Giuseppe Viola Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia

La fame 1968 100x70 olio su tela La lotta dell%27uomo 1983 imagista cm.50x60 olio su tela

Giuseppe Viola

“Equilibrio nell’estro”

A cura Archivio Storico Opere Giuseppe Viola

Spazio per le Arti contemporanee del Broletto

Piazza della Vittoria – Pavia

Da venerdi 7 ottobre a domenica 23 ottobre 2016 

Presentazione di Mariachiara Vidali, Storico dell’Arte

 

inaugurazione 7 ottobre 2016, ore 18.30

 

La mostra prosegue fino al 23 ottobre 2016

Venerdì 7 ottobre2016, alle ore 18.30, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Pavia Giacomo Galazzo,   inaugura nello Spla mostra Giuseppe Viola “ Equilibrio nell’estro” , retrospettiva dedicata al celebre artista scomparso nel 2010.

L’esposizione, che rimane aperta al pubblico fino al 23 ottobre 2016, è presentata dalla storica dell’arte Mariachiara Vidali, organizzata e curata dall’Archivio Storico opere di Giuseppe Viola, in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia e il patrocinio della Regione Lombardia.

Giuseppe Viola – scrive nel testo di presentazione alla mostra la storica dell’arte Mariachiara Vidali – nonostante la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha saputo mostrare una chiara quanto rara autonomia espressiva che non è rimasta imbrigliata, come spesso accade, nello scolasticismo stilistico delle correnti pittoriche di riferimento. Ne è efficace esemplificazione l’incontro di Viola con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis. Come è naturale che sia, nelle opere di quel periodo, gli anni cinquanta, ne emergono prepotenti le influenze tecniche ed il richiamo al lessico depisisiano, che tuttavia sono stemperati nei termini di un loro superamento ed appaiono declinati nei limiti in cui consentono già di individuare le tracce di una ricerca concettuale propria. Allo stesso modo l’esperienza parigina, spesso rivelatasi nefasta  per molti giovani artisti, è arricchimento delle potenzialità espressive nella quale Viola non soccombe con l’adesione passiva ad una delle egemoni correnti pittoriche, ma in cui al contrario coglie l’opportunità di estendere il suo percorso di ricerca, di meglio definire il proprio repertorio espressivo ed eliminare ogni possibile confine a quella peculiare sintassi simbolica che è il tratto distintivo del suo intero percorso pittorico. E’ infatti a partire da quest’ultima, che sul finire degli anni 60′ Viola, complice del felice sodalizio intellettuale con lo scrittore Dino Buzzati, dà vita al Manifesto Imagista; audace impresa di trasposizione in pittura dei dettami imagisti postulati ad inizio secolo dall’americano Ezra Pound, fino a qual momento rimasti di esclusiva pertinenza della poesia.  (…) Viola continua inoltre la realizzazione di complementi d’arredo ispirati alla corrente Imagista.  Dopo la poltrona imagista realizzata ed esposta a Palazzo Te, gli eredi dell’Archivio Giuseppe Viola in collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, 36 anni milanese ideatrice della poltrona Three for Fun esposta già al Fuori Salone di Milano, hanno ideato e creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati,  alcuni di questi visibili in mostra.

Nella splendida cornice di Palazzo Broletto sede vescovile del XII secolo divenuta poi sede municipale si trova la sala espositiva che ospiterà 80 dipinti dell’artista Giuseppe Viola (1933 – 2010), mostra patrocinata dall’ Assessorato alla Cultura di Pavia e da Regione Lombardia.

Giuseppe Viola, nonostante la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha saputo mostrare una chiara quanto rara autonomia espressiva che non è rimasta imbrigliata, come spesso accade, nello scolasticismo stilistico delle correnti pittoriche di riferimento. Ne è efficace esempilificazione l’incontro di Viola con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis. Come è naturale che sia, nelle opere di quel periodo, gli anni cinquanta, ne emergono prepotenti le influenze tecniche ed il richiamo al lessico depisisiano, che tuttavia sono stemperati nei termini di un loro superamento ed appaiono declinati nei limiti in cui consentono già di individuare le tracce di una ricerca concettuale propria.

Allo stesso modo l’esperienza parigina, spesso rivelatasi nefasta  per molti giovani artisti, è arricchimento delle potenzialità espressive nella quale Viola non soccombe con l’adesione passiva ad una delle egemoni correnti pittoriche, ma in cui al contrario coglie l’opportunità di estendere il suo percorso di ricerca, di meglio definire il proprio repertorio espressivo ed eliminare ogni possibile confine a quella peculiare sintassi simbolica che è il tratto distintivo del suo intero percorso pittorico.  E’ infatti a partire da quest’ultima, che sul finire degli anni ’60 Viola, complice del felice sodalizio intellettuale con lo scrittore Dino Buzzati, da vita al Manifesto Imagista; audace impresa di trasposizione in pittura dei dettami imagisti postulati ad inizio secolo dall’americano Ezra Pound, fino a quel momento rimasti di esclusiva pertinenza della poesia. L’Imagismo indubbiamente l’acme artistico di Giuseppe Viola, è il segno più tangibile che ha lasciato nella storia dell’arte ed anche uno dei fenomeni pittorici più complessi, non ancora sufficientemente indagati, nel suo coraggioso tentativo di coniugare le radicali tematiche della tradizione pittorica con le impellenti istanze imposte dalla contemporaneità. L’Imagismo di Viola si propone dunque come opzione narrativa, come possibilità espressiva e non esclusiva, come opportunità dell’artista di non sostituirsi all’oggetto della sua pittura ma di attingere da esso liberandolo da vincoli tecnici e descrittivi.

