Avvenire, Il Gazzettino,
La testata vittoriosa è stata proclamata giovedì 15 marzo da parte di una qualificata giuria, alla cui presidenza vi era Camilla Lunelli, responsabile della comunicazione e dei rapporti esterni.
Tra i cinque titoli in gara :
“3,95 euro l’ora e la morte” (Avvenire);
“Il futuro ci sta lasciando senza parole” (Il Gazzettino);
“Merkozy” (
“Fate presto” (Il Sole 24 Ore);
“Nipote di nessuno” (L'Unità).
La scelta è stata per l’articolo de Il Sole24ore: “Fate presto” per aver nel novembre 2011 capito e trasmesso un messaggio di “urgenza” per uscire da una grave situazione dell’Italia.
Cosi come fece Il Mattino di Napoli per il terremoto dell’Irpinia, cosi come Andy Warhol in suo quadro riprese lo stesso titolo per comunicare al mondo la drammaticità dell’evento naturale
Una scelta unanime e ancor oggi attuale,perché dalla crisi non ne siamo ancora fuori.
Quattro, invece, le testate della nomination per l’altro premio Ferrari “
l’Espresso con “ Re Giorgio”,
Famiglia Cristiana con due copertine, “L’Italia sono anch’io” e “Aggrappati all’Italia”,
l’Internazionale con “La notte dell’euro”
Panorama con “La vergogna dei baby pensionati”.
Il premio è andato alla copertina de L’Espresso per aver individuato già nel luglio 2011 il personaggio chiave della vita politica italiana, il nostro amato Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, colui che ha traghettato l’Italia verso un governo tecnico che dovrebbe portarci in “acque calme”.
Nel corso della serata, svoltasi alla Triennale di Milano e condotta da Camilla Raznovich, il nuovo presidente delle Cantine Ferrari, Matteo Lunelli, ha annunciato che dal prossimo anno saranno coinvolte anche le testate internazionali che avranno espresso al meglio “L’arte di vivere italiano”, un’arte, in tutte le sue accezioni dalla cultura all'arte, dall'enogastronomia al turismo, dalle eccellenze tecniche alle eccellenze professionali, un insieme che ci accompagna nel mondo e della quale dobbiamo andarne fieri.
Cliccando qui visibili i titoli e le copertine finaliste.
Giuliana de Antonellis