spesso le cose buone sono semplici e che il bello puro è sempre buono.

Quale sarà la cucina che in futuro faranno i giovani cuochi?
C'è un proverbio brasiliano molto interessante che dice: "Lascia come è per vedere come rifare". Bisogna abituar- si a dare valore alla materia prima, imparando in questo dai giapponesi. E non dimenticarsi delle radici, perché le novità si ottengono arrangiando in maniera inedita le cose del passato. Senza cadere, però, nel tranello del tipico a tutti i costi: la qualità è a prescindere dalla tipicità.

Qual è stato il consiglio che Gualtiero Marchesi, da ragazzo, ha ricevuto e che ha inciso sulle sue scelte?
"A quindici anni non avevo più voglia di studiare, e sono stato bocciato. Allora mia madre, che con mio padre gestiva un albergo, mi spedì a St. Moritz in quello che allora era uno degli alberghi più famosi del mondo. A contatto con quel mondo fantastico è nata la curiosità, mi sono innamorato dell'eleganza. E sono tornato indietro con la consapevolezza che dovevo tornare a studiare".

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