Quattro giornate, da sabato 14 novembre, dedicate alla malattia neurologica degenerativa più diffusa dopo la malattia di Alzheimer, dal titolo “Il Parkinson, conoscere per capire”. Quattro momenti per avere risposte anche alle più semplici incertezze quotidiane su questa patologia e fornire ai malati e alle loro famiglie informazioni sugli strumenti e le opportunità disponibili, in modo da facilitare il percorso di chi deve convivere con la malattia.
“E’ un’opportunità per allargare la conoscenza dell’impatto che il Parkinson ha sulla collettività oltre che sui diretti interessati”, ha detto l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. “Se le terapie farmacologiche permettono un buon controllo dei disturbi motori, oggi la sfida più importante è quella di curare i sintomi legati alle alterazioni dell'umore, del comportamento, delle funzioni cognitive e ai disturbi del sonno, che possono turbare gli altri aspetti della quotidianità. Per questo motivo – ha concluso Landi – è importante sostenere iniziative che sanno ben associare l’informazione clinico-terapeutica con l’educazione del malato a vivere con essa la realtà di tutti i giorni mantenendo il più a lungo possibile una buona qualità di vita”.
L’incidenza del morbo di Parkinson (o paralisi agitante) è di circa 20 soggetti su 100.000. Secondo recenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in Europa le persone affette sono circa un milione. In Italia si ritiene che circa 250.000 persone soffrano di questa malattia.
La prevalenza e l’incidenza del morbo di Parkinson crescono con l’età della popolazione, tuttavia oggi può colpire anche prima dei 50 anni. E’ lievemente più frequente negli uomini ma, siccome le donne vivono più a lungo, ci sono più donne malate.
Il Parkinson progredisce lentamente; possono infatti passare molti anni prima che incominci a dare problemi. Quando incidono pesantemente sulla vita quotidiana, i sintomi possono essere gestiti con molte terapie e diversi metodi di supporto. Tuttavia non sempre le terapie convenzionali farmacologiche sono sufficienti e diventa necessario un approccio multidisciplinare per rispondere in modo adeguato alla molteplicità dei bisogni e soddisfare tutte le necessità della persona che deve convivere con la malattia.
In allegato il calendario e il volantino dell’iniziativa
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