Ciò che appare subito evidente a chi si proponga di esaminare più da vicino l’arte di Giuseppe Viola è la sostanziale continuità del suo discorso. Un filo logico corre lungo la sua attività pittorica e lo si riconosce chiaramente sia nell’assiduo ritornare e nel graduale precisarsi di motivi prima soltanto accennati o appena intuiti, sia nell’apparire improvviso di motivi nuovi (quasi l’artista intendesse esplorare più di una strada contemporaneamente), motivi spesso riassorbiti dall’opera successiva, nella quale pur lasciano visibili tracce.

Ed è appunto questa continuità del linguaggio di Viola che spiega la difficoltà di una esatta collocazione nel tempo di molte sue opere e conferma la necessità di una lettura globale del suo lavoro. Di fatto, “la progettazione” dei quadri di Viola erano già impressi nella sua mente nella loro interezza, pertanto l’armonia che ne risulta è sì frutto d’estro poetico ma su una solida base di ricerca di equilibri formali. Questo suo continuo realizzare se stesso attraverso le immagini garantisce l’unità piena, senza residui tra contenuto e forma, tramite la perfetta padronanza di una raffinata tecnica coloristica.

Tra le opere esposte ci saranno lavori inediti come “ Le bambole” (1963) , “ Il bacio” (1968 – 1969), “ Il pugile” – (1976 – 1978). “Lotta di cavalli” (1968), collage imagista (esposizioni: Mantova, Palazzo Te; Napoli, Castel  dell’Ovo); “La lotta dell’uomo” (1968), collage imagista con pelle e sughero (esposizioni: Napoli Castel dell’Ovo; Melzo, Palazzo Trivulzio).

Continua inoltre la realizzazione di complementi d’arredo ispirati alla corrente Imagista. Dopo la poltrona imagista realizzata ed esposta a Palazzo Te di Mantova, gli eredi dell’Archivio Giuseppe Viola in collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, 36 anni milanese, ideatrice della poltrona Three for Fun esposta  già al Fuori Salone di Milano, hanno ideato e creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati, alcuni di questi visibili in mostra.

Nel 1968 prima monografia, presentata da Dino Buzzati e Mario Portalupi. Il Comune di Melzo con il patrocinio della Provincia di Milano, ha costituito il “Museo della Pace” interamente composto da 12 sue grandi opere. Catalogo ufficialmente presentato al Circolo della Stampa di Milano. Nel 2004 – “Confini e Percorsi del Colore”, catalogo e mostra a Palazzo del Senato, Milano, presentato da Salvatore Italia, Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali, Roma. Nel 2006, Castel dell’Ovo, Napoli, esposizione personale “PAX-IMAGISMO” con il patrocinio del Comune di Napoli. Nel 2007, il 27 febbraio presso il Circolo della Stampa di Milano, viene presentata l’opera editoriale “IMAGISMO” a cura di “Centro Diffusione Arte”. A cura di Domenico Montalto. Nel 2007 Viola è presidente del Comitato Scientifico e selezionatore degli artisti che compongono la Collezione Artistica per la Fondazione Istituto Neurologico  “C. Besta” – Milano.

Nel 2014 è stata presentata a Palazzo Te nell’ala  “Le Fruttiere” di Mantova una grande retrospettiva con 80 dipinti, di cui molti lavori imagisti, oltre a ceramiche, sculture, e due grandi pannelli “La fucilazione” realizzato nel 1973 (cm. 190 x 190, olio su tavola) e “La pace” del 1975 (cm. 180 x 180, olio su tavola), curata da Carlo Micheli.  Per l’occasione è stato inoltre presentato il 1° volume del Catalogo Generale delle Opere di Giuseppe Viola (pag. 360 Ed. Publi Paolini, Mantova). Sempre nello stesso anno, dal 29 novembre al 18 gennaio 2015, presso il Museo Diocesano Francesco Gonzaga, Mantova, presentazione di Marco Rebuzzi, Conservatore del Museo, esposti 15 dipinti di cui La crocifissione e La resurrezione che Viola aveva realizzato nel 2009 con l’intento di donarle al Museo Diocesano, le stesse sono state collocate definitivamente nel Museo nella sezione di Arte Contemporanea, già comprendente numerose opere di pittura e scultura.  Giuseppe Viola nasce a Milano nel 1933 da genitori siciliani e muore a Basiglio nel 2010 all’età di 77 anni.  Oggi, nello scenario dell’arte contemporanea, l’opera di G. Viola si pone come un unicum per qualità, e ragioni poetiche, riproponendoci  quegli eterni valori della pittura, che qui vediamo incontrare, fecondamene, le magie del suo percorso.

Suoi lavori figurano in permanenza presso prestigiose collezioni private ed Enti Museali tra i quali ricordiamo: Il Museo d’arte Moderna della Città del Vaticano, Museo d’arte Contemporanea di Helsinki, Museo dell’Informazione di Senigallia (Ancona), Pinacoteca Zelantea di Acireale (Catania), Museo Diocesano di Mantova.

Da venerdi 7 a domenica 23 ottobre 2016

Pavia – Sala delle Esposizioni Palazzo Broletto – Piazza della Vittoria 

Orari d’ ingresso:

orari: giovedì e venerdì 16.00 – 19.00 ; sabato, domenica 10.30 – 12.30, 16.00 – 19.00

Inaugurazione: venerdì 7 ottobre dalle ore 18.30

Ingresso libero

Contatti e Ufficio stampa

Archivio Storico opere di Giuseppe Viola   – Tel. +39 02 90427685 + 347 1658194

info.centrodiffusionearte@gmail.com

con il patrocinio di :

Comune di Pavia, Regione Lombardia

 

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