Condè Nast: il punto della situazione a fine 2014 e previsioni 2015

Giampaolo Grandi 1  Usai 1  Domenico Nocco - Executive Vice President Finance & Operations -  CN Italy

Nella sede milanese di Condè Nast Giampaolo Grandi, Presidente e Amministratore delegato Condé Nast,  Domenico Nocco, Executive VicePresident Finance&Operations e Fedele Usai, Deputy Managing Director hanno  fatto il punto della situazione della casa editrice, presente in 12 paesi con una propria società, e in licensing in altri 16 paesi, affermando che il 2014 è stato un anno importante per il progetto iniziato nel 2012, nonostante il contesto economico  e pubblicando sempre su carta.

E’ stato fatto presente che per restare nel mondo della comunicazione  e restare in contatto con la gente, bisogna andare là dove essi sono e cioè sui media:TV/radio, cinema, web, IPad, smartphpne e quant’altro  sia di innovativo.Ciò è dettato dal fatto che il modello di business della carta stampata è “antico” e richiede un’attenzione sempre più legata agli altri mezzi di comunicazione.

In USA si sono già adeguati e i risultati sono superiori alle aspettative, quindi  la necessità di fare una scelta tra carta e schermo.In tal senso si era mosso il progetto Reinvent, che dopo un faticoso decollo, ha oggi un gran successo che i numeri non smentiscono per ora. Infatti là dove si è innovato come nel digitale si è arrivati a 15 milioni di utenti, tra i risultati più sorprendenti c’è Vanity Fair che da sola ha 7 milioni di utenti unici.

Considerato che il digitale cresce in media del 20% si sono  messi in cantiere tre progetti per il 2015:

-implementazione dei maschili

-una destinazione nuova, unica sul mercato legata al mondo del beauty, lancio previsto a febbraio

-acquisizione completa de La Cucina Italiana

Il live ha oggi 1.700.000 utenti unici, con rientri pubblicitari di grande spessore, quali Tudor, Visa, Chanel, si vuole incrementare questa voce anche appoggiandosi a giovani  videomaker che  con il loro talento possono contribuire al suo sviluppo.

Infine oltre alla presenza digitale, al nuovo sito, all’incremento di eventi si prevede anche una Scuola di Cucina.

Da ultimo in vista dell’expo 2015 si cercano talenti.

Di seguito il c.s.con i dati mumerici del gruppo Condè Nast

Giuliana de Antonellis

Gruppo Condé Nast

Presente in 12 paesi con una propria società, e in licensing in altri 16 paesi.

Condé Nast International, gestita da Jonathan Newhouse, ha la responsabilità di tutti i paesi con l’eccezione degli Stati Uniti.

Il fatturato di CN International è superiore al miliardo di dollari e il margine operativo del 2014 è pari a circa 140 milioni di dollari. Nessuna società del gruppo è in perdita.

L’Italia vale circa il 20% di questo fatturato e circa il 13% del margine operativo nel 2014 (dati più avanti).

Condé Nast Italia

Nel 2014 il fatturato pubblicitario sarà leggermente superiore a quello del 2013 (a perimetro omogeneo e cioè escludendo le testate chiuse Myself e Sposabella): circa 120 milioni.

Il fatturato pubblicitario de La Cucina Italiana nel 2014 è stato di 1.2 milioni, con  una crescita del 200% rispetto al 2013. Prevediamo di crescere del 25% nel 2015.

La pubblicità su stampa (105 milioni nel 2014) chiuderà con una leggera flessione: -1% (il mercato farà almeno il -10%).

Dal 2007 al 2014 Condé Nast ha raddoppiato la quota di mercato pubblicità periodici: dal 12% al 24% (vedi grafico).

Il digital cresce del 18% nel 2014 (il mercato è flat) e rappresenta il 10,5% del fatturato totale pubblicità (vedi grafico). Se ci limitiamo ai soli brand che hanno una presenza digitale (Vanity Fair, GQ, Wired, Vogue) l’incidenza del fatturato sul totale pubblicità è pari al 15%.

I risultati negli anni della lunga crisi sono diminuiti, ma l’azione sui costi e lo sviluppo del business digitale hanno assicurato all’azienda una solidità finanziaria anche negli anni più difficili.

Il parametro di valutazione della performance all’interno di Condé Nast International è rappresentato dal margine operativo (i 140 milioni di dollari di cui sopra) che non comprende le royalties sui brand e i costi dell’headquarter di Londra. Come abbiamo detto prima, l’Italia contribuisce a questo risultato con circa 13 milioni (questa volta parliamo di euro). Nel 2013 il margine operativo è stato di 10 milioni; contiamo di arrivare a 17 nel 2015.

Dati  Network Condé Nast:

WEB
TOTALE
16.200.000 Utenti unici a Novembre 2014
180.000.000 Pagine viste a Novembre 2014
*record storico: settembre 2014, oltre 220 milioni di pagine viste
Media anno (YTD a nov 14)
13M Utenti unici +86% yoy
160M Pagine viste +88% yoy

Vanity Fair
7.200.000 Utenti unici a Novembre 2014
110.000.000 Pagine viste a Novembre 2014
Media anno (YTD a nov 14)
6.4M Utenti unici +106% yoy
104M Pagine viste +124% yoy
WIRED
4.100.000 Utenti unici a Novembre 2014
23.300.000 Pagine viste a Novembre 2014
Media anno (YTD a nov 14)
3.2M Utenti unici +101% yoy
23M Pagine viste +86% yoy

CNLIVE
1.700.000 Utenti unici a Novembre 2014
7.000.000 Pagine viste a Novembre 2014

GQ
1.300.000 Utenti unici a Novembre 2014
8.300.000 Pagine viste a Novembre 2014
Media anno (YTD a nov 14)
1M Utenti unici STABILE yoy
7M Pagine viste +10% yoy

VOGUE
1.900.000 Utenti unici a Novembre 2014
27.000.000 Pagine viste a Novembre 2014
Media anno (YTD a nov 14)
1.8M Utenti unici +20%  yoy
26M Pagine viste +26% yoy


MOBILE
TOTALE
8.600.000 Utenti unici a Novembre 2014
84.000.000 Pagine viste a Novembre 2014

Vanity Fair
50% mobile

WIRED
50% mobile

CNLIVE
10% mobile

GQ
30% mobile

VOGUE
40% mobile

VIDEO
TOTALE
15mio VIDEO VIEWS

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