Spazio Oberdan | IMPRONTE SFIORATE | VISITA GUIDATA GRATUTA

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Giovedì 31 luglio ore 18.30

Visita guidata gratuita alla mostra

 

Impronte Sfiorate

Paola Michela Mineo e vite custodite all’I.C.A.M.

(Istituto a Custodia Attenuata per Madri)

 

a cura di Marco Testa

allo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2 Milano, sino al 5 ottobre 2014

 

 

Giovedì 31 luglio 2014 alle 18.30 allo Spazio Oberdan è in calendario una visita guidata gratuita alla scoperta di “Impronte Sfiorate”, progetto espositivo dell’artista Paola Michela Mineo, curato da Marco Testa. La mostra svela il mondo della detenzione attenuata dell’ICAM, raccontando la dignità della condizione di madre in un modo nuovo di concepire la rieducazione.

 

La visita è tenuta da Paola Michela Mineo e da Marco Testa.

La partecipazione è gratuita, sino a esaurimento posti.

E’ richiesta la prenotazione all’indirizzo:  info@paolamichelamineo.com

 

La mostra Impronte Sfiorate – Paola Michela Mineo e vite custodite all’I.C.A.M. è in corso presso lo Spazio Oberdan sino al 5 ottobre 2014. L’esposizione è promossa dalla Provincia di Milano e patrocinata dal Ministero della Giustizia.

 

Impronte Sfiorate presenta sei grandi installazioni realizzate da Paola Michela Mineo che costituiscono il risultato finale di un progetto – durato due anni – sviluppato dall’artista all’interno dell’ICAM, il primo Istituto realizzato in Europa per la custodia attenuata per madri con prole. Nato nel 2006 – in base ad un accordo tra Ministero della Giustizia, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano – con l’obiettivo di restituire un’infanzia “normale” a quei bambini con una madre detenuta, l’ICAM oggi è un modello in espansione su tutto il territorio nazionale. Paola Mineo halavorato in questo contesto particolare, dedicandosi alle madri detenute, coinvolgendone alcune in un’esperienza intensa, diretta, in cui l’arte – e l’interazione personale –

ha impresso un cambiamento importante, quasi “determinante”, del loro status: da detenute in regime speciale a vere co-protagoniste di una performance d’arte contemporanea, lavorando su se stesse, insieme ai loro educatori, e dando vita ad un circuito virtuoso di naturale empatia.

Nella mostra,l’opera di Paola Michela Mineo non è solo il risultato finale, quello visibile, scultoreo, ridotto a reliquia contemporanea del processo creativo che lo rappresenta: Paola Michela Mineo si spoglia del proprio ruolo di artista e ricostruisce la memoria stessa di quel processo, restituendola attraverso i residui che l’hanno generata. Piccoli frammenti scultorei, immagini, suoni, odori, video, fotografie sono gli oggettiche compongono le sei installazioni, nello spazio Oberdan, in cui il pubblico potrà conoscere e interagire con una realtà sconosciuta e spesso dimenticata: quella detentiva.

L’arte contemporanea si fa, così, medium di conoscenza e di comunicazione di una realtà sociale particolare. La percezione di un vissuto altrui, reso in una sorta di condivisione sensoriale, cresce, si dilata e muta nella coscienza degli spettatori. Vite fatte di sbagli e contraddizioni, di attese e di speranze generano sogni che spesso non coincidono con la realtà quotidiana: la condizione di prigioniero, in senso lato, spinge a considerarsi parte di quel mondo che in fondo non è poi così distante in cui è facile ritrovare la “normale” quotidianità umana.

 

La cultura, spesso incrocia e ‘interseca’ la realtà e i suoi anfratti più remoti, con modalità a cui normalmente non siamo portati a pensare. – sottolineano Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano e Massimo Pagani, Assessore alla Famiglia e Politiche Sociali – Ne è la dimostrazione evidente la mostra “Impronte Sfiorate”, che presenta sei grandi installazioni realizzate da Paola Michela Mineo nell’ambito di un progetto sviluppato dall’artista all’interno dell’ICAM di Milano, il primo Istituto realizzato in Europa per la custodia attenuata per madri con prole. L’arte contemporanea – concludono Maerna e Pagani – si fa, così, strumento di conoscenza e di comunicazione di una realtà sociale particolare.”

 

La ricerca artistica di Paola Michela Mineo trae ispirazione dall’Arte relazionale e dall’Arte-terapia, distinguendosene però nella forma e nella metodologia. L’artista da anni ha elaborato touchArt, una forma artistica con la quale indaga i meandri relazionali in cui la sua scultura, plasmata sul corpo del modello, diviene seconda pelle e al tempo stesso corazza; si fa calco, ovvero documento fisico, di un passaggio, la cui memoria assume forme che rammentano porzioni di sculture classiche, quasi fossero frammenti archeologici o impronte di un ricordo.

Nel curriculum dell’artista, il primo lavoro sviluppato completamente con questo nuovo linguaggio multidisciplinare è stato l’installazione “Sudario”, selezionata al Premio Arte Laguna (1° fase 2012) e poi portata in mostra da Marco Testa al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (MLAC) dell’Università Sapienza di Roma nel 2013 nella mostra Voci dell’arte contemporanea a Roma.

 

Informazioni utili sulla mostra:

Titolo: Impronte Sfiorate – Paola Michela Mineo e vite custodite all’I.C.A.M.

A cura di: Marco Testa

Artisti: Paola Michela Mineo

Luogo: Spazio Oberdan Viale Vittorio Veneto 2 Milano

Durata: 4 luglio – 5 ottobre 2014

Anteprima per la stampa: giovedì 3 luglio ore 11.30

Inaugurazione: giovedì 3 luglio 2014 ore 18.30

Orari: 10-19.30 (martedì e giovedì fino alle 22) – chiuso il lunedì

Ingresso: Libero

Informazioni: Provincia di Milano/Spazio Oberdan, tel. 02 7740.6302

website: www.paolamichelamineo.com/impronte sfiorate; www.provincia.milano.it/cultura

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