Massimo Bottura ha aperto il Refettorio Ambrosiano a Piazzetta Greco Milano

Massimo Bottura

Massimo Bottura e Davide Di Fabio

il refettorio

fonte battesimale

Visto da quattro protagonisti il Refettorio Ambrosiano che ha aperti i battenti giovedì sera con un menù firmato Massimo Bottura:

Il Cardinale Angelo Scola: “Questa opera non è operazione sofisticata di intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di parlare livello non solo cittadino e nazionale ma almeno europeo per superare il narcisismo da cui possiamo riscattarci perché non abbiamo né la psicologia dei gufi  né quella dei corvi che pensano che tutto sia perduto”.

Il sindaco Giuliano Pisapia: “Credo che questa iniziativa rientri nel progetto che Milano sta portando avanti con il protocollo dei sindaci delle città del mondo dove ormai vive il 60 per cento della popolazione del pianeta. Un protocollo con impegni precisi, e buone prassi, una delle quali è senza dubbio il Refettorio Ambrosiano”.

Lo chef tristellato ideatore del progetto: “Mi sono bastati 45 minuti per fare il giro di telefonate ai cuochi più importanti del mondo. Tutti non mi facevano nemmeno finire di parlare che subito mi dicevano sì. Alain Ducasse, ad esempio, mi ha detto che verrà qui il 14 luglio per festeggiare al Refettorio Ambrosiano la presa della Bastiglia”.

Il regista Davide Rampello, co-ideatore con Bottura del Refettorio: “Abbiamo voluto che questo luogo fosse anche un posto bello, perché solidarietà e bellezza sono la stessa cosa: la bellezza sta nel come si da”.

E, così, dopo oltre un anno di lavoro il vecchio teatro di Greco è stato trasformato in un luogo di bellezza dove andrà in scena quotidianamente la solidarietà. Il cibo (pane, carne, ortaggi, frutta appena arrivato dall’Expo trasformati in piatti da stelle Michelin grazie alla genialità di Bottura e alla bravura del suo aiuto, Davide DiFabio) che in troppi luoghi di Milano verrebbe sprecato, qui sarà recuperato e nobilitato da grandi chef. Caritas Ambrosiana lo servirà a persone bisognose inserite in un percorso articolato verso il recupero dell’autonomia. E, così, l’Arcivescovo di Milano, Scola, nel presentare l’idea del duo Bottura-Rampello ha detto “Voglio esprime la mia gratitudine per questo bellissimo gesto che è la punta dell’iceberg della città metropolitana e plurale che è Milano. Questa iniziativa è un gesto di riconoscimento reciproco tra persone che possono pure avere una visione diversa della vita ma sanno che devono vivere insieme e trasformano questo dato di fatto in una scelta per la vita buona attenta a chi ha bisogno. E che sono stati capaci di coniugare la povertà alla bellezza»” e, a questo punto,  il Prelato ha ricordato che già in passato nella storia della città ciò avvenne ad esempio nella costruzione del Duomo “i cui maggiori contribuenti furono proprio i poveri e in speciale modo le prostitute”.

 

Come sarà gestito

 

Così sarà per il Refettorio Ambrosiano, che sarà alimentato dalle eccedenze prodotte dal sito espositivo. Un accordo firmato con Coop ha già consentito di recuperare oltre 3 tonnellate di cibo fresco (carne, pesce, frutta, verdura, focacce e latticini) provenienti dal punto vendita aperto dall’azienda di distribuzione nel sito espositivo. Tutti prodotti destinati ad essere buttati. Ma recuperati e lavorati dalla cooperativa “Il Grigio” di Lecco, sono stati ridistribuiti alle persone in difficoltà attraverso i centri di ascolto delle parrocchie e le mense della città. Dall’entrata in funzione del Refettorio, il 4 giugno, una parte di queste derrate sarà utilizzata dagli chef di fama internazionale chiamati da Massimo Bottura che si alterneranno ai fornelli nel corso del semestre espositivo. La gestione del Refettorio sarà affidata da uno staff stabile composto da un responsabile, una cuoca, un aiuto e un educatore aiutati da una settantina di volontari che daranno il turno nell’arco della settimana. Funzionerà da lunedì a venerdì la sera, mentre nel fine settimana sarà a disposizione della comunità parrocchiale di Greco, e servirà 96 pasti per altrettante persone individuate da Caritas Ambrosiana tra coloro che sono già inserite in un percorso di recupero di cui l’aiuto alimentare costituisce solo una tassello di un mosaico più ampio di interventi.

La prima cena del refettorio Ambrosiano è stata preparata dallo chef Massimo Bottura con il suo secondo, Davide De Fabio: pasta al forno, brodo e passatelli dal recupero del pane. Mentre la Carpigiani ha preparato un gelato realizzato con materie prime di recupero.

 

I finanziamenti

 

Come si finanzierà il Refettorio? Una parte delle spese di realizzazione della struttura sarà coperta con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica. Un’altra parte da una raccolta fondi partecipativa sulla rete. E, per questo, la società Up ha sviluppato una piattaforma di crowdfunding sul portale www.upeurope.com che debutterà proprio con la campagna “Ama il prossimo tuo un po’ più spesso” a favore del Refettorio Ambrosiano.

 

Chi ha contribuito alla realizzazione del progetto

 

L’idea del refettorio è di Massimo Bottura e Davide Rampello, ma promosso con dall’Arcidiocesi di Milano e dalla Caritas Ambrosiana che lo gestirà con la collaborazione di Expo 2015. Ma il progetto ha coinvolto le eccellenze della cucina internazionale, dell’arte e del design come Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Maurizio Nannucci, Mimmo Paladino, Mario Bellini, Antonio Citterio, Pierluigi Cerri, Philippe Casens, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Terry Dwan, Giulio Iacchetti, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Franco e Matteo Origoni, Gaetano Pesce, Italo Rota, Matteo Thun, Benedetto Fasciana, PatriciaUrquiola. E aziende come, per esempio, Lavazza, San Pellegrino, Enel Cuore, Parmigiano Reggiano. Federlegno, Agnelli, Alessi, Argus Security, Artemide, Banzai Consulting, Bormioli, Banca Popolare dell’Emilia e Romagna, Carpigiani, Eataly, Etruria Design, Evo Logics, Famag, Ideal Standard, Il Sole24 Ore-Business School, Kartell, Kme Group, Medagliani, Petra, Poliform, Presto, Mobili Riva 1920, Saidel, Skira, Sotheby’s.

E, scherzando, il Commissario per l’Expo Giuseppe Sala ha detto che “questo luogo sopravviverà a Expo, come spero di sopravvivere anche io”, esprimendo anche la soddisfazione personale per il piccolo contributo dato.

Michele Pizzillo

foto di Michele Pizzillo

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