La Grande Brera è un sistema culturale unico che connette tre straordinarie istituzioni milanesi: la Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense. Questo progetto ambizioso celebra l’incontro tra arte storica, moderna e contemporanea, con esposizioni permanenti, mostre temporanee e un ricco calendario di eventi dedicati a esplorare il dialogo tra passato e futuro.
La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze
Dall’8 dicembre 2024 al 10 marzo 2025
Allestita nei suggestivi spazi del secondo piano di Palazzo Citterio, la mostra offre una narrazione unica delle vicende architettoniche e delle comunità che hanno animato Brera fin dal Cinquecento. L’esposizione è arricchita da una selezione accurata di opere d’arte, sculture, affreschi e oggetti storici, molti dei quali restaurati per l’occasione. Grazie alla collaborazione con otto istituzioni simbolo della cultura milanese, tra cui la Pinacoteca, la Biblioteca Braidense e l’Accademia di Belle Arti, questa mostra rappresenta un raro esempio di dialogo tra arte, storia e innovazione.
L’allestimento, curato dall’architetto Francesco Librizzi, è organizzato in tre spazi distinti:
Paesaggio di Comunità e Memoria: Un terzo spazio che intreccia storie, opere e progetti, mostrando come la cultura materiale e immateriale di Brera continui a plasmare l’identità della città
Introduzione alla Grande Brera: Un’area introduttiva sorprendente che accoglie il visitatore con una panoramica sulla storia del complesso monumentale e delle istituzioni che lo popolano.
Storia Architettonica di Brera e Palazzo Citterio: Un’immersione nel passato architettonico di questi edifici iconici, dalla loro fondazione come monastero degli Umiliati fino alle trasformazioni del Cinquecento e oltre.
Grazie a un approccio innovativo, il percorso espositivo invita il pubblico a esplorare Brera non solo come luogo fisico, ma come idea e visione. Gli ambienti storici e le opere dialogano con installazioni immersive e strumenti multimediali che trasformano la visita in un’esperienza intellettuale e sensoriale unica.
Info utili
Quando
Dall’8 dicembre 2024 al 10 marzo 2025
Dove
Palazzo Citterio, secondo piano
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Dall’8 dicembre 2024 al 23 marzo 2025
L’esposizione, curata da Cesare Biasini Selvaggi, presenta 10 opere inedite e site-specific realizzate nell’ultimo anno dall’artista, pensate per dialogare con lo spazio ipogeo progettato da James Stirling negli anni Ottanta, un monumentale “grey cube” che accoglie il visitatore con una scenografica entrata.
Mario Ceroli, tra gli artisti più innovativi della sua generazione, torna a stupire con opere che fondono poesia, critica sociale e sperimentazione materiale. Le sue creazioni, ispirate tanto alla tradizione quanto all’avanguardia, emergono in una tensione unica tra l’immaginario barocco di Gian Lorenzo Bernini e le visioni spaziali di Lucio Fontana. Ceroli ci invita a sognare ancora, intrecciando razionalità e bellezza immaginifica.
Secondo il curatore Cesare Biasini Selvaggi, “La forza di sognare ancora” è il filo conduttore di un percorso artistico iniziato negli anni Cinquanta. Le opere di Ceroli, afferma il curatore, rappresentano la speranza di un cambiamento e l’aspirazione a una nuova coscienza civile, dando forma a una bellezza che risuona con le “infinite forme meravigliose della natura” descritte da Charles Darwin.
Le opere in mostra
La mostra propone un percorso inedito attraverso 10 installazioni-sculture concepite come un unico ambiente, ma autonome e interattive. Tra i lavori esposti spiccano:
- “La mia vita” (2024): una sequenza aritmica di 28 elementi in legno, evocazione del fluire del tempo e della memoria.
- “Mare Nostrum” (2024) e “La barca di Caronte” (2023): opere che intrecciano riferimenti mitologici e temi ecologici, in un dialogo tra classicità mediterranea e contemporaneità.
- “Venezia” (2024): un’imponente installazione di 62 tronchi di pino, omaggio alla città lagunare e alla sua straordinaria ingegneria artigiana.
- “Non roviniamo la Terra” (2024): un invito a riflettere sulla fragilità del pianeta, con materiali che evocano le trasformazioni della natura.
Queste opere, concepite come atti di un personale “Teatro delle Mostre”, propongono sistemi aperti di interazione, stimolando un dialogo diretto e imprevedibile con il pubblico
L’arte come ponte tra natura e cultura
Mario Ceroli continua a esplorare la relazione tra umanità e natura, privilegiando il legno come materiale simbolico e fondendo linguaggi artistici diversi. Dalla Land Art alla Body Art, la sua ricerca si concentra sul rispetto per la biodiversità, superando l’antropocentrismo e valorizzando l’intelligenza che permea il mondo naturale.
Pubblicazione e approfondimenti
A corredo della mostra, una pubblicazione edita da Metilene Edizioni offre una panoramica completa delle opere esposte, accompagnata dai saggi di Angelo Crespi, Cristina Mazzantini, Cesare Biasini Selvaggi e dello stesso Mario Ceroli. Il catalogo è sponsorizzato da Banca Ifis.
Un progetto condiviso
La mostra inaugura un’importante collaborazione tra la Grande Brera e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dopo Milano, l’esposizione approderà nella capitale nell’aprile 2025, arricchita da una selezione di opere che ripercorrono la carriera dell’artista. Questo progetto è stato realizzato grazie al supporto di Ifis art, iniziativa di Banca Ifis per la valorizzazione dell’arte contemporanea.
Info utili
Quando
Dall’8 dicembre 2024 al 10 marzo 2025
Dove
Sala Stirling
Dall’8 dicembre 2024 fino a fine febbraio 2025
Dall’8 dicembre 2024 fino a fine febbraio 2025, Palazzo Citterio ospita Renaissance Dreams – Capitolo I: Pittura, parte dell’opera immersiva creata appositamente per MEET Digital Culture Center da Refik Anadol, uno dei più celebri media artist al mondo. L’opera permanente di MEET, arrivata nel ledwall di Palazzo Citterio grazie alla collaborazione tra MEET Digital Culture Center e il Museo nazionale di Arte digitale (MNAD), è un viaggio ipnotico tra arte, tecnologia e storia.
Renaissance Dreams è un’installazione audiovisiva che fonde la tradizione del Rinascimento italiano con le infinite possibilità dell’intelligenza artificiale. Un dataset composto da immagini e testi creati tra il 1300 e il 1600 è stato rielaborato attraverso avanzati algoritmi GAN (Generative Adversarial Network). Il risultato è un’esperienza unica: immagini, colori e suoni si intrecciano per offrire allo spettatore un sogno digitale in quattro capitoli – Pittura, Scultura, Letteratura e Architettura.
Questa straordinaria installazione, nata nel 2020 per MEET dove da allora è opera permanente, è considerata la “Cappella Sistina” dell’arte digitale. A Palazzo Citterio, il pubblico potrà vivere una parte di questo capolavoro immersivo, fruibile nel ledwall al piano terra. Questa operazione culturale si inserisce nel programma di inaugurazione della Grande Brera, proiettando Milano al centro dell’arte e della cultura digitale globale
Refik Anadol (Istanbul, 1985), artista e ricercatore di origine turca residente a Los Angeles, è una figura di spicco nell’esplorazione delle intersezioni tra arte, scienza e tecnologia. Con il suo team, Anadol crea esperienze multisensoriali che trasformano i dati in poetiche narrazioni visive. Le sue opere, esposte in prestigiose sedi come il MoMa di New York e la Biennale di Venezia, ridefiniscono i confini della percezione spaziale, invitandoci a riflettere su come la tecnologia possa diventare un linguaggio artistico.
Info utili
Quando
Dall’8 dicembre 2024 fino a fine febbraio 2025
Dove
Palazzo Citterio, piano terra
La Grande Brera in Braidense
In occasione della mostra La Grande Brera, progettata per inaugurare l’apertura di Palazzo Citterio, la Biblioteca Nazionale Braidense offre al pubblico un’esposizione che narra la propria storia attraverso i suoi fondi e un ricco carteggio dal suo archivio storico.
In occasione della mostra La Grande Brera, progettata per inaugurare l’apertura di Palazzo Citterio, la Biblioteca Nazionale Braidense offre al pubblico La Grande Brera in Braidense, un’esposizione, a cura di Cecilia Angeletti e Marina Zetti, che ne narra la storia attraverso i suoi fondi, corredandola, per la prima volta, con un ricco carteggio dal suo archivio storico.
Il pubblico potrà ammirare, tra i 90 documenti esposti nelle bacheche della sala Maria Teresa e dell’atrio, non solo i pregevoli tesori che la Braidense conserva ma cogliere la storia di questa istituzione. Se inizialmente, le acquisizioni erano selezionate con l’intento di ampliare le competenze della biblioteca riflettendo l’ideale enciclopedico di fine Settecento, le donazioni e gli acquisti, che continuano ad arricchire il suo patrimonio, delineano una biblioteca multidisciplinare che guarda al passato, al presente e al futuro.
La narrazione si articola in un percorso cronologico che porterà il visitatore dal periodo della gestazione e della nascita fino ad arrivare ai giorni nostri.
I volumi delle raccolte librarie mostrati raccontano, attraverso i fondi costitutivi e quelli delle ultime acquisizioni, alcuni momenti della storia della Braidense.
Il visitatore potrà ammirare il Rescritto imperiale di Maria Teresa d’Austria del 1770, atto di fondazione della biblioteca, prestato dall’Archivio di Stato di Milano per poi passare al magnifico codice manoscritto del XV secolo del fondo Pertusati, la Geografia di Francesco Berlinghieri appartenuto a Lorenzo de’ Medici.
Il fondo Umberto Eco è rappresentato dai meravigliosi grandi volumi di Athanasius Kircher <1602-1680> e dallo splendido incunabolo Hypnerotomachia Poliphili, stampata da Aldo Manuzio nel 1499.
Il percorso si chiude con l’ultima donazione che costituisce il fondo Baj con il libro d’artista La cravate ne vaut pas une médaille (1972-1973).
(doppia entrata dalla Biblioteca Braidense e dalla Pinacoteca di Brera)
Pinacoteca di Brera
Biblioteca Nazionale Braidense
Via Brera 28, Milano
Palazzo Citterio
Via Brera 12, Milano
www.pinacotecabrera.org
www.palazzocitterio.org
www.bibliotecabraidense.org