Il celebre pianista turco Fazil Say alla IUC. Roma

Martedì 17 gennaio ore 20.30

Aula Magna – Sapienza Università di Roma – Piazzale Aldo Moro 5

 

Fazil Say pianoforte

 

Bach/Busoni          Ciaccona

Zimmermann          7 pezzi da Enchiridion (1949/51)

Beethoven              Sonata n. 32  in do minore op. 111

 

Martedì 17 gennaio alle 20.30 torna alla IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti il pianista turco Fazil Say, che già altre volte è stato accolto con entusiasmo dal pubblico dell'Aula Magna della Sapienza, conquistato dalla sua originale e travolgente personalità.

Nato ad Ankara nel 1970, Say ha vinto nel 1995 il primo premio alla World Competition di New York ed oggi è conteso dalle principali istituzioni musicali, dal Festival di Salisburgo alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Philharmonie di Berlino alla New York Philharmonic. Di lui il quotidiano Le Figaro di Parigi ha scritto: "Non è soltanto un pianista di genio: indubbiamente sarà uno dei grandi artisti del ventunesimo secolo". È infatti un artista completo, uno straordinario pianista classico, un appassionato di jazz (ha fondato il Worldjazz Quartet) e un compositore di grande talento. La sua musica è eseguita nel mondo intero, da Boston a Vienna e Parigi. L'esecuzione a Istanbul nel 2001 del suo oratorio Nazim su testi del grande poeta turco Nazim Hikmet ha avuto anche un grande significato politico, in considerazione del fatto che Hikmet era stato a lungo incarcerato per le sue idee.

Say è un musicista di formazione cosmopolita e il dialogo tra oriente e occidente è alla base delle sue interpretazioni, sempre molto personali ma ben motivate. Non è il tipico virtuoso interessato esclusivamente alla perfezione tecnica, perché l'unione dell'antica cultura orientale con la sua mentalità di compositore contemporaneo lo spinge a guardare sempre nel profondo della musica che esegue, alla ricerca dei suoi significati nascosti.

Inizia il suo concerto con la Ciaccona di Johann Sebastian Bach, originariamente destinata al violino e trascritta per painoforte da Ferruccio Busoni, che aggiunse al severo contrappunto di Bach lo splendore di luminose e possenti sonorità pianistiche. Seguono 7 pezzi da Enchiridion (Introduzione – Ecloga – Meditazione – Hora – Ostinato – Mattutino – Immaginazione) di Bernd Alois Zimmermann, un protagonista dell'avanguardia musicale degli anni Cinquanta e Sessanta, vissuto a lungo a Roma come Borsista dell'Accademia tedesca di Villa Massimo e morto suicida a cinquantadue anni nel 1970. Non si accodò a nessuna delle tendenze dominanti in quegli anni ma percorse una propria strada, unendo l'eredità dell'espressionismo tedesco al gusto del collage e della citazione, attingendo sia alla musica classica sia al jazz, agli spirituals e alla musica di danza sudamericana.

In conclusione Say eseguirà la Sonata n. 32 in do minore op. 111 di Ludwig van Beethoven, ultima del ciclo delle sonate pianistiche che costituisce uno dei pilastri dell'arte di Beethoven. Composta nel 1820-1822 sconcertò i contemporanei per la sua modernità ma oggi è considerata uno dei vertici della musica per pianoforte di ogni epoca. Romain Rolland descrisse il primo movimento Maestoso-Allegro come una lotta epica e definì il secondo Arietta con variazioni "una delle parole più alte pronunciate da Beethoven".

 

BIGLIETTI:    Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)

                        Giovani (under 30): 8 euro

                        Bambini (under 14): 4 euro

 

INFO per il pubblico:    06 3610051

                                     www.concertiiuc.it

                                     botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it