TANzIO dA VArAllO INCONTrA CArAVAggIO Pittura a Napoli nel primo Seicento

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dal 24 ottobre 2014 all’11 gennaio 2015 apre a Napoli, nelle sale espositive delle Gallerie d’Italia –
Palazzo Zevallos Stigliano, la mostra Tanzio da Varallo incontra Caravaggio. Pittura a Napoli nel
primo Seicento promossa e organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con la Soprintendenza
Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e
della Reggia di Caserta, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo e
l’Associazione Giovanni Testori.

L’esposizione, patrocinata dal MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal
Comune di Napoli, e curata da Maria Cristina Terzaghi, vuole essere un omaggio a uno dei massimi
artisti del Seicento italiano, Antonio D’Enrico (Alagna Valsesia circa 1582 – Borgosesia ? 1633) meglio noto
come Tanzio da Varallo.
La mostra riporta l’attenzione del pubblico e della critica in particolare sul breve ma assai proficuo periodo
trascorso dall’artista nei territori del Viceregno (gli Abruzzi) e a Napoli, quando venne in contatto con il genio
di Caravaggio e ne rimase per sempre segnato.
Tanzio da Varallo incontra Caravaggio. Pittura a Napoli nel primo Seicento celebra inoltre la figura
di giovanni Testori, all’indomani del ventennale della morte dell’intellettuale lombardo che, per primo,
dedicò nel 1959 una mostra a Tanzio e che contribuì in modo decisivo ad affermare la statura artistica del
pittore di Alagna.
La mostra presenta ventinove opere: tredici dipinti di Tanzio sono esposti insieme a opere di artisti attivi a
Napoli e nel Viceregno – “la stretta cerchia” di Caravaggio, secondo la celebre definizione di Roberto Longhi –
che, come Tanzio, si sono confrontati molto presto con la pittura di Caravaggio: Battistello Caracciolo, Louis
Finson, Carlo Sellitto, Filippo Vitale. Lo stesso Michelangelo Merisi è rappresentato in mostra dal Martirio di
sant’Orsola (1610), splendida opera esposta nelle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano.Il progetto si focalizza sui diversi nodi ancora da sciogliere nel percorso del pittore soffermandosi sui primi
fecondissimi anni di apprendistato trascorsi da Tanzio a Roma, presso la bottega del Cavalier D’Arpino,
e quindi a Napoli dove ebbe una bottega autonoma, esercitando forse anche la professione di musico e
dove avrebbe voluto stringere un matrimonio con una vedova, mai celebrato. Le testimonianze figurative più
notevoli di questo periodo si dividono tra il capoluogo campano e l’Abruzzo.
Nato negli ultimi decenni del Cinquecento da una famiglia di artisti attivi presso il grande cantiere del Sacro
Monte di Varallo in Valsesia (Piemonte), Tanzio prese giovanissimo la via di Roma accanto al fratello Melchiorre
e forse in compagnia di un gruppo di pittori di origine tedesca, per raggiungere la Città Santa e partecipare al
Giubileo del 1600, guidato dalla speranza di ottenere l’indulgenza, ma anche e soprattutto di trovare lavoro.
Dapprima a Roma e poi a Napoli, Tanzio e i compagni “todeschi” – come vengono costantemente citati
nei documenti – incontrarono una nuova “maniera meravigliosamente adatta per essere seguita dai giovani
pittori” (Karel Van Mander, Schilder-Boeck, 1603), quella di Caravaggio. Tanzio ne fu conquistato. Da
quel momento il suo lavoro appare in debito nei confronti della pittura caravaggesca, i cui insegnamenti
continuarono a influenzarlo anche una volta ritornato in patria, al nord, in Piemonte e in Lombardia. Un
accentuato naturalismo, il modo di comporre le scene, il particolare uso della luce sono espressione del
linguaggio pittorico appreso durante il soggiorno meridionale.
A proposito dei tempi del viaggio meridionale di Tanzio, nuove scoperte documentarie hanno recentemente
messo a fuoco un panorama diverso da quello proposto dagli studi noti finora, consentendo di stabilire
che il soggiorno romano fu di breve durata e che già intorno al 1603-1605 Tanzio si era spostato a Napoli,
per restarci almeno fino al 1610. Cosa fece l’artista in questi anni, tra i più intensi e fecondi della storia
artistica partenopea? Quali strade percorse la sua pittura? Chi ebbe come amico, maestro, committente? Il
dialogo tra le opere dei primi caravaggeschi napoletani, essenziale per comprendere la portata della lezione
di Caravaggio nella pittura del Viceregno, e il ruolo capitale svolto dai suoi seguaci, tra cui lo stesso Tanzio,
assume infatti in quella precisa congiuntura storica un ritmo serrato e vorticoso.
Le opere del pittore sono decisive per la comprensione del fenomeno caravaggesco nel Viceregno e foriere
di nuovi contributi alla lettura delle stesse opere di Caravaggio. Di questo mondo Tanzio, nonostante la
giovane età, fu attore principale, ne assimilò le forme reinventandole, fino al momento della partenza per il
nord avvenuta attorno al 1614-1615.
La mostra mette in luce aspetti innovativi della figura di Tanzio, frutto di anni di ricerche che hanno portato
anche a nuove attribuzioni, tra cui due Adorazioni dei pastori, una in collezione privata e un’altra conservata
presso il Museo di Lille. Presenta inoltre opere mai viste in Italia come la citata tela di Lille, San Bruno in
preghiera davanti al Crocifisso di Carlo Sellitto (Strasburgo) e altre conservate principalmente in Abruzzo, in
contesti poco accessibili.
Tanzio da Varallo incontra Caravaggio. Pittura a Napoli nel primo Seicento non è solo una mostra
per specialisti; è anche il racconto della storia di un giovane artista che dal Piemonte si è diretto verso sud,
raccogliendo stimoli culturali diversi per creare un linguaggio pittorico universale.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo, Silvana Editoriale, con testi di Lucia Arbace,
Davide Dall’Ombra, Filippo Maria Ferro, Giuseppe Porzio e Maria Cristina Terzaghi.
Per l’occasione le gallerie d’Italia – Palazzo zevallos Stigliano apriranno gratuitamente le proprie
porte al pubblico venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014.
Ottobre 2014Informazioni mostra
Sede espositiva: Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli, via Toledo 185
Apertura al pubblico: 24 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015
Curatela scientifica: Maria Cristina Terzaghi
Comitato scientifico: Lucia Arbace, Marco Bona Castellotti, Filippo Maria Ferro, Francesco Frangi,
Fabrizio Magani, Giuseppe Porzio, Maria Cristina Terzaghi, Fabrizio Vona
Catalogo: Silvana Editoriale
Informazioni e prenotazioni
Numero verde 800.454229
info@palazzozevallos.com
www.gallerieditalia.com
Orari
Da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 17.45)
Sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.45)
Lunedì chiuso
Aperture straordinarie 8, 15 e 22 dicembre
Le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano sono regolarmente aperte nei giorni 1° novembre, 8 dicembre,
26 dicembre e 6 gennaio; chiudono anticipatamente alle ore 14.00 il giorno 31 dicembre; restano chiuse nei
giorni 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso
Euro 5; ridotto euro 3
ingresso libero per le scuole
Bookshop
cataloghi, guide, libri, cd rom

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