LineaPelle | Fiera Rho Milano ATIPOGRAFIA presenta THE PERFECT TANNERY

21- 22- 23 Febbraio 2017

Padiglione 9 A07 B08

LineaPelle | Fiera Rho Milano

ATIPOGRAFIA
 presenta
 THE PERFECT TANNERY
 Un progetto fotografico sulla nuova identità conciaria.
Stuart Franklin / Mark Power
 
a cura di Elena Dal Molin e Lynda Scott
da un progetto di Gaetano Castellini Curiel

The Perfect Tannery, la mostra presentata negli spazi di Atipografia lo scorso autunno, arriva a Milano da martedì 21 a giovedì 23 febbraio 2017 in occasione di LineaPelle, la più importante fiera del settore conciario.

La mostra, a cura di Elena Dal Molin e Lynda Scott, nasce da un progetto di Gaetano Castellini Curiel ed è promosso dalle otto maggiori aziende della filiera della concia (Conceria Montebello, Rino Mastrotto Group, ICA, Dani, Gruppo Mastrotto, Adelaide, Faeda, Bonaudo) insieme al depuratore Acque del Chiampo, UNIC – Unione Nazionale Industria Conciaria, Confindustria Vicenza sezione della Concia, Intesa Sanpaolo e Comune di Arzignano.

The Perfect Tannery è un progetto fotografico dedicato alla valle del Chiampo, il più esteso e importante distretto della concia in Italia. Una riflessione identitaria di respiro internazionale su questa particolare realtà produttiva che genera l’1% del PIL italiano e il 51% del fatturato italiano del settore e conta 430 imprese e 8300 addetti in 130 chilometri quadrati.

A condurla sono stati chiamati due grandi maestri della fotografia, entrambi membri di Magnum Photos: Stuart Franklin (Londra, 1956) e Mark Power (Harpenden, 1959).

La centenaria tradizione della produzione conciaria nella provincia vicentina ha voluto rinnovarsi sposando un modello di economia circolare e sostenibile: la mostra delinea la realtà del distretto della concia che ha saputo unire la propria tradizione di passione e competenza con la scienza tecnologica più avanzata. The Perfect Tannery è il racconto tra passato e presente, tra tecnologia e ambiente della capacità manifatturiera di un’eccellenza italiana e del territorio che la ospita.

La mostra si sviluppa su un duplice filone narrativo: da una parte Franklin indaga l’acqua come elemento naturale del territorio e nel suo fondamentale utilizzo industriale per il distretto; dall’altra l’obiettivo fotografico di Power esplora il mondo della produzione conciaria e le sue tecnologie innovative.

Stuart Franklin, fotoreporter di fama internazionale, focalizza la propria indagine sulle acque della valle del Chiampo ed esplora la stretta connessione tra la natura e il lavoro dell’uomo con il progetto intitolato Water. Il viaggio del fotografo parte dalla morfologia del territorio, dal fiume, e arriva all’insediamento industriale, il grande impianto di depurazione delle Acque del Chiampo. Franklin si fa testimone di una cooperazione millenaria tra uomo e ambiente, esplicitata nella mostra anche attraverso l’inclusione della fotografia di un fossile di pesce angelo, reperto che ha stimolato la riflessione dell’artista sul processo di conservazione del paesaggio naturale. Il lavoro di Franklin si snoda lungo una serie di immagini evocative, dalla forza di un fiume in piena alle provette di laboratorio sino alle ombre delle tubature del depuratore che si intrecciano tra loro come i fili di una ragnatela.

“È stato un piacere per me lavorare a questo progetto – ha detto Franklin Ho voluto da un lato cercare poesia ed astrazione, dall’altro testimoniare la funzionalità dell’impianto e raccontare la meravigliosa acqua pulita che scorre nei pressi della città di Arzignano.”

Mark Power, fotografo e professore di fotografia presso l’Università di Brighton, nell’arco di sette giorni, ha fotografato 8 concerie e un impianto chimico dando vita a un corpus di 35 fotografie intitolato Tanneries. Le nuove tecnologie industriali e l’umanità attiva nel distretto sono i protagonisti di questa serie di opere inedite. Power, affascinato dall’antico processo della concia delle pelli, ha creato un percorso che accompagna il visitatore in una vera e propria immersione nella realtà delle concerie. I volti dei lavoratori, i macchinari industriali, i dettagli delle pelli lavorate e le ampie panoramiche degli stabilimenti conciari parlano al visitatore di un paesaggio industriale quanto umano.

“Mi interessava fare un lavoro ispirato alle concerie, piuttosto che un lavoro sulle concerie – ha raccontatoPower ho preso le distanze dal processo e mi sono concentrato, con la libertà artistica che mi è stata concessa, su come questo potesse essere tradotto in immagini che potessero durare nel tempo.”

Con The Perfect Tannery per la prima volta le aziende conciarie si sono riunite nella costruzione di un progetto comune, vicine nella volontà di promuovere una nuova immagine del distretto.

“L’importanza di The Perfect Tannery – dice Elena Dal Molin, Presidente dell’associazione culturale Atipografia – è fondamentale per la valle del Chiampo. Non è solo estetica e non è solo documentazione: è il racconto di una realtà complessa dalle molteplici sfaccettature: l’industria, la tecnologia, l’uomo, l’ambiente e la cultura italiana del lavoro, elementi che qui hanno imparato a convivere in armonia. È l’incantevole narrazione di un territorio orgoglioso di rappresentare una preziosa eccellenza per l’Italia.”

“Abbiamo voluto raccontare il distretto della concia attraverso la fotografia – dice Gaetano Castellini Curiel, ideatore del progetto – per l’immediatezza con cui è in grado di instaurare con il pubblico un dialogo diretto e profondo, riuscendo a mettere in atto una sintesi che sia in grado di veicolare non solo delle informazioni ma anche dei valori universali.”

Michele Coppola, Responsabile Attività Culturali Intesa Sanpaolo, partner del progetto, afferma: “La nostra Banca, nata dall’aggregazione di oltre 250 istituti preesistenti, raccoglie in sé diverse storie, culture e tradizioni e ha sempre mantenuto un profondo legame con i propri territori. Facendo del binomio “cultura” e “impresa” un aspetto che contraddistingue la propria attività, Intesa Sanpaolo è impegnata a sostenere la crescita e l’innovazione delle comunità locali ma nello stesso tempo a salvaguardarne il passato, valorizzando quel patrimonio di saperi e conoscenze che costituisce la loro identità”.

Il progetto è corredato dalla pubblicazione dal libro The Perfect Tannery edito da Damiani, completo di un’appendice Genius Loci, il lavoro del fotografo Luca Peruzzi (Arzignano, 1977) che ha costruito un confronto tra la Arzignano degli anni ’70 e quella di oggi, ispirandosi a una serie di fotografie di denuncia che mostravano un territorio sfigurato dall’inquinamento dovuto proprio alle industrie della concia. Peruzzi intende così presentare, attraverso una serie di accostamenti fotografici, il progresso e la decontaminazione della valle a partire dalla creazione dell’impianto di depurazione.

I testi presenti nel libro a cura di Francois Hebel, Lorenza Bravetta, Elena Dal Molin, Gaetano Castellini Curiel e Silvia Castagna indagano il linguaggio della fotografia e la storia del distretto della concia di Arzignano.

(Visited 49 times, 1 visits today)