Giorgio Vasari e l’Allegoria della Pazienza
Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze
26 novembre 2013 – 5 gennaio 2014
L’opera, assegnata al Parmigianino negli inventari di Palazzo Pitti, catalogata nelle prime guide del museo sotto il nome di Francesco Salviati, attribuita poi a Girolamo Siciolante da Federico Zeri ed oggi riconosciuta come frutto di collaborazione tra Giorgio Vasari e lo spagnolo Gaspar Becerra, ha una storia collezionistica complessa, che coinvolge alcuni importanti personaggi legati alla corte di Cosimo I e allo stesso Giorgio Vasari.
Fu infatti Bernardetto Minerbetti, vescovo di Arezzo e ambasciatore di Cosimo I, nonché fine uomo di lettere, patrono dell’Accademia degli Umidi, a chiedere all’aretino, poco dopo il 1550, un dipinto che rappresentasse in modo nuovo ed emblematico la virtù principale del suo carattere, ovvero l’arte della Pazienza. Vasari accetterà, proponendo al suo committente un’invenzione ispirata alla statuaria antica, arricchita da un raffinato repertorio simbolico allusivo al tempo e alla vita umana. E così prende corpo l’invenzione di una giovane donna avvinta da una catena ad una roccia, attende pazientemente che dal vaso ad acqua sgorghino le gocce necessarie a corrodere la pietra restituendole la libertà. Questa immagine, erudita e coltissima, avrebbe raccolto un grande successo ben oltre i confini di Firenze, giungendo ben presto alla corte ferrarese di Ercole II d’Este, che non esitò a ricavarne la sua ‘impresa’. A pochi anni dal dipinto per Minerbetti, il duca Ercole II d’Este commissionò infatti una nuova versione della Pazienza a Camillo Filippi, per destinarla alla cosiddetta “Camera della Pazienza”, nella torre di Santa Caterina del castello ferrarese. Il duca fece introdurre la stessa personificazione anche nel verso di una celebre medaglia coniata da Pompeo Leoni nel 1554, sul basamento di un suo busto scolpito da Prospero Sogari Spani e in una serie di monete coniate dalla zecca di Ferrara.
Ma perché l’invenzione vasariana ebbe tanto successo? E perché la virtù della Pazienza era considerata così importante nell’arte e nella letteratura del pieno Rinascimento?
La mostra, a cura di Anna Bisceglia così come il catalogo edito sa Sillabe, indaga su questi aspetti seguendo il filo delle committenze, le fonti letterarie, i percorsi degli artisti, sullo sfondo complesso e affascinante dell’Italia delle corti. Accanto all’Allegoria della Pazienza figura la versione dello stesso tema eseguita da Camillo Filippi e conservata presso
Scheda tecnica e servizi mostra
Enti promotori
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria Palatina
Firenze Musei
Sede espositiva
Galleria Palatina – Palazzo Pitti, Firenze
Periodo della mostra
26 novembre 2013 – 5 gennaio 2014
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico
ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Cristina Acidini
Direttore della Galleria Palatina
Alessandro Cecchi
Mostra e Catalogo a cura di
Anna Bisceglia
Comitato scientifico
Cristina Acidini, Barbara Agosti, Anna Bisceglia, Stefano Casciu, Alessandro Cecchi, Alessandra Pattanaro
Direzione della Mostra
Alessandro Cecchi
Segreteria Organizzativa
Cristina Gabbrielli con Daniela Cresti, e Simona Mammana con la collaborazione di Monika Kokanda e Diana Murphy
Exhibition Registrar
Cristina Gabbrielli
Progettazione dell’allestimento e Direzione del lavori
Mauro Linari
Realizzazione dell’allestimento
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Direzione amministrativa e del personale
Silvia Sicuranza
Coordinamento del personale
Maurizio Cartofi, Giulio Cocolini, Tina Gelsomino, Alessandra Sarti
Comunicazione a cura di
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Catalogo
Sillabe
Prezzo biglietto
intero: € 13.00; ridotto: € 6.50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni
Gratuità del biglietto sotto i 18 e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni
Orario
Martedì – Domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì