SKIRA RICORDO DI GILLO DORFLES e PRESENTAZIONE VOLUME LA MIA AMERICA TRIENNALE MILANO

La mia America
a cura di Luigi Sansone
A partire dal secondo dopoguerra, Gillo Dorfles viaggia negli States dove incontra personalità di
primo piano: conosce i più noti studiosi di problemi estetici e critici d’arte (Thomas Munro, Clement
Greenberg, James Sweeney, Alfred Barr, Rudolf Arnheim, György Kepes) e dialoga con alcuni tra i
maggiori architetti della East e West Coast (Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe, Louis Kahn,
Frederick Kiesler).
Dai suoi soggiorni Dorfles trae spunto per numerosi articoli sulla società, la pittura, l’architettura, il
design e l’estetica americana, all’epoca pubblicati su “Domus”, “Casabella”, “Aut Aut”, “La Lettura”,
“Metro” e in numerosi cataloghi, articoli che, raccolti ora assieme ad altri scritti inediti in questo
volume, ci permettono di approfondire uno dei periodi più significativi e stimolanti della cultura
USA, attraverso i racconti e le memorie del grande critico d’arte.
“Dorfles è stato tra i primi critici d’arte a recarsi negli Stati Uniti negli anni immediatamente
successivi al conflitto mondiale per approfondire la sua conoscenza sull’arte, l’architettura e la vita
negli USA. L’Italia dopo un lungo periodo di oscuramento culturale dovuto alla guerra e alle note
vicende politiche che la precedettero, aveva la necessità di aprirsi al resto del mondo per spezzare
quell’isolamento che per oltre un ventennio ne aveva condizionato lo sviluppo in molti settori, non
ultimo quello socio-culturale.
Gli anni Cinquanta vedono un infittirsi di scambi artistici tra l’Italia e gli Stati Uniti, scambi che
avevano iniziato a intensificarsi dopo la presentazione nel 1948 alla Biennale di Venezia della
Collezione di Peggy Guggenheim che includeva, tra le altre, opere dei maggiori esponenti
dell’Espressionismo Astratto americano…” (dalla Prefazione di Luigi Sansone)
Gillo Dorfles (1910-2018), critico d’arte, pittore, docente universitario di Estetica, a partire
dall’immediato dopoguerra si è impegnato in un’appassionata difesa dell’arte d’avanguardia. Si è
imposto come una delle personalità più attente agli sviluppi dell’arte e dell’estetica contemporanee.
Tra le sue opere più note, tradotte in molte lingue, ricordiamo Nuovi riti, nuovi miti (1965), Artificio
e natura (1968), Le oscillazioni del gusto (1970), Il Kitsch (1972), Mode e modi (1979), Elogio della
disarmonia (1986), Il feticcio quotidiano (1988), L’intervallo perduto (1989), Preferenze critiche (1993),
Fatti e fattoidi (1997), Irritazioni (1998).
Con Skira ha recentemente pubblicato Gli artisti che ho incontrato, a cura di Luigi Sansone (2015).
2018, 14 x 21 cm, 304 pagine, cartonato
ISBN 978-88-572-3807-4
€ 25,00

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