Una finestra sul mondo |
Da Dürer a Mondrian e oltre |
Sguardi attraverso la finestra dell’arte dal Quattrocento ad oggi
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Museo Cantonale d’Arte e Museo d’Arte |
Lugano 16 settembre 2012 – 6 gennaio 2013 |
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Esposizione posta sotto l’Alto Patronato |
del consigliere federale Alain Berset |
capo del Dipartimento federale dell’interno |
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Conferenza stampa: 14 settembre ore 11.30 |
Inaugurazione: 15 settembre ore 17.00
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La finestra, uno dei soggetti più affascinanti e significativi della storia dell’arte occidentale, è al centro della grande mostra tematica Una finestra sul mondo. Da Dürer a Mondrian e oltre che si terrà nella doppia sede del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano a partire dal 15 settembre. Con 200 opere provenienti da musei internazionali e importanti collezioni private, e attraverso lo sguardo di 114 artisti diversi, il percorso espositivo illustra il fondamentale ruolo che la finestra, intesa sia come strumento sia come soggetto, ha svolto nell’elaborazione e nel mutamento dei linguaggi artistici, tramite forme espressive che spaziano dal disegno alla videoinstallazione. |
La mostra anticipa le potenzialità del nuovo centro culturale LAC – Lugano Arte e Cultura – la cui apertura è prevista per l’autunno 2014. Ancora prima di essere un edificio, LAC è un progetto che crea sinergie tra le strutture culturali della città. |
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Organizzata per nuclei tematici, l’esposizione si apre al Museo d’Arte, dove il percorso spazia dal Quattrocento alle avanguardie storiche, e prosegue al Museo Cantonale d’Arte con opere che giungono fino alla contemporaneità. Se per gli artisti del Rinascimento e oltre presenti in mostra – da Leon Battista Alberti ad Albrecht Dürer, da Lorenzo di Credi a Pieter de Hooch – la finestra è il punto di partenza per l’organizzazione del paesaggio in base a una precisa prospettiva in grado di misurare precisamente lo spazio, per i romantici dell’Ottocento essa diventa una soglia alla quale si affacciano personaggi che guardano a un mondo esterno di volta in volta agognato o temuto. Queste figure in realtà indicano il modo attraverso il quale l’artista si relaziona con il mondo esprimendone il punto di vista. |
Nell’impressionismo, e soprattutto nel post-impressionismo, la finestra è un soggetto ricorrente. Artisti quali Claude Monet, Pierre Bonnard, Édouard Vuillard, Henri Matisse introducono nuove tensioni compositive, dalla rappresentazione frontale della finestra passano ad una visione obliqua che tende a confondere i vari piani: ante-specchi-vetri-tende si mescolano nei loro dipinti senza soluzione di continuità, rendendo di fatto ambiguo il confine fra interno ed esterno. In un sottile dialogo fra lo spazio della pittura e lo spazio reale, la figura alla finestra si fa trait d’union tra lo spazio interno al quadro e lo spazio della fruizione, quasi ad azzerare la distanza fra arte e realtà. |
Nel corso del Novecento la finestra assume tanti significati e ruoli quanti sono i mutamenti intervenuti nei linguaggi dell’arte del XX secolo. La mostra esplora uno dei capitoli più rilevanti nel rapporto fra la finestra e l’arte nel XX secolo, ossia quello della griglia modernista. Attraverso le immagini geometriche di artisti quali Josef Albers e Piet Mondrian, si evidenzia la relazione fra la finestra e la possibilità di ricondurre ad un ordine ortogonale la visione. |
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Le loro opere pur muovendo da un’osservazione “dalla finestra” si presentano semplificate fino a divenire campiture cromatiche e tessiture di linee ortogonali. Sorprendentemente è proprio con questi reticoli che si ritrova la modalità originaria del discorso della quadrettatura delle prime teorizzazioni prospettiche. |
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La finestra nell’arte pare aver esaurito le sue funzioni di apertura su un mondo reale o spirituale, affrancandosi definitivamente da temi letterari o religiosi, da valenze simboliche che hanno giustificato la sua lunga permanenza nell’arte occidentale. La finestra trova oggi la sua metafora più potente nel monitor, in Windows – un sistema operativo che non a caso allude a una finestra virtuale – e in Google, che invertendo il flusso tradizionale della finestra non guarda più verso il mondo, ma lo porta direttamente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. |
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La mostra è curata da Giovanni Iovane, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, Marco Franciolli, direttore del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano, Sylvie Wuhrmann, direttrice della Fondation de l’Hermitage di Losanna – istituzione che ha collaborato alla realizzazione del progetto espositivo e sede della seconda tappa della mostra dal 25 gennaio al 20 maggio 2013 – in collaborazione con Francesca Bernasconi, collaboratrice scientifica del Museo d’Arte di Lugano. |
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Il catalogo della mostra è edito da Skira e contiene le riproduzioni di tutte le opere in mostra e i contributi critici di: Angelika Affentranger, Francesca Bernasconi, Brenda Danilowitz, Daniela Ferrari, Nicholas Fox Weber, Marco Franciolli, Elio Grazioli, Giovanni Iovane, Angelica Jawlensky, Rosalind Krauss, Alberto Pezzotta, Bruno Reichlin e Victor Stoichita. |
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La mostra Una finestra sul mondo prosegue il percorso segnato da importanti momenti espositivi che hanno evidenziato la sinergia fra i due istituti e le loro collezioni in vista dell’apertura del LAC, quali Enigma Helvetia, Nippon e Tesori a Lugano. Nel 2013 questo percorso continuerà con le mostre: |
– Paul Klee – Fausto Melotti |
Museo d’Arte 15.03 – 30.06.2013 |
– Il simbolismo svizzero |
Museo d’Arte e Museo Cantonale d’Arte 14.09.2013 – 12.01.2014 |