ARAZZINVISTA
alla CERVARA – Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino
SABATO 21 E DOMENICA 22 APRILE 2012
XIV Settimana della Cultura
In occasione della XIV edizione della settimana della Cultura indetta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sabato 21 e domenica 22 aprile,
A picco sul mare tra Santa Margherita e Portofino, l’Abbazia della Cervara rappresenta uno scrigno ricco di storia, natura e arte: un luogo per scoprire il Bello, accostarsi all'Arte in tutte le sue manifestazioni, capire
Fondata nel 1361 da un piccolo nucleo di monaci benedettini, in quasi sette secoli di storia è stata teatro di splendore e decadenza, che si sono riflessi nelle progressive trasformazioni architettoniche del complesso. Di particolare rilevanza è il giardino monumentale all’italiana, unico conservato in Liguria, che si estende su due livelli, raccordati con grazia da pergole e gradini. Nella parte inferiore le siepi di bosso sono una raffinata realizzazione di arte topiaria a coni e coni gradonati e circondano la fontana in marmo del XVII secolo. Sul lato est del giardino inferiore un grande pergolato é coperto da un glicine viola ultrasecolare di dimensioni monumentali.
Durante le giornate di apertura, i visitatori saranno accompagnati attraverso un percorso tra storia, architettura, arte e botanica da guide accreditate dalla Regione Liguria.
Visite guidate sabato 21 e domenica 22 aprile 2012, al mattino alle ore 10.00, 11.00 e 12.00 al pomeriggio alle ore 14.00, 15.00 e 16.00.
Ingresso per persona € 10,00
Le visite guidate includono la visita all’esposizione degli arazzi con spiegazione sul restauro
la visita dura 90 minuti.
Prezzo di copertina del volume “Gli Arazzi dell’Abbazia della Cervara: storia e restauro” (Allemandi Editore) € 25,00
durante i giorni della visita sconto 20% € 20,00
Info: prenotazione obbligatoria al numero verde 800.652.110 – e-mail visite@cervara.it
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Nello Forte Grazzini, Roberta Genta; Pinin Brambilla Barcilon, Mide Osculati.
“Gli Arazzi dell’Abbazia della Cervara: storia e restauro” (Allemandi editore).
Presentazione di Gianenrico Mapelli e Luigi Quaranta, presidente Centro Conservazione e Restauro
Il volume raccoglie gli esiti del lungo e complesso lavoro di studio e restauro che ha interessato gli 8 preziosi arazzi fiamminghi conservati nell’Abbazia della Cervara. Le antiche tappezzerie fanno capo, a coppie, a quattro differenti serie: due, raffiguranti una Caccia al cervo con Diana e le sue ninfe e una Caccia coi falconi, sono state molto probabilmente tessute a Bruxelles intorno al 1600, gli altri sei, con Storie di Sansone, Storie di Teseo e Storie di Augusto, sono stati tutti fabbricati ad Anversa nelle manifatture della cerchia dei Wauters nel corso del XVII secolo. La loro introduzione alla Cervara si colloca nella più recente frazione della secolare storia dell’Abbazia, fondazione monastica benedettina trecentesca, il cui articolato complesso si affaccia sul Golfo del Tigullio, tra mare e montagna, in un tratto di costa tra Santa Margherita Ligure e Portofino tra i più suggestivi per bellezza in Italia. L’acquisto da parte dell’attuale proprietà ha segnato una svolta straordinaria non solo per il recupero delle qualità architettoniche e ambientali del luogo, ma anche per la valorizzazione degli spazi interni, dove hanno trovato posto arredi e opere d’arte appositamente acquistate e allestite. L’esigenza di arredare le sale e in particolare
Il restauro è stato effettuato dal laboratorio di manufatti tessili del Centro Conservazione e Restauro “
Le vicende legate alla realizzazione e ai successivi passaggi collezionistici degli otto manufatti sono ricostruite in modo dettagliato e denso di riferimenti storico-documentari da Nello Forti Grazzini, docente universitario ed esperto di arazzi: grazie allo studio degli inventari sei-settecenteschi e al confronto con altre tappezzerie superstiti di analoga provenienza, la ricostruzione storica fa luce sui complessi passaggi di proprietà degli arazzi, quattro dei quali erano anticamente parte della collezione Durini, illustre raccolta milanese di tappezzerie formata nel XVII secolo.
Il restauro ha costituito per il laboratorio di Venaria un’occasione straordinaria di approfondimento tecnico e verifica metodologica nell’ambito specifico – strategico e di eccellenza per il Centro Conservazione e Restauro – delle arti decorative. Le operazioni e le procedure impiegate, presentate nel contributo di Roberta Genta, hanno consentito non solo di garantire le necessarie condizioni per una buona conservazione degli arazzi, ma hanno anche fornito risultati insperati in termini di resa cromatica e figurativa, che si può oggi ammirare in tutto l’antico splendore.